Ritorno.

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[CAPITOLO DIECI]

~Ritorno.~

28 ottobre, è l'ora di tornare a casa.
Già, è volata questa settimana in Australia, ed è veramente brutto lasciarla dopo tutte le belle esperienze che ho vissuto in questo paese.
Ma Londra mia aspetta, mio figlio mi aspetta, la mia vita quotidiana mi aspetta.

-amore hai già messo tutto in valigia? Chiesi a Louis che si trovava da qualche parte nella stanza d'hotel.

-si, tesoro. Confermò.

Sorrisi per poi infilare gli ultimi pantaloni che mi erano rimasti.

-Evie, dovevamo lasciare la stanza alle undici e siamo ancora qua, muoviti!

Sbuffai per poi chiudere velocemente la valigia.

Diedi un ultimo sguardo alla camera e ripensai in un lampo a tutti i bei ricordi, sorrisi.

-ok, possiamo andare.

Louis afferrò i bagagli e scendemmo alla reception dove consegnammo la tessera per poi uscire definitivamente da quell'hotel.
Prendemmo un taxi, che in meno di dieci minuti ci accompagnò all'aeroporto.
La scritta 'Welcome to Sydney' mi fece venire in mente il primo giorno che arrivammo in questo posto.
Arrivammo al check-in, consegnammo i biglietti e porgemmo le valige sul nastro.
Dopo aver svolto tutte le cose burocratiche potemmo finalmente salire sull'aereo.
Il volo, come all'andata, durò ventiquattro ore.

-ti è piaciuto questo soggiorno? Chiese Louis sistemandosi sul sedile.

-è stato fantastico. Dissi sorridendo.

-vuoi sapere qual'è stata la parte che ho preferito di più? Chiese ancora una volta con un sorrisetto malizioso stampato sulle labbra.

-quale? Domandai, anche se in realtà potevo già dedurre la risposta.

-quella sera nel gazebo. Affermò spontaneamente.

-sai, lo immaginavo. Dissi ridendo.

Rise anche lui.

**
Sono passate ventiquattro ore, però di una cosa ne sono certa, il viaggio di ritorno sembra molto più corto di quello di andata; forse perché sai già di dover tornare alla vita di tutti i giorni.
Scendemmo dall'aereo, prendemmo le valige e infine ci inoltrammo nel centro di Londra, NELLA NOSTRA LONDRA.

-Non mi sembra vero. Esclamò Louis respirando l'aria londinese.

-di cosa?

-di essere nuovamente a casa.

Sorrisi.

Prendemmo un taxi e ci avviammo verso casa nostra.
Dopo circa venti minuti ecco che arrivammo.
La nostra villetta è rimasta tale e quale a quando l'avevamo lasciata.
Louis prese le valige da ltaxi e si avviò verso la porta esterna per poi suonare il campanello.
Johanna ci venne ad aprire.

-ciao mami. Affermò Louis abbracciandola.

-ciao Johanna. La salutai a mia volta.

-ben tornati ragazzi. Esclamò.

-Noah? Chiesi velocemente entrando in casa.

-sta dormendo. Sussurrò Johanna chiudendo la porta d'ingresso.

Io e Louis sorridemmo.

Ad un tratto però sentimmo un urlo.

-tadaaaaaaaaa!

Era Noah che ci aveva fatto una sorpresa saltando fuori da sotto il tavolo.

-amore della mamma! Esclamai abbracciandolo forte.

-tesoro. Si unì anche Lou.

-mamma, papà, mi siete mancati molto molto.

-anche tu piccolino nostro. Affermò Louis scoccandogli un bacio sulla fronte.

Johanna sorrideva davanti alla nostra vista.
Ci staccammo dal meraviglioso abbraccio familiare.

-mamma vuoi un passaggio fino a casa? Chiese Louis.

-si grazie tesoro. Rispose lei gentilmente.

-Evie accompagno mamma a casa e torno, ok?

-certo amore, non ti preoccupare. Risposi lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.

Louis uscì con Johanna mentre io rimasi a casa con Noah.

-allora amore, cosa hai fatto durante questi giorni? Chiesi mentre spostavo le valige da una parte del corridoio.

-sono andato a scuola, ho giocato, sono stato a casa di Katrine e una sera, con suo fratello, siamo andati a vedere un cartone al cinema. Disse contando sulla punta delle dita tutti questi avvenimenti.

-ti sei divertito con Harry e Katrine? Chiesi dolcemente. P

-si, molto, molto. Ah, ha detto Harry che ti saluta.

-va bene, tesoro domani lo chiamo. Affermai sorridendogli.

-mamma ho fame. Sbuffò Noah facendo il broncio.

-quando torna papà, ceniamo.

Dopo un po' Louis tornò e ci accomodammo puntualmente a tavola.
Una volta mangiato Noah corse verso il salotto a guardare, come tutte le sere, il suo cartone preferito ed io rimasi in cucina con Louis a rimettere apposto.

-amore, come mai non hai toccato cibo stasera? Mi chiese Lou asciugando i piatti.

-non lo so, all'inizio pensavo di avere una fame tremenda, poi mi è passato tutto all'improvviso.

-ma ti senti bene?

-in realtà non tanto, ho pure un tantino di nausea. Affermai portandomi una mano sulla pancia.

-vai a letto Evie ci penso io a Noah e a rigovernare, tu riposati.

-ok va bene. Gli scoccai un bacio sulle labbra e mi diressi da mio figlio.

-amore vado a letto, non mi sento molto bene. Ci vediamo domani.

-ok mammina, a domani. Esclamò lasciandomi una bacio al volo.

Sorrisi per poi dirigermi verso la camera da letto.

Eccomi :)
Scusate.
Il capitolo può fare veramente schifo, ma non mi sento molto bene e non ce l'ho fatta a scrivere molto.
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate.
P.s. Vi chiedo troppo se commentate in un po' di più? È molto importante per me sapere cosa ne pensiate.
Grazie.
Ciao ciao :)

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