Sei un possessivo.

6.8K 379 116
                                    

[CAPITOLO QUATTORDICI]

~Sei un possessivo.~

Scesi di sotto in cucina mentre avevo lasciato Louis in camera a vestirsi.

È stato veramente imbarazzante quello che era successo poco fa con Noah, ma d'altronde è ancora troppo piccolo per capire.

-mamma hai già finito di giocare con papà? Chiese in riferimento a ciò che gli aveva detto Louis prima.

Rimasi sorpresa strabuzzando gli occhi.

-ehm, amore sono cose da grandi, dai adesso basta, guarda un po' di tv.

Rise accendendo il televisore.

Louis intanto scese le scale infilandosi la t-shirt.

-papà posso farti una domanda? Chiese Noah a Louis.

-certo amore.

-ma come si chiama quella cosa che penzola tra le gambe dei maschi?

Sgranai gli occhi.

-Noah ti ho già detto basta con queste cose! Intervenni.

-Tesoro si chiama pene. Gli rispose tranquillamente Tommo.

-Louis! Lo sgridai.

-eddai è un nome scientifico mica una cosa zozza. Affermò con ovvietà.

Aggrottai le sopracciglia sbalordita: tra lui e Noah non saprei chi mi scegliere.

-io vado a fare pipì con il mio pene! Esclamò Noah correndo verso il bagno.

Mi portai una mano sulla fronte disperata.

Louis rise.

-vedi che succede? Ti immagini se ha scuola dice: vado a fare pipì con il mio pene?

-è intelligente, non lo dirà.

-lo spero per te!

Detti una pacca sulla spalla di Louis che se la rideva come uno stupido.

-a parte gli scherzi amore, quand'è che parti per la partita di beneficenza?

-credo domani l'altro. Rispose.

Non feci in tempo a rispondere che il telefono squillò.

Lo afferrai da sopra il mobiletto e lessi nel display il nome di Harry.

Risposi.

-pronto?

-Evie aiutami mia sorella si è sentita male ha avuto un attacco di panico, sono solo ti prego vieni a casa mia, non so cosa fare ti prego vieni subito.

-tranquillo arrivo immediatamente, mantieni la calma però. Arrivo.

Riattaccai prendendo al volo le chiavi della macchina.

-dove vai? Chiese Louis gridando per farsi sentire.

-la sorella di Harry si è sentita male devo andare, scusa amore. Affermai lanciandogli un bacio al volo sbattendo la porta d'entrata.

Corsi verso la macchina, salii e misi in moto; in un batter d'occhio arrivai a casa di Harry.

Scesi velocemente dalla vettura correndo verso la porta.

Suonai e poco dopo Harry venne ad aprirmi.

-che è successo?? Chiesi allarmata.

-vieni guarda. Mi afferrò una mano portandomi al piano superiore davanti alla camera di Katrine.

Una vita nuovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora