Dyslexia «zigi.

Three

Almeno quel giorno Gigi restò in classe senza disturbi. Stranamente Perrie non era entrata in classe e su quanto raccontavano le voci di corridoio, il suo neo fidanzato Zayn fu messo in punizione. Qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato; ecco perché Perrie protestava in segreteria per poter parlare con la preside.

«Ho una notizia sconvolgente!» - urlò Selena entrando in classe.
Si avvicinò all'amica con uno sguardo preoccupato, prendendo una sedia e mettendosi a cavalcioni su di essa.

«Sarah, di 5B, ha visto Malik picchiare uno delle sua classe ed è andata dalla preside. L'hanno convocato...»

«È stato sospeso?» - chiese smettendo di respirare.
Selena scosse la testa con occhi malinconici puntati sulla corvina; e Gigi sbuffò irritata. Sapeva che non sarebbe successo nulla ad un ragazzo di famiglia ricca che poteva pagare il silenzio con i soldi. Certo, non lo conosceva davvero e lo aveva visto solo poche volte nei corridoi, ma sapeva che bastava conoscere il fatto di essere l'ereditario della "Entertainment Wekly", grande magazine conosciuto in tutta l'America dopo che Madonna fu in copertina. Persino sua madre lo comprava quando trovava argomenti interessanti. Non poteva di certo impedirglielo solo perché il figlio del direttore non le desse una buona impressione.

«Peggio e strano Gigi. Molto strano. - si passò una mano tra i capelli tinti guardando che la porta della classe fosse chiusa. - L'hanno obbligato a fare ore di recupero e potenziamento... a te. Ogni giorno, mentre ci saranno i corsi pomeridiani ti fermerai nella biblioteca del terzo piano e lui ti aiuterà nei compiti.»

Selena quasi soffrì nel rivelarle quello che aveva saputo da Miley, la giornalista della scuola, e soffrì di più nel vedere il suo viso cambiare da arrabbiato a stupito, e poi impaurito.

❁

«A dir la verità, a me dispiace di più per quello che ti fa Jade, e da molto, che per come tu ti sia comportata.»
Kendall quasi si strozzò con la bibita sentendo quella frase. Non riusciva a capire diverse cose: Come era conoscenza di Jade? Da quanto lo sapeva? Perché non aveva fatto mai nulla?

«Non mi è mai piaciuto quel gruppo; ne faccio parte perché mio padre vuole. Nel senso che vuole che io frequenti solo persone del mio stesso rango e mi comporti come loro. Ma non penso che sia quello che io voglio.» - sospirò rivolgendo l'attenzione alle sue unghia corte.

«Allora perché non ti ribelli?» - chiese la ragazza, allontanandosi come se si fosse appena scottata.
Kendall sentì la rabbia salire a quelle frasi. Liam era quasi maggiorenne, poteva decidere per se stesso, poteva scegliere quali compagnie frequentare e quando. Perché doveva farsi influenzare dai suoi familiari, creandosi così un lato... falso?
Si guardarono negli occhi per un po'.

«Ci proverò. - sussurrò regalandole un sorriso. - Ma prima... come va con i lividi?»

«Meglio.» - rispose con una smorfia che il ragazzo non riuscì a decifrare.
Dopo ciò fece un piccolo cenno di saluto e si allontanò rapidamente dal parco. Per un attimo pensò che quella "uscita" fosse stato un piccolo errore, che sarebbe andato ad accumularsi alla montagna di sbagli fatti in quella giovane età. Si pentiva di troppe cose, anche giuste, ma Kendall non poteva farci nulla. Era un difetto con cui conviveva.

«Va bene...» - disse quando ormai la ragazza era lontana.

Kendall raccolse tutti i libri caduti.

«Perché in tutto quello che fai sei una sfigata?»
Jade spinse con il piede uno dei libri, facendolo scivolare sul pavimento fino a scontrarsi con un paio di sneakers nere.

«Sei seria Jade?»
Liam raccolse il libro da terra avvicinandosi alle ragazze. La mora si morse il labbro inferiore arrossendo.

«Come, prego?»
Kendall si alzò da terra tentando di tenere tutti i libri in braccio, anche se gliene scivolò uno che il ragazzo prontamente raccolse.