Capitolo 10

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Non faccio molta attenzione al tragitto che Will sta facendo, cammino e basta. Prima di uscire dal teatro ho sentito la voce di JJ che urlava il mio nome. Uno strano pizzico di dolore ha invaso il mio petto, ma l'ho scacciato subito via. Lui è solo un amico, un grande amico. Forse era per questo che mi ha dato fastidio, il fatto che lui ha trascorso un po' del suo tempo con Eve e non con me. Si, non c'è un'altra spiegazione.

Di colpo ci fermiamo e sbatto contro la spalla di William. Mi apre la porta della sua auto e mi fa salire per poi girare intorno ad essa e prendere il posto affianco al mio. Lo osservo in silenzio, le sue mani formano dei pugni che colpiscono il volante, prende un bel respiro ad occhi chiusi per calmarsi e si gira verso di me.

"Non dovevi fermarmi...il pugno che ho dato a quel bastardo non è niente in confronto a quello che ti ha fatto."

Lui pensa che io stia soffrendo, credo di aver esagerato con il piano. Ma lo dovevo fare e continuerò a farlo finché lui non mi dirà che mi vuole, di lasciare JJ e di metterci insieme.

"T-Tu non sai niente di noi!" urlo puntando il mio indice sul suo petto.

La sua faccia è sorpresa e la sua rabbia cresce ancora.

"So che lui ti manca di rispetto e questo mi basta. Come puoi cercare di difenderlo dopo che lui ti ha tradita?? Hai perso così tanto la testa per quell'idiota?!"

"Quell'idiota ha un nome ed è il mio ragazzo! Non ti devo nessuna spiegazione e..." il suo cellulare interrompe la nostra discussione. Prende il suo blackberry e legge il nome. "Cazzo!" dice aprendo la porta e prima di scendere mi dice: "Aspettami qui e non muoverti."

Ovvio lui deve sempre correre da quella bionda ossigenata. Prima di lei, venivo sempre io al primo posto. Ogni volta che lo chiamavo veniva da me lasciando tutto.

Non starò qui quando arriveranno insieme mano nella mano. Mi alzo e cammino tra la folla.

Di solito in una grande città come New York nessuno si ferma o ti ferma, ma una signora lo fa quando mi appoggio sul muro di una casa messa un po' male e si avvicina molto cautamente.

"Signorina, sta bene?" mi domanda preoccupata.

La guardo e accenno un flebile si, le mie mani si spostano istintivamente sul mio viso e lo sento bagnato. Non mi ero accorta di stare piangendo.

"Dovrebbe andare a casa o da qualcuno che la possa ospitare. Questo non è un posto adatto per lei." dice guardandomi dalla testa ai piedi. Il suo esame a raggi x non mi dà fastidio perché il suo sguardo non è come quello delle persone snob tra le quali sono cresciuta.

"Venga con me, la aiuto a prendere un taxi."

"N-No, ce la faccio da sola. G-Grazie." dico cercando di fare un sorriso cordiale tra i singhiozzi, ma mi esce fuori solo una smorfia.

Faccio quello che la donna mi ha consigliato di fare e quando sono sul taxi dico l'indirizzo della persona di cui ho bisogno in questo momento al tassista.

Busso e quando vedo la sua faccia sorpresa per la mia "visita", mi fiondo tra le sue braccia e cerco di riffuggiarmi in esse dal mondo.

"Nonna possa restare qui?"

***

Sento le voci di nonna Agata e di Esperanza che parlano a qualcuno. Sembra che lo stiano rimproverando, chissà chi è lo sfortunato che ha fatto perdere la pazienza alle due donne più tenere e pazienti del mondo.

Mi alzo e vado verso la stanza dalla quale arrivano le fonti, ma quando sto per entrare, mi fermo di colpo sentendo la voce di William.

"Agata dimmi solo se è qui o no...per favore."

"William io mi fidavo di te, ma la stai facendo soffrire."

Prima che la nonna riprenda a parlare, entro nella stanza e chiedo a lei e ad Esperanza di lasciarmi sola con Will.

"Faith!" dice abbracciandomi e sorprendendomi del suo gesto. Rimango qualche istante con le braccia penzolanti sui miei fianchi, poi circondo la sua vita per rifugiarmi nel incavo del suo collo inspirando il suo profumo.

"Vieni a casa con me. Lì parleremo con più calma." dice prima di baciarmi sulla testa.

La rabbia che provavo per lui, passa in un solo istante. La mia dea interiore alza gli occhi al cielo, sa che sono troppo debole. Ma ho bisogno di sentirlo.

***

Arrivati a casa Will mi ha dato il mio cellulare e sono andata a farmi una bella doccia fresca. Non ho neanche dato un'occhiata ai messaggi o alle chiamate perse. Ora devo pensare in un modo per incontrarmi con JJ e parlare, spero tanto che continui ad aiutarmi con il piano.

Scendo di sotto e busso alla porta dello studio prima di entrare. William alza la testa dal libro che sta leggendo e mi sorride facendo cenno di avvicinarmi alla cattedra.

È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.                               Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore d'aspetto è gentile, ma poi ,quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno.

"Faith devo dirti una cosa." dice alzandosi in piedi.

"Sandy mi ha detto che vuole formare una famiglia con me...sai sarebbe ora che prendessi in considerazione tale idea, ma...non posso perché..."

Si ferma prendendo una mia mano.

"Perché...?" lo incinto guardando i suoi occhi. Lui non lo fa, si allontana e inizia a camminare come un'anima disperata da una parte all'altra della stanza.

"Io non dovrei...Stefan si fida di me...anche Agata..." inizia a dire frasi senza senso. Cosa sta cercando di dirmi? Forse anche lui prova qualcosa per me?

Se io facessi il primo passo, lui mi direbbe che mi vuole. No! È troppo facile.

"Will per tutto questo tempo hai fatto solo quello che gli altri ti ordinavano di fare. Ma nella vita bisogna essere anche un po' egoisti, perché non sempre si vive per accontentare gli altri."

Dicendo queste parole, lascio lo studio ed esco di casa alla ricerca di JJ.

Ciao bellissimee!! La volta scorsa avrete, capito che la nostra Faith, forse prova qualcosina per JJ!          Fatemi sapere chi preferite: William o JJ? Commentate e votate. Volevo, anche, dare il benvenuto alle nuove lettrici e ringraziare tutte per i commenti e i voti. Siete le migliori :)
~Mar.

Never let me go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora