-Una notte bollente

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"Claudio" sospira; poi riprende a baciarmi. La sua lingua calda scorre sulla mia e sento il metallo del piercing. Il mio cervello va in tilt ed io mi abbandono alle sensazioni. Si distanzia qualche secondo per guardarmi e sento un vuoto improvviso dentro di mè.

"Mi viene duro solo a guardarti le labbra"

Non riesco a rispondergli nulla. Mi porta la sua mano alla bocca e la fa scorrere sulle labbra; l'altra mano la tiene sul collo, precisamente sopra il tatuaggio.
Non smette di guardarmi: inizio a sentirmi nervoso.

"Ti piace quando ti dicono queste cose, vero?"

"..Lo vedo da come arrossisci"

Non so bene cosa dirgli; non mi piace stare zitto, ma non ammetterei mai che quelle parole riescono ad accendermi un fuoco dentro. In questo momento sento caldo, troppo caldo. Gli occhi di Mario sono colmi di desiderio, proprio come i miei. Non so per quale motivo, ma mi fermo a pensare; nonostante non mi sia mai fatto questo tipo di problemi, non voglio arrivare già a scoparlo. O meglio, vorrei, ma non mi sembra il momento giusto questo. Infondo è soltanto la seconda volta che lo vedo, non so niente di lui proprio come lui non sa niente di me. Ma c'è un problema, Mario mi ha fatto eccitare fin troppo per riuscire a trattenermi; e a quanto vedo lui non è messo meglio. Non me ne andrò da qui senza prima avergli fatto provare di cosa sono realmente capaci quelle labbra che glielo fanno venir duro solamente a guardarle. Ho già in mente cosa fargli.

Mi guarda fisso negli occhi, faccio per spingerlo contro la parete e continuo a baciarlo. Lo tengo bloccato così da fargli capire subito le mie intenzioni.
Ora deve soltanto star fermo, al resto ci penso io.
Lo guardo come ad aspettare una conferma da parte sua.

"Fai tutto quello che ti va"

Mi viene fuori un sorriso, non mi aspettavo una risposta del genere. Mi tiro un po' indietro e gli poso una mano sul petto. La sua pelle è calda, i respiri affannosi. Prendo l'orlo della canotta ormai completamente bagnata di sudore e gliela sfilo in mezzo secondo. Rimango immobile a fissarlo per un po'. Non ha un fisico scolpito, ma devo ammettere che è uno dei corpi più belli che abbia mai visto in vita mia. È magrolino, ha addominali visibili appena e qualche piccolo tatuaggio; tutto questo mi fa impazzire. Mi spingo contro di lui e sento la sua erezione premere contro la mia.
Fa per spintonarmi indietro e non capisco il motivo.

"Cosa fai?" chiedo.

"niente, mi tolgo i pantaloncini"

"quelli preferisco toglierteli io"

"accomodati allora"

Dò l'impressione di uno che non scopa da una vita, lo so; ma la realtà è che non riesco a resistergli.
Delicatamente traccio i contorni dei suoi piccoli tatuaggi. Le sue palpebre fremono quando ripasso con un dito le vene marcate che gli compaiono appena sopra l'elastico dei pantaloncini. Sorrido e, con le mani che mi tremano, glieli sfilo. Rimango incantato una seconda volta e mi convinco che Mario è una persona tutta da scoprire. La sua espressione è calma, ma il petto sale e scende più in fretta di prima. Mi piace guardarlo. I suoi occhi sono così luminosi, le sue labbra dannatamente definite. Non riesco a trattenermi neanche un altro minuto: lascio scendere la mano fino all'elastico dei boxer ed inizio a stuzzicarlo stringendogli l'erezione. Si sporge con forza verso le mie labbra e riprendiamo a baciarci; il bacio diventa più appassionato e il rigonfiamento nei suoi boxer non fa che aumentare sotto la mia mano che stringe sempre con più forza. Riesco a sentirlo.

"Se continui così finirai per farmi venire nelle mutande"

A queste parole mi fermo un secondo, faccio per abbassarmi e gli sfilo le mutande. Mi sfugge un gemito quando mi ritrovo davanti la sua erezione.
Resto immobile per qualche secondo; poi lo sfioro con l'indice. Lo prendo tra le dita, lo stringo un po' e muovo lentamente la mano su e giù. Prendo fiato e chino la testa. Apro le labbra e lo prendo in bocca. Mario mi posa la mano sulla testa e fa per tirarmi i capelli un po' troppo forte. Capisco ciò che vuole dirmi. Inizio a muovere la testa su e giù più velocemente, e lui molla un po' la presa. Un istinto che ho sempre avuto mi dice di accompagnare quel movimento con la lingua, e il mio piercing struscia continuamente contro la  sua erezione.

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