Nine

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GUARDATE IL VIDEO.

Gigi iniziò a correre per i corridoi, beccandosi qualche commentino sprezzante di alcuni compagni. Ma poco le importava quando raggiunse l'aula. Cercò con lo sguardo e lo trovò ancora lì. Con un sorriso da un orecchio all'altro entrò e di fronte a Zayn che sistemava la tracolla, mostrò i risultati della nuova simulazione d'esame. Poco importava della figuraccia di quella mattina.

Oltrepassò il cancello della scuola, cercando le sue amiche. Stranamente quella mattina erano in ritardo, al contrario di Zayn che era seduto sulle scale della scuola, controllando il cellulare. Il ragazzo bloccò lo schermo e sollevò lo sguardo, sorridendo subito dopo. A Gigi sembrò un sorriso un po' forzato, ma comunque alzò la mano per contraccambiare il saluto, poi si accorse di un movimento dietro di lei. Girandosi, notò Perrie che sorridente corse incontro al ragazzo, urtando la spalla di Gigi con violenza.

«Oh» - sussurrò più a se stessa, guardando come Perrie abbracciasse Zayn, quasi soffocandolo...

Scosse la testa per non pensarci e salì velocemente le scale, osservandosi le scarpe per non cadere. A prima ora avrebbe riavuto i risultati delle nuove simulazioni degli esami.

Saltò sul posto al ricordo di come aveva fatto la verifica, con una facilità che mai aveva avuto. Zayn le aveva spiegato tutto con calma e semplicità che anche a lei, quelle espressioni e anagrammi, sembrarono semplici barzellette.

Morse la matita tra i denti, pentendosene subito dopo. Di certo non era un bel vedere una ragazza che mordeva una matita come se fosse un cane. Scosse la testa smettendo di pensarci, per poi firmare il foglio con il suo nome e consegnarlo all'insegnante.

«Davvero Hadid? Sei la prima a consegnare.»

«Non farti umiliare ancora, sei dislessica!»

Alla frase di Perrie, metà classe fece qualche risolino, ma Gigi sembrò non preoccuparsene, non dopo le parole che Zayn ieri le aveva rivolte. Non dopo gli applausi del club di musica, non dopo i sorrisi dei ragazzi che l'abbracciavano chiamando lei e il ragazzo salvatori della situazione. In lei c'era qualcosa di nuovo, di più bello. C'era finalmente un piccolo grammo di speranza, donato dalla presenza di persone vere.

«Va bene. Ragazzi, avete altri dieci minuti e consegnate. Entro due giorni porterò i risultati. Vi ricordo, fate del vostro meglio anche se è soltanto una simulazione.»

Con quella ultima frase guardò Gigi, poi posò il foglio della ragazza sulla cattedra invitandola a sedersi.

Due giorni dopo, come promesso, la Calder portò i risultati.

«È incredibile!»

Sfilò dalla cartella le simulazioni e andò subito da Gigi, mostrandole finalmente un sorriso vero.

«Una B più! E' un traguardo fantastico Gigi. Quest'anno pensavo saresti andata come gli altri, ma stai iniziando a sorprendermi.»

Tutti guardarono la bionda che con le sopracciglia alzate guardava il suo test. Era la prima volta che vedeva poche linee rosse sul suo foglio, o una B. Si rese conto di aver trattenuto il fiato fino ad allora. Quel giorno tornare a casa sarebbe stato una strada più leggera del solito.

«Grazie.» - disse senza distogliere lo sguardo dal foglio.

L'insegnante passò oltre, fiera dei risultati della ragazza.

«Anche Perrie è andata benissimo. Un'altra A, ma purtroppo, non la prima della scuola.»

La Calder fece un finto broncio, consegnando subito dopo il foglio alla ragazzo, che non lo guardò nemmeno.

«In che senso scusi?»

«Nella terza C qualcuno ha preso A più più nella simulazione.»

«Chi?» - chiese ancora, stringendo nella mano la penna.

L'insegnante alzò le spalle, continuando la distribuzione dei compiti. Perrie guardò il foglio, per poi sbuffare irritata.

Il viso di Zayn sembrò illuminarsi, mentre Perrie era sempre più nervosa.

«Che guardi?» - chiese Clare, restando fuori dalla classe.

La ragazza si girò e con un cenno del capo fece avvicinare l'amica. Le due spiarono la scena, lasciando stupida Clare. Perché non era da Perrie stare zitta e guardare di fronte a qualcuno che ci "provava" con Zayn, soprattutto quando si trattava di Gigi.

«Ma che fai?! Intervieni no?»

Perrie scosse la testa delusa.

«Come puoi dire questo? E farla passare così facilmente? Aspetterò stasera, mi inventerò qualcosa per la festa da farla morire dalla vergogna e non venire nemmeno più a scuola.»

Clare sorrise, così come Gigi che stringeva il foglio come se fosse un tesoro inestimabile. Per lei lo era, perché era una prova che dimostrava che non era orribile come tutti pensavano. Se lo sarebbe attaccato in fronte quel foglio, se lo sarebbe portata nella tomba. Era un piccolo ma primo passo.

«Non vedi? È felice, falle godere questo momento fin quando può.»

L'amica annuì, allontanandosi dalla porta. Perrie la seguì, iniziando a camminare lungo il corridoio. Le lezioni da poco finite, soprattutto il sabato, portavano grandissima confusione nei corridoi e all'uscita. Il fatto che quella sera si sarebbe svolta la grandissima festa annuale di Perrie aveva mandato in tilt tutti.

«Ne parlano tutti?»

La castana annuì nuovamente, cercando con lo sguardo il capitano della squadra di calcio.

«Tutti ne parlano e tutti verranno. Il tuo piano ha funzionato, ho sentito che ci saranno anche Kendall e quell'altra.»

«La malata no?»

Clare alzò le spalle, non sapendo davvero se si sarebbe presentata.

«Alcuni l'hanno vista buttare il biglietto.»

«Puttana. - sussurrò stringendo i pugni. - Se non verrà alla festa la umilierò qui davanti a tutti. Non me ne può importare nulla di lei, basta che soffra.»

L'amica fece un respiro profondo, guardandola un po' sorpresa.

«Non ti ho mai chiesto perché l'avessi così tanto con lei...»

Perrie ghignò entrando nella limousine, subito seguita da Clare.

«Semplice no? Ha tutto quello che io non sono mai riuscita ad avere. È quello mi chiedo sempre: io ho soldi, posso avere tutto con i soldi, vero? E invece no.»

«Non capisco.»

Perrie ringhiò per la frustrazione, picchiettando il dito sul proprio ginocchio.

«Ha una famiglia splendida che la ama nonostante sia una handicappata. Perché i suoi le sono sempre accanto anche se muoino di fame?! E quella cretina di Kendall? Perché le sta accanto se sa che viene tratta male così? Potrebbe avere una vita migliore ma no, sta con quella.»

Jade entrò nella limousine buttandosi sui sedili di fronte alle amiche senza nemmeno salutare. Clare guardò anche lei, notando l'aria pesante che si stava creando.

«Kendall ha preso A e più più nella simulazione, e sta sempre attaccata a Liam come una sanguisuga."

«È lei?» - urlò Perrie, facendo sussultare le amiche dalla spavento.

Batté il pugno contro il finestrino, facendo un profondo respiro per calmarsi. Subito dopo sorrise calmandosi.

«Non vedo l'ora che sia stasera.»

a/n; heyyy pipOOL. allora questo capitolo è più corto degli altri, perché in realtà era troppo lungo e poi penso che poteva mettervi in confusione quindi l'ho dovuto dividere(?) E TIPO LE COSE FIGHE SARANNO NEL DECIMO CAPITOLO amatemi. e idk spero vi piaccia e sorratemi per gli errori.
love yaaa :)

Dyslexia «zigi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora