ANASTASIA'S POV.
Non vedo nulla, mi gira la testa. Cerco di aprire gli occhi ma sono coperti da qualcosa. Sono tutta dolori, ma faccio forza per alzare le braccia e togliere una pezza davanti ai miei occhi. Sbatto le palpebre e non so dove sono, sono sdraiata su un pavimento e tutto il mio corpo sembra pesante. Cerco di mettermi in piedi e osservo il luogo. È piuttosto maltrattato. Ci sono dei buchi sparsi nel muro e sul soffitto, l'igiene non è il massimo ed è tutto disastrato. Mi affaccio alla finestra ed è una casa piuttosto alta e quasi quasi mi vengono le vertigini. Ho la pelle d'oca, com'è possibile che qualcuno possa farmi questo? Sento il rumore del the che cucina e mi dirigo a passi lenti, cercando di fare meno rumore possibile per paura di trovarmelo davanti. Vado verso il rumore che proviene da una strana cucina, anch'essa maltrattata parecchio, e affaccio la testa. Non c'è nessuno in cucina e vado a spegnere il the. L'ansia mi sale, sento che è vicino.
«Ah, sei sveglia, salve Anastasia» È una voce conosciuta, ricordo perfettamente a chi appartiene. Mi giro di scatto.
«Josh» sussurro.CHRISTIAN'S POV.
«Non possiamo fare più velocemente?» Più passa il tempo, più mi sale l'angoscia. La paura che possano fare del male ad Anastasia è schizzata alle stelle. Voglio solo andare a riprendermela.
«Christian, ci stiamo provando ma il tempo è quello che è» dice Taylor. Non mi aveva mai chiamato per nome, ma questa volta glielo acconsento. Capisco che anche lui è preoccupato come me, vuole molto bene ad Anastasia e credo che gli piaccia più delle altre. È un bene, considero Taylor come uno dei miei zii e quasi migliore amico. Lui sa molte cose di me che nessun altro sa, è stata l'unica persona con cui mi sia mai confidato. Cammino nervosamente in giro per la stanza, attendendo risposte da quel dannatissimo computer.
«Trovata» urla Taylor.
«Svelto, prendi le chiavi della macchina, non posso resistere ancora di più» prendo una giacca e corro di sotto verso la macchina insieme a Taylor.ANASTASIA'S POV.
«Indovinato, donzella» Josh è seduto su uno dei vecchi divani presenti nella stanza e mi sta guardando. La cosa mi fa ancora più ribrezzo.
«Cosa vuoi da me? Perché sono qui?» domando.
«Da te voglio soltanto te, tutta intera e preferibilmente viva.» Fa una smorfia sull'ultima frase, poi si alza e viene verso di me spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e porgendomi un braccio. Mi blocco un attimo a guardarlo e riluttante infilo il braccio dentro il suo e lui sorride, accompagnandomi a visitare una delle stanze.
La prima che mi fa visitare mi da i brividi: c'è un letto matrimoniale sul pavimento, senza molle, con delle lenzuola bianche e dei petali di rosa sparsi ovunque. Sul letto ci sono le iniziali J + A e un sacco di candele. Non vorrà dire che...
«Questa è la nostra stanza e non vedo l'ora di passare la nostra prima notte insieme» Sorride e si gira a prendere dei vestiti ancora chiusi. «Scegline uno» mi chiede. Non ho idea di che vestiti siano, non riesco a vederli, ma prendo il terzo.
«Ottima scelta! Adesso, hai 10 minuti per metterlo dopo di ché ti voglio in cucina. Se non scenderai, verrò a prenderti io stesso con le mie mani» Si avvicina e mi bacia con un bacio a stampo. «A dopo, amore mio»
Mi viene da vomitare e vorrei solo Christian in questo momento. Apro l'abito e noto che è una specie di abito da sposa e vomito sul serio: non vorrà mica sposarmi, vero? Non posso, non adesso e non con lui.
Faccio quello che mi dice e mi prendo alcuni secondi per guardare fuori dalla finestra. Questo posto fa schifo ed io non so a che piano ci troviamo ma è molto alto, è tutto recintato con il fil di ferro, avrei molta paura anche a saltare.
Sento chiamarmi da sotto e mi precipito subito da lui prima che possa succedere qualche catastrofe. Ha preparato una cena per noi a base di pollo e mi invita a sedermi su una delle orribili sedie di legno. Io mi avvio verso di lui e noto che ha messo una rosa al centro della tavola con delle candele, spero si bruci il braccio.
«Spero che la cena sia di tuo gradimento, so quanto ami il pollo»
Annuisco senza rispondere e lui mi guarda male.
«Cosa c'è, Anastasia?»
«Perché mi tieni qui?»
«Perché ti amo, ricordi? Sei la mia puttana, non la sua» Chiudo gli occhi un attimo cercando di cancellare quei ricordi che mi fanno venire i brividi.
«Josh, la nostra storia è stata tanti anni fa. Non credi sia ora di smetterla? Non provo più nulla per te, se non ricordo male sono stata io a lasciarti»
Vedo lui arrabbiarsi e sbattere i pugni sul tavolo. «Non è vero, io ancora ti amo, tu anche mi ami e tantissimo. Posso perdonarti il fatto che vai a letto con lui, anche se adesso è finita per sempre perché sei con me» Il mio cuore perde di un battito, non può essere. «E poi io so molte cose su di te e la tua famiglia, ti piaceva confidarti all'epoca»
«Adesso basta!» mi alzo in piedi e gli punto un dito addosso. «Non devi permetterti di nominare la mia famiglia, chiaro?»
Si alza e mi raggiunge lentamente. «Perché? Hai paura che a paparino venga fatto del male? Peccato, è già morto» D'istinto gli tiro un calcio lì sotto e un pugno in faccia e corro via. Lo sento urlare, più che altro insultarmi, mentre cerco l'uscita e la trovo. Si affaccia verso una strada deserta ma proprio adesso sta arrivando una macchina scura e fortunatamente la riconosco. Si ferma di colpo non appena mi vede e Christian e Taylor scendono velocemente dalla macchina.
«Ana!» urla Christian venendo ad abbracciarmi, poi fa cenno a Taylor di entrare e Taylor si arma di pistola.
Per un periodo che sembra infinito, finalmente sono tra le sue braccia al sicuro.
«Fortuna che sei qui» sussurro e lo bacio.
«Abbiamo seguito il tuo telefono. Sei stata bravissima, piccola» Mi fa l'occhiolino ed io sorrido appena.
«Sapevo che c'era qualcuno nell'appartamento e ho nascosto il telefono da qualche parte nei miei vestiti e sapevo anche tu mi avresti cercata e trovata»
«Ti fa male stare con Taylor» Fa una smorfia ed io rido. Sento le sirene della polizia venire verso di noi e Taylor esce con Josh che sanguina dal naso e con un ematoma nell'occhio. Mi stringo ancora di più a Christian che sta fulminando Josh con lo sguardo. Taylor lo ammanetta, lo mette in una delle auto della polizia e parla con un poliziotto. Non riusciamo a sentire cosa si dicano, ma la polizia va via subito. Christian mi osserva. «Non vi sarete mica sposati, vero?»
Faccio una smorfia. «Fortunatamente no, erano solo costumi ma dopo la cena lui aveva preparato una stanza solo per noi. Menomale siete arrivati voi, io cercavo di fargli perdere tempo» Mi vengono i brividi al sol pensiero e lui mi bacia in fronte.
«Tranquilla, adesso ci sono io. Andiamo a casa» Annuisco e entrambi ci mettiamo nei sedili posteriori dell'auto, abbracciati. Christian non mi lascerà mai, lo sento.
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Dopo quasi un mese sono riuscita a completare questo capitolo e ho dovuto fare 10 rosari e pregare come minimo tutti i santi di un mese nel calendario. Ho avuto il blocco e continuavo a dire «Ora che faccio? Come continuo?» Poi sono andata in vacanza e continuavo a pensarci, in cerca di ispirazione.
Adesso eccolo qui. Divertitevi!
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Loving Bad
FanfictionÈ il primo anno di università di Anastasia Steele e si è già innamorata del ragazzo più temuto di tutto il campus, ma lui scoprirà i suoi segreti? [Ispirata ad una storia su Episode]