Capitolo 16.

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«Levi...» mormorò, gemendo al suo tocco gentile. Premeva leggermente le fredde dita sulla sua schiena.
«Lasciati aiutare» ribatté, lui, tirando via il fiocco blu, tenuto ancora fermo da un nodo, rimasto intatto.
«Non ce n'è bisogno» rispose a sua volta, balbettando, sempre più imbarazzata, mentre la mano del corvino si accingeva a risalire con calma la schiena, ed arrivare sul fiocco posto in alto. «Davvero, ci riesco anche da sola, a questo punto» continuò lei, cercando di sfuggire dalla presa dell'altra sua mano, che le stava nettamente stringendo il polso.
«Su» fece, quindi, lui «Siediti»
E la costrinse ad accomodarsi su una piccola poltroncina, dove erano disegnati vari fiori, fra cui, quello che spiccava maggiormente all'attenzione dell'uomo era il piccolo disegno di una margherita.
Sentendosi quasi impotente, Hanji cominciò ad avvertire una strana sensazione, farsi, man a mano, più opprimente e soffocante; si sentiva come se stesse affogando in lui e nessuno volesse aiutarla. Dietro di lei, una creatura tanto misteriosa quanto affascinante, la stava portando, praticamente, alla pazzia. Avrebbe voluto che se ne andasse e, contemporaneamente, avrebbe voluto che restasse con lei tutta la notte.
La donna, guardò davanti a sé, con lo sguardo perso nei pensieri, che contava il numero di volte in cui quella figura dietro di lei, s'era avvicinato così tanto al suo collo da poterne sentire il fiato dietro l'orecchio. Di certo, Levi, cercava in tutti i modi di poterne toccare la pelle, marchiando ancora il suo collo, ma il suo fare tanto indeciso e non spontaneo, portò Hanji a pensare che non volesse più poter soddisfare i suoi bisogni, usufruendo del corpo della donna.
«Allora...» spezzò il silenzio, Hanji, portando alla mente ricordi delle giornate precedenti, che sembravano essere passati, ormai, da un'eternità.
L'uomo, richiamato dalla voce di Hanji, rimase all'attenzione, cercando, ancora, di sfilare via l'ultimo nodo rimasto.
«Cosa ti ha tenuto impegnato?»
«Te l'ho detto, ho avuto del lavoro da fare» rispose, tagliante e secco, ferendo la parte emotiva più sensibile della donna.
«Mi dispiace» rispose, lei, ridendo nervosamente. «Sapevo di non dover fare domande» ammise, chinando il capo verso il basso.
Non rispose e continuò, indisturbato a muovere le mani, mangiando la donna con gli occhi. Ogni suo respiro, ogni suo battito di ciglia, ogni minuscola goccia di sudore che scivolava lungo la pelle. Tutte quelle cose gli ricordavano quella notte. Quella maledetta notte, in cui il suo cuore è mancato di un battito, raggiungendo la felicità tanto ambita e persa negli anni in cui si era prestato per battersi contro i giganti. Lì dove desiderava morire, quella donna lo aveva portato a pensare che un senso, la vita, l'avesse.
Levi credeva di saper tutto di lei, eppure gli sembrava così diversa, guardata da un altro punto di vista. Non era più la pazza Hanji, che odiava fare il bagno. Era la donna di cui si era sempre fidato ciecamente, quella donna per cui si sarebbe fatto ammazzare, quella donna che lo faceva impazzire, che riusciva a portare all'estremo la sua pazienza. Come una bambina che aveva bisogno di essere controllata ogni secondo, per Levi era una mocciosa come gli altri, finché, entrato dentro di lei, non riuscì a riconoscere la vera Hanji.
Il vestito cominciò a caderle lentamente, seguito dal suo sguardo, voglioso e attirato dalla cosa.
Alzò lo sguardo verso i capelli, tenuti fermi da un fermaglio a forma di farfalla.
I suoi grandi occhi marroni, puntavano su di lui. Tremante, non riuscì a notare che il vestito era ormai caduto e spoglia di qualsiasi indumento, si mostrava davanti a lui così com'era nata. Nuda da ogni menzogna che gli altri le avevano affibbiato. Nuda da tutto, eccetto dal suo sorriso, fattosi più grande e dolce.

Solo poco fa ho dovuto fare lo speciale 1K, e ora?
Grazie mille, ragazzi.

-Levi Ackerman

[...]

Ah, aspetta. Siamo a 4K visualizzazioni... Uhm, non so cosa dire.

Anzi, .

Questo capitolo non dovevo pubblicarlo ora, ma dettagli.
Vorrei spiegare un po' di cose, ma non so proprio da cosa cominciare.
Riuscirò ad aggiornare con molto ritardo, probabilmente. Mi  dispiace.

Comunque, grazie, ragazzi.
Grazie mille.

-Levi Ackerman

"I Love Her" | levihanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora