YELLOW LEMON TREE

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Stiamo ancora immersi nella melma ma piano piano ne usciremo...noi con loro ovviamente!
Intanto vi lascio al penultimo capitolo.
Nel prossimo tutto avrà un senso! Buona giornata a tutte e grazie ancora a chi legge.

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Ma voi avete mai provato a mettervi nei miei panni?

Quando lo scorso anno decisi di partecipare ai provini di uomini e donne non lo feci perché cercavo l'amore o la notorietà, l'ho fatto perché mi sono svegliato a 30 anni e mi sono accorto di non piacermi. Avevo passato talmente tanto tempo a cercare di accettarmi e di farmi accettare dagli altri che non ho minimamente pensato al mio futuro.

Quando hai 20 anni e ti scopri gay non hai tempo per pensare ad altro. Tutta la tua vita viene risucchiata in un vortice di ansia e per i primi tempi non fai che chiederti come cambierà la tua vita dal momento in cui le persone attorno a te lo scopriranno. Allora inizi a dirlo agli amici strettissimi, ai fratelli con cui hai più rapporto...ma rimane un segreto da condividere con pochi. Poi piano piano passano gli anni, conosci gente come te e ti confronti come se fosse una malattia da dover accettare "ma tu come l'hai affrontata sta cosa?" Ed inizi a capire che molti sono stati semplicemente più coraggiosi di te perché si sono svegliati un giorno ed hanno iniziato ad urlarlo ai quattro venti noncuranti del giudizio della gente.
E in fin dei conti si dovrebbe vivere così. Sono stato io quello sbagliato.

Allora succede che un giorno hai 25 anni e provi ad interrompere un pranzo domenicale in famiglia per svelare il misfatto. E dentro di te ci provi a prepararti al peggio, ma la verità è che speri che quel peggio non tocchi a te. E quando proprio quel peggio entra nella tua vita non puoi che imparare a metterti sulla difensiva.
Credete che sia stato un caso se ho passato tutta la durata del trono ad auto convincermi di non essere la scelta? Perché pessimisti si diventa, di certo non si nasce.

E così passi il tuo tempo alla ricerca dell'auto affermazione e del consenso da parte degli altri. Ti circondi di gente a cui donare affetto anche se ti ripagano con poco. A chi non ha mai provato l'ebrezza di un abbraccio familiare basta anche una carezza dal nemico.
E poi impari a non fidarti. Ad instaurare rapporti senza fiducia. Perché se dalle persone che ti circondano non ti aspetti niente non possono nemmeno deluderti.
E quando perdi così tanti anni a preoccuparti più degli altri che di te stesso finisci per impigrirti e ti scopri a 30 anni con un lavoro che non ti piace a chiederti come hai fatto a non accorgertene prima.

In fondo non mi aspettavo nulla da uomini e donne se non smuovere un po' le acque. Uscire dal letargo in cui mi ero rifugiato. Molti, attorno a me, non hanno compreso la mia scelta. Forse perché in tutti questi anni non si erano mai accorti di quanto avessi bisogno di cambiare, di crescere.

Insomma mi sarei aspettato davvero tutto tranne che innamorarmi. Anche se dopo aver visto Claudio la prima volta un po' ci speravo.
Mi sarei aspettato tutto tranne finire in questo tritacarne che è la notorietà.
Non sono ipocrita, mi piace essere apprezzato, ma tornassi indietro non lo rifarei mai. Perché il rovescio della medaglia sarebbe fin troppo per chiunque.
Ho perso chili, ore di sonno, serenità e la libertà di amare senza che qualcuno mi chiedesse spiegazioni su qualsiasi mio movimento.
A volte mi sveglio la mattina e mi sento come spiato. Mi convinco di avere delle cimici in casa e nel delirio più totale mi metto anche a cercarle tra i mobili.

Però c'è CLAUDIO.

Claudio che si sveglia al mattino e canta, che infila uno zainetto in spalla e viaggia in giro per il mondo a dispensare abbracci e sorrisi. Claudio che è così bello fuori da non aspettarti che sia bello ancora di più dentro. Claudio che ha la capacità di pensare ed elaborare anche mentre dorme perché è un sognatore instancabile ed un trascinatore di folle unico nel suo genere.
Claudio, in mezzo a tanta gente, sarà sempre la prima persona che guarderò quando avrò voglia di essere felice.

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