Capitolo 4

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Ormai mi sono ridotta davvero male: all'inizio e alla fine di ogni lezione controllo i corridoi sperando di avere gli stessi corsi. È da una settimana che non lo vedo e nessuno riesce a darmi delle indicazioni di dove sia. Se lo chiedessi a Kate, come minimo mi ammazzerebbe.
Decido di passare dall'area ricreativa, un posto per noi ragazzi dove possiamo rilassarci prima e dopo ogni lezione, prima di rientrare nella mia stanza e mi blocco di colpo.
Lui è lì che fuma e sembrerebbe non fregargliene nulla delle persone che passano. Mi faccio venire un piano alla svelta e gli passo accanto con passo disinvolto, colpendogli la spalla e facendo cadere tutti i libri che tengo in mano.
«Scusami» mormoro senza guardarlo negli occhi. Un po' perché li vergogno di quello che ho appena fatto e un po' per far si che il piano funzionasse. Mi abbasso per raccogliere i libri e lui getta via la sigaretta e viene ad aiutarmi.
«Non preoccuparti» dice e ci tocchiamo per sbaglio la mano prendendo un libro. Di nuovo quella scossa. Alzo gli occhi di scatto e noto lui che mi sta fissando. «Anastasia»
«Christian» mi schiarisco la gola.
«Ehm, come stai?»
«Bene, grazie, e tu? Non ti vedo da un po'»
«Già, già... Io non ho partecipato alle lezioni questa settimana» Sembrerebbe non volermi rivelare nient'altro e allora evito di chiedere, anche se la mia curiosità ha sempre la meglio su di me.
«Capisco» sospiro. «Beh, è stato bello rivederti» dico imbarazzata e faccio per andarmene.
Christian mi prende per un braccio, non facendomi andare via. «Aspetta, ho una proposta da farti»
Il mio cuore perde un battito. «Si?»
«Ti andrebbe un caffè con me?» arrossisce, è chiaramente più imbarazzato di me. Si gratta la nuca e mi sorride senza mostrare i denti.
Gli sorrido gentilmente, anche se il mio è un sorrisone. «Certo, mi farebbe molto piacere»
Nel suo viso compare un'aria sollevata. «Quando?»
«Dimmi tu, io sono nuova quindi non ho molto da fare» Prendo un foglio e scrivo il mio numero di telefono in modo da passarglielo. «Questo è il mio numero, fammi sapere tutti i dettagli» Sorrido e vado via, lasciandolo lì a contemplare il mio bigliettino. Ho fatto bene? Ho fatto male? Devo fare in modo che Kate non lo scopra o mi ammazzerebbe. Non voglio dargli la possibilità di invogliarlo a sedurmi per scopare, anche perché non voglio perdere la verginità con qualcuno che non amo. Sin da piccola mi hanno sempre insegnato che è una cosa importante, che la si deve perdere con l'uomo che si ama e non col primo che capita, come in questo caso. Sospiro e mi dirigo velocemente nella mia stanza dove ad aspettarmi c'è una Kate malata. Anche da malata è uno schianto, con i capelli biondi in perfetto ordine e gli occhi verdi splendenti, anche se adesso sono cerchiati di rosso e lacrimano.
«Hey, come sta la mia malata preferita? Hai mangiato?»
«Non ancora, non sono riuscita ad alzarmi, sto troppo male»
«È meglio che tu torni a letto. Vuoi un po' di NyQuil o di Tylenol?»
«NyQuil, grazie»
«Va bene, ora preparo tutto. Tu torna a letto. Ti sto preparando una zuppa da scaldare.» Le lancio uno sguardo pieno d'affetto e lei mi sorride, obbedendomi. È come occuparsi di un bambino e devo dire che sono pronta per fare la mamma, ma è ancora troppo presto.
Inizio a prepararmi il pranzo, ma preferirei mangiare qualcosa di leggero e veloce da preparare come un'insalata condita.
Mi chiedo come la prenderebbe se le dovessi dire cosa ho combinato qualche minuto fa e non vorrei essere qui a sentirla urlare.

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Mi dispiace che questo capitolo debba essere così corto, ma non ho idee su come farlo finire perché ho in mente altro per il prossimo capitolo ed è troppo difficile unire entrambe le cose.
Mi metto subito a scrivere!

Loving BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora