Caio non si fida di Lilin, non vuole mandarla in giro da sola a compiere atti in nome del Diavolo. Io non mi fido di Caio, e chiamatemi fesso, l'ultimo che si è fidato di lui ha fatto una brutta fine (povero Abele, lo ricordiamo così!).
I nuvoloni della dannazione ribollono al posto del cielo mentre io e Lilin camminiamo lungo il reticolo urbano del mio Inferno. Per le strade vibrano i rumori di presenze costanti, diavoli sui marciapiedi, peccati su cui rimuginare, nessuna pena per espiare. Sarebbe da considerare una pena vivere in eterno qui? D'accordo, forse i nuvoloni fiammeggianti mettono un po' d'ansia, ma ci si abitua in fretta, sono un po' come la musica metal. Il primo ascolto non va, nemmeno il secondo, nemmeno il terzo, ma al quarto... cosa sono quelle, armonie prima non percepite? Già. E cosa sono quelle, fiammelle che prendono sembianze di un cielo? Già, è un firmamento heavy. Alla mia altezza.
"Come ci si sente?"
La voce di Lilin mi coglie alla sprovvista. Rettifico: tutto di Lilin mi coglie alla sprovvista. Ha degli occhi così scuri che guardarli è un salto nel vuoto, le grida dentro l'involucro umanoide del mio corpo si attutiscono, si fanno quasi distanti, io mi faccio quasi distante, e l'Inferno è solo un posto, da qualche parte, che serve a qualcosa, in qualche modo.
"Come ci si sente a fare cosa?"
"A governare su tutto quello che resta"
Mi guardo distrattamente intorno. Tutto quello che resta. Sembrano scarti di una cena, in un attimo mi sento un cane che rosicchia un osso sotto il tavolo. Queste sono le interferenze dai piani alti. Come fanno a vincere anche quando perdono? Non è... giusto.
"Ci si sente bene"
"E come funziona questa storia?"
Lilin ha un passo silenzioso e felino, e felini sono i suoi movimenti, il suo modo di respirare, quello di pensare. O almeno credo. Non riesco a sentire la sua anima, non riesco a percepirla come le altre... sento solo un crepitio indistinto dentro di me, potente e snervante, un allarme impazzito.
"Quale storia?"
"Questa storia del pattugliamento. Che bisogno c'è di controllare l'Inferno? Può veramente andare peggio di così?"
Può sempre andare peggio, penso. "Forse è una questione di senso", dico.
Lei guarda dritto davanti a sé, si arrovella su un pensiero che non raggiungo e che non sopporto di non raggiungere. Ho i miei mezzi. Ho i miei metodi. Sono il Diavolo, posso raggiungere chiunque, il mio Inferno sovraffollato ne è la prova. Devo raggiungerla.
"Credi serva un senso?"
Questa è una domanda tranello. Il credere è sempre un tranello, credetemi.
"No, ma il disordine mi confonde. E se sono confuso sono distratto, e se sono distratto vengo sopraffatto, e se vengo sopraffatto..."
Sto parlando troppo. Chiuditi questa boccaccia infernale, Lucifero. Zitto. Non dire più niente.
Lilin solleva un angolo della bocca, un sorriso appena. "Capisco", dice.
"Cosa capisci?"
"Sei confuso"
Sì, sono confuso. Perché sto governando l'Inferno? Perché ho vinto ma mi sento sconfitto? Perché tengo le fila del male tra le mani come un burattinaio da quattro soldi? Dov'è la mia Gloria?
"L'Apocallisse ha aperto uno scenario inedito" dico. "Sto ancora prendendo le misure"
Lei scoppia a ridere. "Non mi aspettavo che il Diavolo fosse così onesto"
"Non è esattamente onestà. Consideralo un governo trasparente"
Ride di nuovo. Finalmente qualcuno che apprezza il mio genio ironico, possibile servisse la fine di tutto? Possibile. Possibile che io non mi senta più ironico, ma solamente idiota? Possibile. Possibile che io sia veramente confuso e che l'Inferno si faccia debole dentro di me come un mare in calma piatta? Per tutti i miei diavoli, possibile. Possibile, possibile, possibile. Mi sembra che tutto sia possibile. Mi sembra addirittura che credere sia possibile. Possibile? Possibile.
I nuvoloni della dannazione hanno dei riflessi che prima non coglievo. Sì, so che non serve ripeterlo ma lo ripeto comunque: possibile. Lilin mi guarda, ed è possibile che mi guardi come mi sta guardando? Sono la Tentazione Eterna, sono il Dilemma Irresistibile, sono la Fiamma Invincibile.
"Lucifero"
Sono la Luce Immortale, sono Prometeo tra i credenti e i miscredenti, sono il Portatore Instancabile.
"Sei appena diventato biondo platino"
Mi porto le mani tra i capelli, come se sulla punta delle dita avessi occhi. Non ce li ho, mi strappo una ciocca, non fa nemmeno male, fa solo impressione. L'oro dell'icore, il bianco del sole, una tavolozza di luce lì dove c'è sempre stato il nero. Guardo Lilin, lei guarda me, la riguardo, mi riguarda.
"Sembri Billy Idol"
Le prendo la testa tra le mani e la bacio. E non perché impazzisca all'idea di sembrare Billy Idol, ma per via di quello che sento urlare contro i tessuti del mio corpo. Non sono anime, non sono distorsioni dell'esistenza. Sono armonie inedite, prima non percepite.
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Inferno
General Fiction[COMPLETO!] Classica fine del mondo, il più improbabile dei narratori: Lucifero. L'angelo caduto si ritroverà a governare un mondo che non è esattamente l'Inferno che si aspettava. D'altronde, "la crudeltà è questione di punti di vista".