Buon sabato a tutte! Vi lascio il secondo capitolo perché sono buona 😂 grazie davvero a tutte, sono contenta che abbiate apprezzato tanto questa storia ☺️
Qualcuno ha notato che ci troviamo al 29 di settembre? Avete pensato ad una possibile spiegazione? (Nulla è lasciato al caso) se si fatemi sapere che idee avete avuto...chi indovina riceverà un prosciutto in regalo 🍗Bando alle ciance...buona lettura!
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"Ed un miliardo di volte sei poi tornato da me"
Ha detto la verità. Sono sempre tornato. Sperando che capisse. Sperando che imparasse ad amarmi come volevo io, come meritavo anche. Perché si, io lo amo sempre più di quanto mi ama lui e glielo dico e lui resta fermo. Si permette sempre di guardarmi con quell'aria da cane bastonato convinto che riportarmi costantemente le chiavi di casa sia l'unica cosa che conta. Ma io voglio qualcuno che mi riporti quelle dannate chiavi e che le accompagni con delle parole come "vieni a vivere con me, molla tutto e amami!" Ma perché io non devo poter desiderare un uomo che mi ami quanto lo amo io e che me lo dimostri anche? Perché a 31 anni mi devo accontentare? Tornavo sempre, è vero. Perché c'è sempre stato questo sentimento prepotente che mi fa sciogliere come un imbecille solo guardandolo mentre mi sorride. Ma non basta. Non siamo in una fiaba, questa è la realtà e nella realtà l'amore non basta.
Sospiro, so di aver sbagliato a riavvicinarmi a lui.
"scusa..." si ammutolisce e mi guarda. Di certo queste scuse ora non se l'aspettava. È sempre stato abituato ad un Mario che combatteva testardamente per far valere le sue ragioni, anche nel torto. Ma il Mario di oggi è stanco di combattere "...non avrei dovuto illuderti tornando da te per ogni mio capriccio.."
"Non erano capricci, Mario!"
"Fammi finire!" Gli dico deciso alzando appena il tono della voce "...non posso accettare le chiavi perché io non mi sento legato a te, o per lo meno non nel modo che mi darebbe il diritto di tenere ancora quell'ammasso di ferraglia...ti voglio bene, sei una persona straordinaria, per te ci sarò sempre...ma oggi queste chiavi te le devi riportare a casa"
E la vedo, nei suoi occhi, quella crepa sul cuore che gli ho appena inflitto. Resta fermo e mi fissa per qualche secondo, poi "hai intenzione di raccontare questo in studio?"
"Ho intenzione di raccontare la verità, solo la verità"
"Bene, lo farò anch'io" e recuperando lo zaino esce dalla porta del mio camerino sbattendola. Lasciando nell'aria una frase che profuma di minaccia. Ma Claudio non potrebbe mai farmi del male. Non più di quanto potrebbe farne a se stesso.Sono immerso in questi pensieri quando un terremoto vivente entra irruentemente nella mia stanza senza chiedere il permesso
"No Mario, adesso mi spieghi che cazzo è successo!" È Ida che, sconcertata, aggiunge "ve siete lasciati di nuovo?"
Eh Ida...ma come te la spiego questa? "Amò non so che dirti...buongiorno comunque eh..."
"Si sì va bene buongiorno damme 'n bacetto..." si avvicina per abbracciarmi poi divincolandosi dall'abbraccio si accomoda sul divano con fare di chi non ha nessuna intenzione di lasciare quella stanza senza delle risposte. Che io non ho intenzione di darle perché se c'è una cosa che ho imparato in quest'ultimo anno è che le pugnalate alle spalle possono arrivare anche da chi ti è più vicino e io non posso permettermi altri vortici neri di tristezza e sofferenza. Evito di fidarmi della gente, anche di Ida che ora mi guarda spaesata. So che si è affezionata davvero a me e a Claudio e anche io le voglio bene. Ma la fiducia è un'altra cosa. So che, probabilmente, se non fosse successo tutto il marasma con Claudio, avrei avuto tutt'altro approccio nei suoi confronti. E so che molto dell'effetto che prova nei miei confronti è merito di Claudio perché non ha mai smesso di incentivare le persone a guardare oltre il muro che mi costruivo intorno per difendermi. L'ha sempre fatto con Ida e le altre ragazze della redazione, con clarissa e Federico, con i suoi amici persino. Perché io respingevo tutti. E lui si preoccupava sempre che non restassi da solo. Quindi un po' mi dispiace di questo rapporto quasi di riflesso. Ma non posso che liquidarla con un "Amò che vuoi che ti dica? Le solite cose. Lui non parla, io urlo....non ci incastriamo!" INCASTRARSI. È la giustificazione più gettonata. La rifilo a chiunque mi chieda di Claudio. È difficile far combaciare due caratteri così ben definiti. Nessuno dei due vuole cedere di un passo. E, in effetti, non mi sembra di mentire quando do questa giustificazione alle persone che di noi non sanno niente. Però so che ci sono un miliardo di altre ragioni più complesse che voglio tenere solo per me. Perché sarebbe davvero difficile da spiegare.
"Ma come? Io vi avevo lasciati felici e sorridenti al mio compleanno!"
"Eh Amò un po' di pezzi te li sei persi eh"