Eight

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Il suo corpo tremò, poggiata alla parete del bagno. Sentiva gli angoli degli occhi bruciare e il naso far male per quanto avesse provato a respirare. D'altronde, cos'altro poteva fare?

L'unico modo per sfogarsi di Gigi era piangere. Sapeva di essere debole, non poteva trattenere dentro il dolore neanche se ci provava fortemente. Si malediva; perché era per quello che era una preda facile, che tutti la prendevano in giro, perché era e si sentiva debole. Sentì la porta del bagno aprirsi e mise una mano sulla propria bocca per non farsi sentire, anche se inutile dato che si trovava seduta per terra accanto ai lavandini.

«Eccoti.»

Zayn sorrise, entrando nel bagno delle ragazze lasciando la porta socchiusa. Gigi si sarebbe posta delle domande se solo fosse più lucida, ma in quel momento non pensò a nulla. Era solo una fallita malata seduta per terra a piangere ai suoi occhi, cosa sarebbe importato ad uno come Zayn?
Sollevò il viso arrossato e strizzò gli occhi per il contatto con la luce. Il ragazzo a quella vista alzò le sopracciglia sorpreso, avvicinandosi a lei.

«Hey, non piangere Gigi.»

Annuì strofinandosi il naso sulla manica del maglione. Zayn sorrise alla scena dato che sembrava più una bambina triste e indifesa che un'adolescente incompresa. Tastò la tasca della propria giacca, trovando i fazzoletti.

«Tieni, non mi piace vedere le ragazze piangere.»

La bionda lo guardò un po' sospettosa con i suoi grandi occhioni verdi, poi avvicinò la mano e ne prese uno, usandolo subito. Il ragazzo si sedette per terra accanto a lei, mentre le lacrime continuavano a scorrerle sulle guance. Zayn avvicinò la mano iniziando ad accarezzarle i capelli; facendo si che Gigi si rilassasse smettendo di piangere.

«Bel modo di incontrarci eh?» - ironizzò il ragazzo.

Gigi fece un piccolo sorriso.

«Non sei costretto a stare appreso ad una come me.»

L'interpellato alzò il viso verso il soffitto, con una smorfia contrariata.

«Mi ricordano le parole di Perrie, sai? Che vai appreso a una malata, tanto non capisce un cazzo.»

Gigi rise al suo modo di imitare la ragazza e la sua voce stridula.

«Ma non state insieme?»

«Sì. - Alzò gli occhi al cielo al solo ricordo. - Ma solo per i nostri genitori. Almeno, per me è così.»

La ragazza annuì, non riuscendo a capire perché si stesse confessando in maniera così aperta con una sconosciuta. Inoltre, aveva notato che fosse completamente l'opposto rispetto alla fidanzata. Perrie era bassa, dai lunghi capelli castani chiari e le punte bionde, gli occhi grandi di un azzurro accesso come i cieli dei pomeriggi estivi, la pelle nivea e un carattere fintamente da buona samaritana. Zayn era il suo opposto con la sua carnagione abbronzata, i suoi capelli neri dai riflessi azzurri e gli occhi scuri, di un'altezza impressionante per Gigi. Il suo carattere, d'altronde, sembrava diverso da quello che si chiacchierava in giro. Almeno per come si era comportato con lei, anche se Gigi si chiese se mai Zayn l'avesse presa in giro pubblicamente. Sospirò cercando di pensare ad altro.

«Comunque, siamo in ritardo, vogliamo andare?»
Zayn si alzò e sgranchì le gambe, offrendo subito dopo la mano alla ragazza per alzarsi, che sorridendo accettò.

«Atti di vandalismo a scuola?»

Le tre ragazze si girarono vero l'insegnante di musica, che si grattava il mento pensieroso.

«Potrei riferirlo alla dirigente, ma essendo che lei stessa ha approvato quell'articolo, sarebbe inutile.»

Sospirarono tutti e Kendall immerse il pennello nella tinta grigia del barratolo, spalmandolo di nuovo sulla superficie dell'armadietto. Finché non si fermò per ridere.

Dyslexia «zigi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora