Buongiorno e buon primo di Giugno! Volevo innanzitutto scusarmi per l'orrida copertina, potrebbe sembrare il lavoro di una bambina di 10 anni, anzi forse una ragazzina saprebbe usare il pc meglio di me ma io sono scarsissima con la tecnologia quindi questo è ciò che riesco a fare 😂😂😂😂 accontentatevi!
Spero di farmi perdonare con questo capitolo e di accumulare consensi perché il prossimo sarà destabilizzante (non dite poi che non vi ho avvertite). Buona lettura! E a presto!***
"Perché io non posso stare in quello studio mente tu annunci che sarai il prossimo tronista di uomini e donne"
Il gelo cala nella stanza e per qualche secondo tutto è talmente ovattato che mi sembra quasi di aver perso l'udito.
Raffaella è la prima ad interrompere quel silenzio "ma chi te l'ha detto?"
Claudio si volta per risponderle ed è una furia "non è importante chi me l'ha detto..." e poi guardando Chiara "piuttosto chi NON me l'ha detto"
Mi sembrava di vivere un'esperienza extracorporea da cui potevo osservare il mio volto sgomento davanti a quella situazione. Mi ridesto improvvisamente afferrando prepotentemente il braccio di Claudio per attirare la sua attenzione "Clà ma non è vero!"
"Mario non ti azzardare a prendermi per il culo perché ho sentito tutto con le mie orecchie!"
"MA NON È VERO!" Gli ribadisco alzando la voce "che motivo avrei per mentirti, eh?"
Claudio mi osserva spaesato per poi rivolgere lo sguardo verso chiara in segno di preghiera
"Mario sta dicendo la verità. Non sarà lui il tronista gay di quest'anno" lo informa la sua amica.
"Ma c'erano delle signore in redazione che parlavano di lui come prossimo tronista!" Ribadisce Claudio con tono incerto
"Beh la proposta c'era stata, è Mario che non ha accettato. Probabilmente stavano parlando di questo"
Claudio si abbandona quasi stremato sul divano. Scrutando un punto indefinito nella stanza.
"Raffa, Io e Claudio entreremo in studio. Puoi segnarlo per certo. Adesso potete lasciarci soli?"Lo sguardo catatonico e l'aria assorta non abbandonano il corpo di Claudio nemmeno quando le due ragazze lasciano la stanza. Perciò mi avvicino per sedermi sul divano accanto a lui e cerco di farmi venire qualche idea in mente per parlargli ma, improvvisamente, è lui ad aprire bocca
"Perché non hai accettato?"
"....ma lo stai chiedendo davvero?"
"Si..." m'inchioda i suoi occhi nei miei e ripete la domanda "perché? Dimmi solo perché!"
Mi ritrovo a fissarmi le scarpe in cerca di una risposta forse troppo difficile da tirar fuori anche per me stesso. In realtà mi chiesero di sedere sul trono più di una volta. Ed io ho sempre risposto di no. Le prime due volte il rifiuto venne fuori abbastanza spontaneo, semplicemente non ero pronto per rimettermi in gioco, un po' perché avevo nella mente, e nel cuore, ancora l'incombenza di Claudio, un po' perché mi stavo ancora leccando le ferite. L'ultima volta c'avevo riflettuto qualche giorno di più e a darmi la risposta definitiva fu una passeggiata. Un venerdì pomeriggio ero in giro a fare delle commissioni e per tutto il tempo che avevo passeggiato per quelle vie nessuno mi aveva fermato per chiedermi una foto o anche soltanto per salutarmi. Nessuno sconosciuto mi aveva guardato più del dovuto, ero stato semplicemente un ragazzo qualunque che passeggiava come tutti gli altri. La sensazione di libertà che ne trassi mi diede la risposta che cercavo: uomini e donne è un'esperienza di vita fantastica e totalizzante di quelle che ti senti onorato di aver vissuto, e sicuramente l'idea di sperimentarla dall'altra parte m'incuriosiva. Ma quella pace interiore che provai nell'essere semplicemente Mario (e non Mario Serpa di uomini e donne) era ciò per cui lottavo incessantemente da un anno e non me la sarei fatta scappare per nulla al mondo.
Perciò "perché l'idea di tornare sotto i riflettori mi metteva ansia" è ciò che gli rispondo guardandolo negli occhi
"Tutto qua? Hai rifiutato perché non ti piace essere famoso?"
"Si!" Gli rispondo stizzito, speravo fosse più comprensivo "perché quale altra motivazione doveva esserci?"
"No no era solo per curiosità" afferma, mentendo, con un velo di tristezza nello sguardo.
Poi si alza dal divano e con aria confusa farfuglia un "ci vediamo a pranzo" mentre apre la porta per uscire.
Immediatamente si blocca "ah...questo è il mio camerino...potresti uscire?"
Ed è questo il momento in cui lo sento davvero lontano. E l'immagine che ho di lui mentre gli passo accanto uscendo dalla stanza è di Claudio che prende il suo cuore, ormai in ipotermia, e lo ripone in una teca dove nessuno può toccarlo.