Dodici

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~Sery~
"E di te non me ne frega un cazzo!"
E di te non me ne frega un cazzo.
E di te non me ne frega un cazzo.
E di te non me ne frega un cazzo.
"Tanto da te non avrei ottenuto niente"
Tanto da te non avrei ottenuto niente.
Tanto da te non avrei ottenuto niente.
Tanto da te non avrei ottenuto niente.
Queste parole continuano a frullarmi in testa, sono sul punto di piangere.
"Ehm Serena? Serena?"
È Derek. Mi ricordo che sono in macchina con lui.
"Tutto okay?" chiede lui guardandomi preoccupato.
"Si sto bene." Rispondo sforzandomi di sorridere.
No Serena, tu non stai bene.
"Ne sei sicura? Ti vedo assente."
"Sì veramente sto bene, grazie. Vorrei solo tornare al dormitorio." Dico vaga e con aria assente a Derek che continua a guardarmi preoccupato.
"Se è quello che vuoi ti ci porto subito." Dice lui e fa partire la macchina.
Sono distrutta. Le parole di Harry non me le tolgo più dalla testa. E sì, aveva ragione Jade. Non gliene frega proprio niente di me. Me l'ha detto esplicitamente. Me l'ha urlato in faccia. Era inutile continuare a illudersi. Mi fa star male, malissimo pensare a lui. Lo voglio eliminare dalla mia vita, anche se so che sarà difficile o impossibile. Come ho già detto vorrei rifare tutto da capo, ma ormai la mia vita sta prendendo questa piega e non so come aggiustare le cose.

~Harry~
Cazzo cazzo cazzo. Entro nella mia camera sbattendo la porta con furia. Adesso lei è con quella testa di cazzo a divertirsi. Prendo il telefono e cerco Emery.
"Pronto Harry..." Dice lei con voce sensuale.
"Vengo a casa tua fra un ora." Sbotto io.
"Non ti ho dato l'autorizzazione" Dice lei ridacchiando.
Mi fa incazzare. "Non me ne frega un cazzo, io ora vengo e tu mi fai entrare o se no non ti scopo più come prima" Sbotto e le riattacco il telefono in faccia. Che puttana.

~Sery~
Io e Derek scendiamo dalla macchina, mi riaccompagna davanti alla porta della camera del dormitorio e mi sorride teso.
Ricambio il sorriso, anche se è un sorriso spento.
"Sai ehm, c'è una festa in discoteca domani sera quindi ti volevo chiedere se ti sarebbe piaciuto venirci con me..." Dice Derek impacciato.
La prima cosa a cui penso è: Harry. Ci sarà o no?
L'idea non mi convince molto, ma pensandoci dovrei un po' distrarmi quindi penso che accetterò la proposta di Derek. "va bene Derek, non mancherò." Fingo di essere entusiasta della proposta, ma fingere non è il mio forte. Sono sempre stata una pessima attrice.
"Non ti vedo molto entusiasta, non ti voglio obbligare. Se te la senti bene, altrimenti possiamo uscire al ristorante o vieni da me insomma..."
"No no, sono sicura che verrò" Cerco di mostrarmi il più convinta possibile, facendo una risata forzatissina.
Derek sorride e se ne va.
Entro in camera. Jade non c'è, strano. Mi butto sul letto a pancia sotto e mi prendo la testa tra le mani.
"Tanto non avrei ottenuto niente da te e di te non me ne frega un cazzo"
Le sue parole mi ronzano ancora in testa. Voglio piangere ma non ci riesco.
Prendo fuori il telefono. 23 chiamate perse da mamma.
Cazzo.
La richiamo scocciata.
"Serena!" Risponde urlando. "Dove diamine eri finita?! Ti ho chiamato 23 volte senza ricevere una risposta!! Dimmi dov'eri e con chi eri, altrimenti torno lì!!" Urla. Sento che intanto sta sbattendo degli oggetti.
"Mamma tranquilla, avevo il telefono in borsa e non ho sentito. Sono stata a casa." dico io con toco angosciato.
"Ma per favore, dove cavolo eri?" Continua ad urlare.
"Ero appena uscita da scuola e una mia amica mi ha accompagnata in macchina, poi abbiamo fatto due chiacchiere... Sono appena rientrata e ti ho subito chiamata!" Mento spudoratamente.
"Tu? Un amica?" Scoppia a ridere.
La prenderei a schiaffi.
"Sì." Mi limito a rispondere cercando di mantere tutta la calma di cui sono capace.
"Come no, Serena." sbotta.
Non la sopporto più, è tropoi severa, troppo ossessiva. Mi viene da piangere ma sta volta trattengo le lacrime. Non ce la faccio più a stare in chiusa in camera.
"Non prendermi in giro. Tu lì avrai solo un amica, ovvero la tua compagna di stanza. Non hai amiche, non prendermi in giro, non sono nata ieri ti conosco, di sicuro eri con quel coglione dell'altra volta, che ingenua che sei, Serena." Urla ridendi disperatamente.
Dopo questa frase impazzisco. Prendo il telefono e lo sbatto per terra. Apro la porta della camera e la sbatto furiosa. Esco correndo per il corridoio tenendo stretti i pugni e cercando di non piangere. Le lacrime sul punto di uscire mi fanno vedere tutto appannato. Scendo le scale e scoppio a piangere. Esco. La gente sorride, cammine e ride senza notarmi. Le strade sono affollate e io sto correndo senza un metà in lacrime. Spintono la gente finché sbatto contro qualcuno...

Ehi ragazzi, non pensavo di ricominciare a scrivere questa storia. Ma ecco il capitolo 12 dopo tanto tempo. Spero vi piaccia e mettete una stellina per farmi sapere se vi è piaciuto❤

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