"Faith...principessa."
Sento la voce di JJ chiamarmi, apro gli occhi e me lo ritrovo vicino alla faccia. Fuori dalla finestra, l'oscurità domina ancora il cielo, a quanto pare le stelle e la luna sono state eclissate dalle nuvole.
"Ti senti bene?" domanda il mio amico con aria preoccupata. Mi alzo sui gomiti, facendolo allontanare un po' e gli chiedo perché.
"Stavi piangendo." spiega avvicinando le sue dita per asciugare le lacrime che erano uscite incoscienti durante il mio sonno. Non ricordo a cosa stessi sognando e da come i miei impulsi nervosi hanno reagito, non voglio neanche sforzarmi di ricordare.
"Io...sto bene." cerco di dire convincendo JJ. Dalla sua espressione, sono sicura che non mi crede e spero che lasci perdere fino a quando non faccia giorno. All'improvviso lui si alza e prima di uscire dalla stanza, mi chiede se voglio un bicchiere d'acqua. Annuisco e dopo qualche secondo è di nuovo con me.
"Domani hai da fare? O per meglio dire oggi." mi chiede, ritornando a sdraiarsi al mio fianco.
Penso alle cose che potrei fare e una di quelle è tornare a casa per farmi una doccia e cambiarmi e magari incontrare William, se è tornato.
"Non lo so. Perché?"
"Antoine è in città e pensavo ti andasse di uscire insieme a noi."
Poso il bicchiere sul comodino e appoggio la testa sul cuscino.
"Sarebbe bello, ma penso di starmene a casa." gli rispondo, evitando il suo sguardo.
JJ spegne l'abat-jour senza ribattere e come fece prima, avvolge la mia vita con il suo braccio e mi avvicina a sé. Sorrido al suo fare tenero e prima di abbandonarmi nel regno di Morfeo, gli sussurro "Buonanotte.". Lo sento ridacchiare e mi lascia un bacio sul collo, sorprendendomi.
***
Entro in casa, appoggio la mia borsa e tolgo le scarpe all'entrata. Non c'è un'anima viva, è tutto silenzioso. Non c'è Will...
Mentre sono dentro la doccia, ricordo le parole che JJ mi ha detto:" Se ti annoi e non sai cosa fare, chiamami. Verrò a prenderti."
Non sapevo se considerarle, cosa potevo fare qui da sola? Deprimermi e pensare alla scelta che William ha fatto? Sarebbe proprio da masochisti, ma quel vuoto e quella tristezza che provo, sono le uniche emozioni che me lo fanno sentire vicino. Sarebbe piacevole sfogare l'intreccio di emozioni con qualche attività, una volta avevo considerato di andare al pentagono o magari a fare tiro con l'arco. William mi aveva promesso che ci saremo andati insieme.
Pensando a questi piccoli particolari, mi rendo conto che la mia vita per lo più dipendeva da lui o dipende ancora.
Esco dalla doccia e con un asciugamano asciugo i capelli, per poi fermarli con l'elastico, e con l'atro mi copro il corpo e vado nella mia stanza. Entro, cercando di placare la bufera di pensieri, senza accorgermi che qualcuno è davanti alla mia finestra, guardando fuori.
Sto per lasciare cadere l'asciugamano, quando sento la sua voce. Lancio un piccolo urlo dalla sorpresa e mi volto verso di lui. Incontro i suoi occhi e per un po' rimaniamo a guardarci. William è qui e non so cosa mi dirà, potrebbe dirmi che non vuole più vedermi o che ha trovato una soluzione alla situazione che si è creata.
"Sarebbe meglio se ti metti qualcosa addosso, stai tremendo."
La sua voce è tranquilla, cristallina come sempre.
"Ti aspetto giù." mi comunica, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta per lasciarmi un po' di privacy. Dal armadio prendo le prime cose che trovo, non ho né la voglia né il tempo di coordinare i vestiti. Ho solo bisogno di stare con lui e parlarci.
"Sembri stanca." dice guardandomi, quando mi siedo sulla poltrona. Ha visto le occhiaia che ho, non sono per la stanchezza, ma per i pianti che ho fatto ieri.
"Non lo sono. Mi sento bene." gli dico sorridendo per tranquillizzarlo. "Vieni vicino a me. Siediti qui." quasi sussurra, dando piccole pacche al posto vuoto del divano dove lui si trova. Mi alzo e prima che possa sedermi, Will prende la mia mano e mi porta sulle sue gambe. Con le sue mani, mi tiene stretta a lui, indietreggia un po' con la testa per guardarmi negli occhi e mi fa arrossire.
"Sei bella quando arrossisce." commenta accennando un flebile sorriso. Abbasso lo sguardo, mi mette un po' a disagio l'essere osservata, anche se è lui a farlo, non mi è mai piaciuto che qualcuno mi guardasse per lungo tempo.
"Guardarmi." dice, alzando il mio mento con due dita.
"Ultimamente ho visto questi due oceani versare più lacrime che risplendere ed è tutta colpa mia. Vorrei chiederti scusa, Faith. So che non serviranno a molto perché non posso assicurarti che in futuro non ti farò soffrire. E in questo momento non ho portato con me una soluzione a tutti questi problemi, avevo bisogno di vederti."
Non riesco a credere alle parole che sta dicendo, le sto veramente sentendo o è tutto frutto della mia immaginazione? Per assicurarmi, l'unica cosa che posso fare è darmi un pizzicotto. Lo faccio e un gemito di dolore esce dalle mie labbra, facendo ridere William della mia azione infantile.
Lo guardo e gli faccio una linguaccia, poi porto le mie braccia intorno al suo collo e lo abbraccio sentendo il suo profumo.
"Solo per qualche ora, dimentichiamo tutto." gli sussurro, accarezzando la sua nuca. Lui cerca di annuire, ma gli esce più un mugolio di piacere.
La mia dea interiore si eccita al fatto che una mia piccola carezza gli faccia reagire in questo modo.
Di colpo torna in sé e prende le mie mani.
"Per quanto adori stare così con te in questo modo. Dovresti, per prima cosa, chiamare Stefan."
Faccio un verso di lamento, rifiutandomi di farlo.
"Piccola fallo per me. Senti cos'ha da dirti."
Sbuffo e lui sorride alla mia resa.
"Sei cattivo. Sai come sfruttare le mie debolezze."
Will mi passa il suo cellulare e digito il numero di mio padre. Il telefono squilla e squilla ma non risponde.
Ciao belleeeee!! Grazie per i voti e i commenti, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate e votate!
~Mar.
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Never let me go.
Storie d'amoreFaith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non iniz...