Five

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«Bhe... Che materie hai avuto oggi?»

Kendall si girò verso il ragazzo con un sopracciglio alzato. In quel momento ebbe la testa da tutt'altra parte. Metà di lei pensò a Gigi e al fatto che senza aver fatto nulla era finita nella merda, l'altra metà pensò che anche quella sera avrebbe digiunato e non sapeva se lo stomaco avrebbe retto dato che doveva lavorare.

«Ho fatto due ore di letteratura, chimica, educazione fisica e poi religione.»

«Ah, capisco.» - commentò l'altro, rimanendo sul vago.

Liam non sapeva di cosa parlare, si sentì a corto di qualsiasi argomento. La mora lo guardò un attimo in quello stato confuso, poi fece un mezzo sorriso.

«E tu?»

«Io? Nulla di ché. Matematica, storia, arte e fisica.»

La ragazza annuì scendendo le scale dell'entrata.

«Quindi oggi dove si va?»

«Eh?» - chiese confusa.

L'attesissimo appuntamento per cui Liam pregò così tanto l'avevano già fatto, e nonostante Kendall non l'avrebbe mai ammesso, le era piaciuto. Stava cambiando opinione su Liam, iniziava a trovarlo più simpatico o semplicemente, iniziava a vedere quello che veramente era, non quello che gli altri facevano credere. E a Kendall piacque molto di più il dolce e impacciato Liam che quello arrogante e antipatico.

«Pensavo di andare al parco, come l'altra volta.»

«Oh, okay. Penso stia diventando il nostro simbolo.»

Liam fece un sorriso raggiante, contagiando anche Kendall. Ormai era inutile rifiutare; se lo avesse fatto si sarebbe sentita in colpa. In fondo, molto in fondo, gli voleva quasi bene.

«Gomez!»

Selena si girò sorridendo. Per quanto la giornata sembrò partire male, alla fine ebbe un bel otto nell'interrogazione di matematica.
Una brunetta dagli occhi celesti le si avvicinò a passo svelto, quasi correndo sulle sneakers nere di marca. Selena giurò a se stessa di non averla mai vista. La sconosciuta le afferrò il braccio piantandole le unghie nel polso.

«Ti do un solo avvertimento, piccola povera senza scrupoli!» - sbraitò guardandola dritto negli occhi.

«Ma cosa vuoi?!»

La domanda della mora rimbombò nel corridoio ormai vuoto. Cercò di liberarsi dalla presa ma l'avversaria le diede uno schiaffo che la bloccò.

«Smettila di ronzare attorno a Justin, intesi? Solo perché chissà come l'hai bloccato nel magazzino della palestra con te non significa che tu possa essere alla nostra altezza, bambina.»

Le parole velenose della sconosciuta nemmeno la sfiorarono in confronto allo schiaffo che ancora bruciava sulla sua pelle.

«Io non ho fatto nulla. E' quel cretino che aveva dimenticato le chiave fuori. - Con forza si sottrasse da quella presa, massaggiandosi il polso rosso. - E nemmeno potrà mai piacermi uno come lui. Tenetevelo pure.»

«Non ci credo. A chi non piacerebbe Justin Bieber, o non ci farebbe almeno un pensiero?! Come pui non averlo fatto mai?»

Selena rimase per un attimo con una faccia persa, poi tornò seria. Non capì se la stesse aggredendo perché aveva fatto un pensiero su Justin o no. In ogni caso, il suo comportamento fu da psicopatica.

«Clare! Che ci fai qui?»

«Parli del diavolo e spuntano le corna.» - sussurrò Selena aggiustandosi lo zaino prima di girarsi e incamminarsi verso l'uscita.

Dyslexia «zigi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora