-Oltre

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È tardi e fuori è ormai buio. Il mio sguardo cade sull'orologio che si trova al lato opposto del bancone e noto con mia sorpresa che sono già arrivate le 20.30. E di Mario ancora nessuna traccia. A questo punto credo proprio non verrà. Mi viene da pensare che avrà avuto sicuramente qualche imprevisto se così fosse. O almeno voglio convincermi di questo. Ma come son solito fare ogni volta che mi ritrovo a far nulla, inizio a pormi tante domande. Forse un po' troppe domande. Inizio a chiedermi, ad esempio, se il mio interesse verso di lui sia reale, oppure se io in lui trovi soltanto un modo per sfogarmi dopo le stressanti ore di lavoro giornaliere. O anche per quanto tempo ancora riuscirò a sopportare questa situazione tra di noi. Se lui ha altri oltre me. Se la sua intenzione sia soltanto fare del buon sesso. Se invece comincio ad interessargli per davvero. È inutile dire che alla maggior parte dei miei dubbi e domande non ho una risposta. Come al solito. Anzi, forse proprio a nessuna pensandoci bene. Ma infondo questa situazione tra di noi per quanto ancora può durare? Lo scoprirò presto. O meglio, lo scopriremo entrambi.

Una voce a me ormai "familiare" irrompe tra i miei pensieri urlando ironicamente di star aspettando qualcuno che lo serva. Scaccio via tutto e faccio per voltarmi.

"Buonasera"

Appena lo vedo mi spunta automaticamente un sorriso a dir poco enorme. Mi costa ammetterlo ma è questo l'effetto che mi fa.

"Finalmente"

"Finalmente cosa?"

"Sono riuscito a trovarti al bar"

"In realtà pensavo ti fossi dimenticato.."

"Non l'avevo dimenticato"

"È solo che ero impegnato a fare altro e non ho neanche notato che si fosse fatto così tardi"

"Tranquillo"

"Ti preparo un caffè?"

"Solo se lo prendi insieme a me"

"E va bene"

Dopo due minuti sono nuovamente di fronte a lui. Premettendo che Mario mi fa sempre un certo effetto, stasera lo trovo ancor più bello del solito. Non so per quale motivo. Sarà forse la camicia bianca che mette in risalto il colore scuro della sua pelle. Saranno invece gli occhiali da vista che gli stanno da Dio. O magari è per entrambe le ragioni. Non lo so di preciso. Ma mi fermo a guardarlo incantato senza riuscire a distogliere lo sguardo per qualche secondo. Intanto i miei compagni di lavoro hanno preso le loro cose dando a me il compito di chiudere il locale. Ma non mi va' che Mario se ne vada. O almeno non ora. Ho voglia di passare del tempo con lui. Così gli chiedo la prima cosa che mi passa per la testa in questo momento. Senza neanche pensarci troppo su.

"Ti andrebbe di salire su in casa con me?"

Non ci credo ancora di averlo detto. Sembrerà strano ma le uniche persone a cui ho permesso di entrare in casa mia sono i miei amici e, ovviamente, i miei familiari.

"..Qui non possiamo restare?"

"È che si è fatto abbastanza tardi e devo proprio chiudere"

"Allora tranquillo. Sarà per la prossima volta"

"Io però volevo passare del tempo con te.."

"Non è che non mi va. È che non voglio crearti disturbo"

"Non mi crei affatto disturbo"

"Sarai stanco dopo una giornata di lavoro, vorrai di sicuro andare a dormire e.."

"Mario.."

"Dicevo.. e vorrai sicuramente fare anche una doccia e mangiare qualcosa"

"Mario, puoi smetterla?"

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