Caio ha uno sguardo da cattivo-superiore-alla-media che metterebbe a disagio chiunque. Sfoglia il Registro con una lentezza esasperante, ha l'aria di chi preferirebbe morire cento volte piuttosto che fare quello che sta facendo. "Non ci posso credere che tieni un Registro dei Dannati", dice Lilin.
Già, Lilin. Brutta storia, brutta storia davvero. Quelle con la faccia come la sua sono le peggiori: lineamenti decisi, carnagione ambrata, taglio degli occhi leggermente orientaleggiante, bocca scura dai contorni decisi. Non è esattamente il tipo cucciolo-abbandonato, no, l'immagine non rende per niente l'idea. Sembra più qualcosa di simile a un bazooka. Non una donna con un bazooka... un bazooka e basta.
"Non posso credere di essere qui, non posso credere che tieni un Registro dei Dannati...", cantilena Caio. "Tutti che non possono credere a un accidente!"
"Basta, Caio", dico con fare annoiato. "C'è o non c'è in quel Registro?"
Caio punta gli occhi su Lilin, e il suo sguardo da cattivo-superiore-alla-media si trasforma in uno sguardo cattivo-quanto-neanche-te-lo-immagini. "Non c'è. Sempre che il suo vero nome sia Lilin Blanche"
"Il mio nome è Lilin Blanche"
Lilin ci tiene a precisarlo con un'occhiata di sfida. Potrà pure non esserci nel Registro, ma per rispondere a Caio in questo modo le cose sono due: o è totalmente squilibrata, o è una cattiva sfuggita alla catalogazione.
"Se fossi stata nel Registro avrei potuto dirti a titolo di quale peccato ti sei guadagnata un posto nel mio fantastico Regno dei Supercattivi", dico scacciando Caio. Chiudo il Registro dei Dannati di botto, sento un crepitìo da qualche parte, dentro di me. "Ma dal momento che sei qui, mi dispiace dirti che non ha più tutta questa grande importanza quello che hai fatto da viva. Anche se si sono sbagliati, lì nei piani alti, ormai appartieni all'Inferno. A quanto mi risulta non c'è possibilità di appello. C'è possibilità di appello, Jude?"
Jude si sfrega il segno rosso sul collo, un gesto inconsulto che non sa davvero controllare. "No, non c'è possibilità di appello", conferma con una voce monotono. L'ho chiesto a lui non perché sono così cattivo da volerglielo ricordare, ma perché serve che prenda seriamente coscienza della cosa. Tutti i dannati devono prendere seriamente coscienza della cosa. Una volta che tutto è compiuto, non c'è appello.
Sul viso di Lilin si disegna un'espressione sconvolta che si trasforma presto in un'espressione furiosa. Più che altro in un'espressione quasi disumana. Sembra sul punto di esplodere. Avevo detto un bazooka? Errore mio, pardon: facciamo dinamite.
"E che diavolo faccio quaggiù per il resto dell'eternità?", chiede con un ringhio, urlando.
Caio trattiene a stento una risata di scherno. "Problema tuo, dolcezza, potevi pensarci prima"
Lilin lo guarda come se volesse strappargli la faccia a morsi. "Chiamami un'altra volta dolcezza e scoprirai cosa significa morire quando si è già morti"
Caio ride di nuovo. "Ma dove l'hai trovata questa?", mi chiede. Guardo Lilin e non rispondo. Ma quale donna dice una frase come scoprirai cosa significa morire quando si è già morti? Il Cielo non voglia, sono pazzo di lei (ovviamente il Cielo non vuole).
"Puoi lavorare per me"
Caio e Jude alzano gli occhi su di me nello stesso istante. Persino Piramo, lontano, distante come sempre, si volta per capire se ho detto veramente quello che ho detto.
"Credevo che con la scelta di Piramo fossi caduto già abbastanza in basso", dice Caio. Trattiene la rabbia a stento, nella voce è palpabile la delusione che prova. Piramo non se la prende, torna a contemplare la sua innocenza e il vuoto di fuori.
"Sono l'Abisso", replico freddamente. "Decido io quanto il basso sia abbastanza basso".
Guardo Lilin, lei mi guarda di rimando. "Lavorare per me non è come lavorare per Mc Donald's, ma se non hai niente da perdere puoi far finta che sia come cucinare hamburger e patatine. Da queste parti adesso è un lavoro come un altro"
Lilin accenna un sorriso con un angolo della bocca. "Non ho niente da perdere. Vada per un Mc Menù".
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Inferno
General Fiction[COMPLETO!] Classica fine del mondo, il più improbabile dei narratori: Lucifero. L'angelo caduto si ritroverà a governare un mondo che non è esattamente l'Inferno che si aspettava. D'altronde, "la crudeltà è questione di punti di vista".