Sono riuscita a convincere Christian a tornare finalmente a casa. In questi 3 giorni non ci siamo proprio rilassati un attimo. Certo, ci sono stati alcuni momenti abbastanza "hot", ma entrambi avevamo sempre la testa in un punto. Christian voleva sempre dimostrarmi che voleva proteggermi in qualche modo, quando dormivamo mi stava avvinghiato ed io non potevo neanche muovermi.
Mi accompagna in camera mia, ma Kate mi lascia un messaggio che tornerà tra un'ora. Christian non vorrebbe lasciarmi sola, ma io continuo a ripetergli che va tutto bene e che in un'ora non può succedere nulla di male, è pomeriggio e ci sono un sacco di persone nel campus. Lui sa benissimo che il nostro stalker preferisce attaccare di notte, quando tutti stanno dormendo e non c'è nessuno in giro. Un po' si rilassa, mi da un bacio e torna in camera sua a disfare i bagagli. Io trasporto la mia valigia in camera da letto e inizio a disfarla. D'un tratto mi faccio prendere dalla paura e credo sia normale. Sono sola e mi sento come un bambino indifeso, come quando la mamma ti lascia da solo a scuola il primo giorno di scuola.
Faccio un respiro profondo e continuo a ripetermi che va tutto bene, ma presto iniziano le visioni. Vedo e sento rumori dappertutto, mi immagino persone vestite di nero, persone fuori dal campus che camminano con un cappuccio nero sulla testa. I battiti del mio cuore accelerano, il respiro si fa sempre più pesante. Cerco di distrarmi il più possibile continuando a disfare la valigia e camminando per il mio appartamento per tranquillizzarmi che non c'è nessuno. Mi preparo un the per calmarmi e mi siedo sul divano aspettando che sia pronto. Accendo la tv e cerco di rilassarmi il più possibile, ma nella tv inizia ad apparire il riflesso di un ragazzo incappucciato e tutto vestito di nero. Continuo a convincermi che è solo frutto della mia fantasia, ma non vuole andare via.
«Non sei reale» sussurro. Il ragazzo piega la testa verso destra, guardandomi. Non posso vedere il suo volto, è coperto da un velo. Chiudo gli occhi e velocemente li riapro. Non va via, continua a guardarmi. Sono immobile. Non so che fare. Mi pizzico un braccio sperando sia un sogno, ma non lo è. È la realtà. Sto impazzendo, forse. Il ragazzo alza un braccio, tiene in mano qualcosa ma non riesco a vedere bene cosa sia. Con una mossa studiata, mi preme questo fazzoletto sul naso. Riesco ad urlare, ma dopo buio totale.CHRISTIAN'S POV.
Devo ammetterlo, non me ne vado molto tranquillo dall'appartamento di Ana, ma dobbiamo imparare entrambi a difenderci e non cercare di fare una mossa anticipata a quel cretino che noi chiamiamo stalker.
Cerco di stare tranquillo e iniziare a disfare la mia valigia in camera mia, ma nel giro di una mezz'oretta sento delle chiavi nella serratura della porta d'ingresso. Mi dirigo in salotto e vedo Elliot con Kate.
«Hey fratellino, siete tornati!» mi dice Elliot.
«Si, lo siamo» Li guardo con circospetto e loro mi guardano come se mi fossero spuntate due teste.
«Che succede? Perché ci guardi così?» dice Elliot.
«Dov'è Ana?» mi chiede leggermente preoccupata, ma cerca di non darlo a vedere.
«Kate, hai lasciato ad Ana un biglietto in camera vostra dicendo che tornavi tra un'ora?» chiedo.
Kate scuote la testa. «No... Che biglietto?»
Spalanco gli occhi di botto, il mio cuore perde un battito e il respiro si fa più affannoso. «Merda» sussurro. Sentiamo un urlo e ci precipitiamo in camera di Ana.
Quando mi dirigo lì, la porta è chiusa a chiave. Kate cerca con mani tremanti le chiavi nella sua borsa e cerca di aprire più velocemente possibile. Sicuramente Ana si sarà spaventata e si è chiusa a chiave, mossa saggia.
«Ana!» urlo. Ci dividiamo dirigendoci ovunque, in camera sua non c'è, neanche in camera di Kate o nel bagno. In cucina si sente il rumore stridulo del the che bolle, ma nessuna traccia di lei. Mi passo una mano tra i capelli. Vorrei piangere ma non davanti a loro due e non è il momento. Sono nel panico, non so neanche da dove iniziare.
«Non c'è» Kate sembrerebbe sul punto di scoppiare a piangere, almeno non sono l'unico.
«La troveremo, vedrai» Elliot mi poggia una mano sulla spalla cercando di tranquillizzarmi, ma per me è impossibile.
Scuoto la testa. «Avvisa le altre guardie di sicurezza, io chiamo Taylor. Dovremmo trovarla prima o poi. Il suo telefono di cellulare è qui?»
Kate fa il numero, ma non si sente nessuna suoneria e nessuno che risponde. «Non è qui, ma non risponde nessuno»
«Cazzo, non c'è tempo da perdere. Vado da Taylor» Corro in camera mia il più possibile e mi dirigo nella camera di Taylor, spalancando la porta. Lui si alza immediatamente e, presumo dalla mia faccia, mi chiede «Dov'è Anastasia?»
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Aspettate il prossimo capitolo! Purtroppo devo dividerlo in due parti.
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Loving Bad
FanfictionÈ il primo anno di università di Anastasia Steele e si è già innamorata del ragazzo più temuto di tutto il campus, ma lui scoprirà i suoi segreti? [Ispirata ad una storia su Episode]