Ritrovarmi perso in quegli occhi. In quello sguardo. In quelle labbra dannatamente perfette. In quel profumo di buono. In quelle rughette che si ritrova alle estremità degli occhi. In quel sorriso.
Tutto questo mi continua a fare sempre lo stesso effetto, che io lo voglia o meno. Resto così a fissarlo per qualche minuto senza riuscire a dire una sola parola. Senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso. Ma allo stesso tempo senza riuscire a dimenticare la mia paura. La mia tremenda paura. Ed è proprio quella che continua a divorarmi."Cosa ci fai qui?"
"Perché non hai risposto ai miei messaggi?"
"Lo sai benissimo"
"Claudio, per questo sono qui. Per parlarti. Per dirti che non è mia intenzione farti del male. E che davvero non c'è più nulla tra me e .."
"Mario, io voglio essere sincero e dirti come stanno le cose.."
"Beh vedi, è che in questo momento non mi va neanche di farti accomodare in casa mia. Non mi va di stare ad ascoltarti per ore, o anche solo minuti. Non mi va di passare del tempo insieme a te. E tutto questo forse mi passerà. O forse no. Non posso saperlo con sicurezza, ma se c'è una cosa di cui sono sicuro ora è che da parte mia non c'è la voglia di stare con te. Ma solamente paura. Tanta paura"
A queste mie parole ho modo di vedere un Mario ferito. O forse deluso. Deluso perché probabilmente si aspettava altro dopo esser venuto fin qui. Deluso dalle mie parole. Deluso dalla persona che si ritrova di fronte. E non è assolutamente mia intenzione deluderlo. Neanche minimamente. Ma in questa occasione scelgo me. Scelgo me perché nella vita arriva un momento in cui bisogna proteggersi. E quel momento è arrivato. Così dopo aver guardato nei miei occhi lucidi per qualche minuto, senza riuscire a dire una sola parola, mi volta le spalle. Lo vedo scomparire tra i numerosi gradini dell'appartamento in cui mi ritrovo e arrivato alla fine della rampa sento il portone sbattere forte. Troppo forte. A questo rumore assordante vedo la porta di casa di Paolo aprirsi leggermente.
"Cla, sei tu?"
Dopo avermi visto, torna dentro e mi raccomanda di non sprofondare nel sonno. Il tempo di asciugarsi i capelli e sarebbe venuto da me. Così prendo un contenitore e lo riempio di pop corn fino ai bordi. E insieme due lattine di coca cola.
Quando Paolo mi raggiunge sul divano, capisco subito cosa sta per chiedermi."Dimmi un po', cosa sta succedendo in queste ultime settimane?"
"Sei così...strano"
"Ora ti racconto tutto.."
"Per iniziare, ho conosciuto Mario la prima volta in cui sono andato in palestra. Quella consigliata proprio
da te. E mi maledico ogni giorno per aver dato ascolto ad un deficiente..""Cla non iniziare se non vuoi farti male"
"E va bene.. Beh, Mario è il maestro di quella palestra. E vedendomi impacciato non ha perso un solo secondo per aiutarmi con quei numerosi e difficilissimi passi. Giuro che non c'è cosa più complicata. E così c'è stato da subito un certo contatto fisico..."
"Inizialmente devo ammettere che ciò che desideravo era scoparlo. Soltanto scoparlo. Sai, uno di quelli con cui ci passi una notte per poi dimenticartene completamente il giorno dopo. Ma il problema è sorto nel momento in cui tra di noi oltre a della semplice attrazione fisica è iniziato ad esserci ben altro. È sorto quando hanno iniziato ad esserci in ballo anche i sentimenti. I nostri sentimenti."
Dopo circa mezz'ora senza alcuna interruzione da parte sua ho terminato tutto ciò che avevo da dirgli. Salvo dettagli riguardanti le nottate passate in palestra. Ovviamente.
Fin dal primo momento in cui ho iniziato a parlare era tranquillo. Molto tranquillo. E non ha fatto altro che prendermi in giro per il modo in cui mi brillavano gli occhi ogni volta che pronunciavo quel nome. Il suo nome. Poi l'espressione in volto è cambiata radicalmente nel momento in cui ho iniziato a raccontargli tutto ciò che sta succedendo in questi ultimi giorni. Di come tutto stia cambiando così velocemente. E ricordarmi di quell'ultima sera in palestra mi fa ancora venire su il magone."E prima allora era lui quello contro cui urlavi fuori la porta di casa mia?"
"Beh, si."
"E che ci faceva qui?"
"Era venuto per chiarire e chiedermi scusa. Per spiegarsi. Ma.."
"Non mi dire.."
"Esatto"
"Tu sei coglione Cla. Ma davvero coglione!"
Queste parole non riescono a non "ferirmi". Dovrebbe conoscermi abbastanza da capire cos'è che mi blocca.
"Paolo tu lo sai meglio di chiunque altro tutto ciò che mi è successo. Lo sai quanto ho sofferto. Lo sai quanti anni mi ci sono voluti per riprendermi dal mio passato. Lo sai che è da qualche mese soltanto che ho ripreso ad uscire e scherzare con voi.."
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso. Senza dire una sola parola, mi abbraccia. Mi ritrovo il corpo di Paolo attaccato al mio. E non posso far altro che stringerlo. Stringerlo forte. Quasi sento le ossa spezzarsi, ma non mi importa. Questo è tutto ciò di cui ho bisogno. Affetto.
Non potevo chiedere di meglio, se non Paolo.
"Scusa per le parole..È che lo sai, a volte non mi controllo"
"Tranquillo. Ti voglio bene"
"Anch'io Cla. Non immagini quanto"
Dopo esserci staccato l'uno dalle braccia dell'altro, mi lascia un bacio sulla nuca. Un gesto che fa riempire il mio cuore di gioia ogni volta. Un gesto che è solito fare in questi momenti di sconforto, ma a cui ancora non mi sono abituato. E probabilmente non lo farò mai. Riprendiamo poi a parlare delle paure che non fanno altro che tormentarmi la mente in questi ultimi giorni. Tiene le mani strette sulle mie e riesce in parte a tranquillizzarmi. A farmi sentire un po' più leggero. Un po' più amato. E gliene sono grato.
"So che le tue paure prenderanno il sopravvento ancora una volta. Ne sono convintissimo."
Dopo aver ammesso tutto ciò che pensa fa per avviarsi verso la porta. Ed io lo raggiungo in due soli passi. Infondo ha ragione. Ne sono convinto anch'io di quello che ha appena detto. Ma non voglio ammetterlo. Non lo farei mai. Non voglio perdere Mario.
"Non far vincere ancora una volta loro"
"..Grazie di tutto"
"Buonanotte amore"
"Buonanotte patatino"
"Ah, e Claudio, da persona che ti conosce meglio di chiunque altro, posso soltanto essere sincero e dirti che in tutta la mia vita non t'ho mai visto sorridere così tanto gli occhi come quando parli di Mario"
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Quello che non ti aspetti;
FanfictionL'estate si avvicina e Claudio,tra il lavoro e le strane voglie del suo migliore amico Paolo,decide di iniziare a prendere lezioni di ballo,nonostante non sia per niente portato. Nella scuola di ballo conoscerà poi una persona che,sorprendendolo, gl...