Si rialzò, aggrappandosi alla console. Una leva, di cui ignorava la funzione, si abbassò. Senza quella, rifletté il Viandante, il TARDIS non sarebbe potuta partire, ma ancora non sapeva a cosa servisse. C'erano decisamente troppe leve e pulsanti.
"Non è il momento per pensare alla meccanica spazio-temporale."- Si rimprovero con una smorfia.
Barcollando, si spostò cercando di non cadere di nuovo. Sentiva l'energia scorrere nelle sue vene, consumandolo. Voleva trattenere ancora un po' la rigenerazione, se ci fosse riuscito avrebbe sicuramente avuto abbastanza energia per finire di distruggere il TARDIS e costringerla così a ricostruirsi. Non amava quel genere di "ristrutturazione", ma era necessario.Dovevano essere passate ore, ma non riusciva a costringersi a tenere traccia del flusso del tempo. Solo qualche mese prima sarebbe stata come una seconda natura, ora invece... Comunque, non poteva più aspettare. Si costrinse a respirare profondamente mentre la sua carne iniziava a bruciare. Urlò.
Il dolore, la paura, la rabbia, la tristezza e la speranza si fusero insieme. Non c'era più nulla, solo... luce.Poi, il vuoto. Mi ritrovai in ginocchio. Che cosa... ah. Giusto. Mi tastai in giro. Due gambe. Bene. Due braccia. Molto bene. Una testa. Una sola? Sì. Meglio. Capelli! Quanti capelli! Erano così lunghi... mi piacevano i capelli lunghi? Erano neri. Nero è buono, mi dissi. Continuai l'esplorazione, scoprendo senza difficoltà che ero tornata donna. Interessante! Speravo davvero che la precedente fosse la prima e l'ultima incarnazione maschile che avrei dovuto sopportare. Non avevo amato particolarmente quel corpo ingombrante, anche se mi era stato molto d'aiuto in più di un'occasione. Il mio corpo, quello di adesso, di questa vita, invece, era snello e affusolato. Mi osservai, persa nei vestiti troppo grandi di quando ero ancora il Viandante.
Un'esplosione dietro di me mi fece tornare alla realtà: dovevo uscire di lì al più presto, o mi sarei rigenerata di nuovo, causa la combustione della nave! Varcai la porta del TARDIS, badando a richiuderla, e mi trovai davanti una dozzina di soldati sudaticci e molto agitati, con i fucili puntati sulla sottoscritta.
-C'è un equivoco...-tentai di spiegarmi, ma una delle Osgood (quella con il cravattino, senza la sciarpa) mi precedette:
-Non sparate! È il Viandante! Sì è rigenerato!
-Alcuni possono permettersi l'upgrade.- risposi con un ghigno.
Come mi era uscita? Bah, a volte è meglio non indagare.
Cercai di avanzare, a dispetto delle armi di qualche soldato, ancora non molto convinto della veridicità delle parole della dottoressa. Nemmeno le mie gambe, del resto, erano molto sicure di loro stesse. Inciampai nei miei stessi piedi, facendo fatica a mantenere l'equilibrio. Quanto odiavo quei primi momenti. Un uomo, un ragazzo in camice bianco, il primo di cui avevo incontrato lo sguardo appena uscita, mi si avvicinò per sostenermi, ma lo scostai.
-Sono ancora troppo... carica perché sia sicuro toccarmi. Ma grazie per averci provato.
-Figurati. Jack McArthur. Neurochirurgo.
-Viandante. Signora del Tempo.- alzai lo sguardo in tempo per vederlo sorridere, vagamente spiazzato.
-Sì, lo so! Piacere.- Piacere? Come fai a sapere che sarà un piacere? Mhmm.Si avvicinò anche Osgood.
-Tutto bene?- chiese preoccupata.
-A meraviglia! Vorrei cambiarmi. E un cheeseburger.- Sorrisi allo sgomento dei presenti.
-Volete che vada in giro con vestiti di quattro taglie più grandi? O che svenga per la fame? Un guardaroba e un cheeseburger, per favore! HOP HOP!- quasi mi venne da ridere quando, battendo le mani, sprigionai qualche scintilla, ovviamente innocua, e per poco non feci svenire dalla paura alcuni dei coraggiosissimi soldati che ancora mi puntavano contro i loro enormi fucili.
-Va... va bene. Mi segua. Il cheeseburger arriva.
Osgood, ancora turbata per il mio repentino cambio di personalità ( me ne rendevo conto anche io, dall'alto dei miei dieci minuti scarsi di vita), mi condusse lungo un corridoio in pietra scuro e angusto, molto simile alla stanza in cui era stata rinchiusa la mia nave. Poveretta. Percepivo la sua irritazione, così abituata a viaggiare in spazi infiniti.
Nel frattempo, Osgood cercò di attaccare bottone.
-Allora... così, lei è nata... donna?
Sembrava sconvolta dal fatto che ci potessero essere Signori del Tempo... signore. Davvero è così difficile da accettare?
-Sì. La cosa la turba?
-No...! Cioè, un po'. È che non me lo aspettavo. Pensavo che ci fosse una specie di selezione, sa, i più forti, o i più matti. Qualcosa del genere.- Cercò di ridacchiare, sperando di aver fatto una buona battuta. In realtà, non era così lontana dalla verità, ma di certo non avevo intenzione di dirglielo.
-Credo che a questo punto potremmo darci del tu, Osgood.
-Okay... -era spiazzata. Di nuovo!
-Il Dottore non lo fa, vero?
-Cosa?
-Socializzare.
-No, non molto. Di solito... beh, mi ha detto che sono intelligente, brava, insomma, ma è più come se ci considerasse bambini da guidare. Non cerca certo di diventare nostro amico. Anche se può vantarne tantissimi tra queste mura e non solo. Noi contiamo molto su di lui.
-Fin troppo, temo.
-Perché?
-Beh, avete un problema e per risolverlo cercate di contattare il Dottore. Se non ci riuscite, appena trovate un degno surrogato (che sarei io) lo fagocitate pregandolo di aiutarvi. Sfido che il Dottore vi considera bambini!
-Oh, beh, anche tu hai un'alta opinione di noi, mi sembra!- rispose Oxford, evidentemente infastidita dalle mie parole. "Annotazione: il tatto non rientra nei tuoi nuovi punti di forza." Appuntai mentalmente con un sospiro.
-Scusa se dico ciò che penso! In ogni caso è vero: dovreste imparare a muovervi da soli, una buona volta! So che è più facile farsi aiutare, ma non non saremo sempre qui! Dovete imparare a camminare con le vostre gambe.
-Lo stiamo facendo! E lo faremo anche meglio, in futuro! È che il Dottore ci ha viziati! - Osgood sospirò, la faccia di chi si è sentita dire innumerevoli volte "potresti fare meglio". Non è mai facile competere con un genio, ma quando quel genio è il Dottore...
-Il Dottore vi ha salvati! In tutti i modi e in tutte le occasioni in cui ha ritenuto di dover intervenire. So che è un peso difficile da sostenere, ma come scienziata devi capire che siete voi a dover prendere in mano la situazione. Io vi aiuterò come posso, ma voi umani dovete iniziare ad imparare dai vostri errori.Foto: Amy Acker, Olga Kurylenko, Stana Katic. Caratteristiche della Viandante: Amy per gli occhi e la forma del viso, Olga per i capelli, Stana per il sorriso e il trucco.
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I'm not alone|| Doctor Who
ФанфикSignore del Tempo... Signore del Tempo... O meglio, Signora. Leggete e vedrete. Un'avventura tutta nuova per la nostra Viandante, che si ritrova circondata da umani... forse, o forse no. Come ho detto, leggete e vedrete.