Capitolo 24.

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Lo sguardo di Moblit sembrava più duro, mentre circospettava la zona, cercando, probabilmente, qualcosa su cui potesse rivolgere la propria rabbia. Eppure, non parve averla trovata, inizialmente. Sospirò, portò una mano alla fronte e si convinse a doversi calmare, poiché avrebbe dato  sicuramente di matto.
Ma quel breve momento cedette, nel sentire un lungo borbottio, proprio dietro di lui. Voltandosi, intravide l’uomo, appoggiato al muro, nella sua solita posa da maschio dominante, che avrebbe dovuto inquietare l'animo del più giovane; cosa che, purtroppo, non accadde. Non ci fu tempo opportuno per elaborare il come ci fosse arrivato lì, senza che se ne fosse accorto, che Levi alzò lentamente i suoi occhi verso il volto di Moblit, che già metteva su un piano per fuggire, assieme alla sua amata Hanji.
Levi interruppe i suoi brevi filmini mentali, che, a suo parere, sarebbero stati inopportuni, in una situazione come quella.
«Mi cercavi?» abbozzò in fretta una domanda abbastanza basilare, a cui Moblit non riuscì a non deglutire un po’ di saliva bloccata in gola, prima di rispondere.
«Sì.» disse semplicemente, notando, negli occhi di Levi, un leggero nervosismo. A questo punto, il più grande si chiese se non fosse il caso di andar via, piuttosto che assistere ad una simile pagliacciata. “Picchia questo scemo e torna da Hanji” urlava la sua testa, ma lui ribatté, scuotendo il capo e sciogliendo la durezza dello sguardo, attendendo, magari, un continuo della frase. «Ho bisogno di parlare di te» annunciò, come se Levi non ci fosse arrivato già da sé, ad una simile richiesta. Strinse i pugni, ormai al limite della pazienza per sopportare ancora un altro po’ Moblit. Si lasciò comunque tentare dalla tensione della conversazione, fattasi quasi una minaccia verso quel “qualcosa” che aveva capito di provare per Hanji. Al ché, incrociò le braccia al petto, temendo che Moblit avrebbe avuto da lamentarsi riguardo all’aver notato che Levi era a dir poco cambiato, dopo il breve affronto con i due. «Vuoi parlare di Hanji?» chiese a quel punto, stanco di doversi preoccupare del fatto che la sua domanda paresse più un “Non la lascerò andare, per te”.
Il ragazzino annuì, imitando, più o meno, la posa del più grande. «Non ho idea di quali intenzioni tu abbia, riguardo la mia…» sembrò sottolineare brutalmente la sua posizione, in quanto amante di Hanji. «La mia ragazza.»

«Ti ricordo che sono io, quello che l'ha scopata.» disse, tranquillamente, sebbene il volto del ragazzo si colorò di un rosso acceso. «Non osare…» cominciò, puntandogli il dito contro; e Levi non poté fare a meno di rivolgergli uno sguardo più nervoso di quanto non lo fosse già.
«Moccioso.» lo richiamò, inclinando appena la testa all'indietro, sospirando. «Cresci, prima di venirmi a dire certe cose.» chiuse così la conversazione, lasciando scivolare il tutto, con un movimento veloce della mano; con la quale spostò l'altra, cui dito era ancora puntato verso il suo volto.
E mentre avanzava oltre Moblit, sentì questo mormorare: «Se è per questo, ci sono andato anch'io a letto.»
Improvvisamente, fermò la sua ritirata e rimase in un silenzio agghiacciante. Tanta fu la pausa di “riflessione” che Moblit credette di averla vinta, ridacchiando a mo’ di scherno, verso quel nanetto, prima di accorgersi che, lo stesso, gli si stava letteralmente lanciando addosso...

"I Love Her" | levihanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora