Capitolo 11

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Oggi è il giorno del ballo e sono abbastanza nervosa. Kate si è offerta per farmi la ceretta ovunque e la cosa non è stata di certo di mio gradimento.
Christian mi ha comprato un bellissimo e raffinatissimo vestito per il ballo, nonostante le mie continue opposizioni ma questi erano i patti.
Sono entrata in un universo parallelo. La giovane donna che mi fissa dallo specchio è degna di un tappeto rosso. L'abito è di raso color argento, senza spalline e lungo fino al pavimento. L'ho abbinato alle mie décolleté nere con pochette e lo scialle di raso. Kate ancora si chiede chi mi abbia comprato questo vestito, ma io continuo a dirle che è stata mia madre a prenderlo.
I miei capelli ricadono in morbide onde intorno al viso, riversandosi sulle spalle e sul seno. Sposto una ciocca dietro l'orecchio, rivelando gli orecchini. Mi sono truccata pochissimo, un look naturale. Eyeliner, mascara, un po' di fondotinta rosa e un rossetto rosa naturale.
«Ana, sei stupenda!» Kate mi guarda orgogliosa ed io le sorrido. Anche lei è bellissima. Indossa un vestito bordeaux anche questo lungo fino al pavimento, con le spalline sottili, la scollatura a V e una spacca nella gamba sinistra, coperta da un velo dello stesso colore.
«Anche tu non scherzi, Kate! Adoro quel vestito»
Lei mi sorride facendo un giro su se stessa e poi ci rechiamo nei nostri rispettivi accompagnatori. Kate mi ha detto che il suo accompagnatore è una sorpresa e che lo conoscerò al ballo ed io mi reco da Parker.
«Accidenti, Ana...» Resta a bocca aperta, mentre lui indossa uno smoking nero. Sorrido dolcemente e lui mi tende il braccio. «Pronta ad andare?»
Sospiro. «Certo, facciamolo»
Il ballo dovrebbe essere nell'area ricreativa del campus e nell'auditorium, entrambi i posti sono molto vicini. Nell'area ricreativa hanno installato una specie di sfondo dove è possibile fare delle foto ricordo, ma io non voglio che la mia foto ricordo sia con Parker.
«Non vuoi fare la foto?» mi chiede ed io scuoto la testa. Lui mi sorride. «Ti capisco, neanche io. La farò dopo con lei. Entriamo»
L'auditorium è stato tutto cambiato, quasi non lo riconosco. Ci sono lanterne ovunque. Il palco sembra approntato per dei musicisti. È tutto decorato a puntino. Ci sono fiori dappertutto e banchi con del cibo e da bere. Prendendomi sottobraccio, Parker mi conduce sulla pista da ballo, dove gli altri si stanno radunando, conversando tra i bicchieri di champagne.
Kate ci raggiunge. «Ana!»
«Kate! Lui è Parker»
«Ciao Parker, ho sentito molto parlare di te» Non è vero.
«Ciao Kate, si anche io» Do una gomitata per avvertire Parker di andare via. «Scusaci, ma devo presentare Anastasia ad un mio amico. Con permesso»
Kate ci sorride, facendomi l'occhiolino ed io vado via con Parker, ringraziandolo. Non potrei essergliene più grata.
Mi guardo intorno e poi lo vedo. È bellissimo nel suo smoking nero ed io non vedo l'ora di toglierlo. Sembra un principe ed io la sua principessa. Sta venendo verso di me.
«Anastasia, sei bellissima sta sera» Mi prende la mano e la bacia, non staccando i suoi occhi dai miei.
«Posso dire lo stesso di te» Sorrido e lancio un'occhiata a Parker che ci sta fissando a bocca aperta.
«Quindi lui è...?»
«Si, Parker» Sorrido. «Puoi andare se vuoi, il tuo lavoro è finito. Ti ringrazio» Mi sorride e mi abbraccia.
«Quando vuoi Ana, sono sempre a disposizione»
Christian aspetta pazientemente che se ne vada per poi prendermi sottobraccio.
«Vuoi qualcosa da bere?» Mi chiede.
Annuisco. «Più tardi dovremmo affrontare Kate, mi ci vuole una spinta, no?» Ridacchio.
«Già, questo è il mio suono preferito»
«Cosa? La mia risata?»
«Si» Mi conduce al bancone delle bevande senza dire altro. È un tipo che non rivela molto di se e di ciò che prova. Mi offre un bicchiere di champagne delizioso e noi brindiamo alla nostra coppia e a tutto ciò che passeremo insieme. Christian si avvicina e mi bacia dolcemente, come per non volermi lasciare andare, ma purtroppo deve perché una scatenata incombe su di noi.
«Voi due! Voglio parlare con voi» esclama con il suo tono da è-meglio-che-non-mi-racconti-cazzate.
«Merda» sibilo. Lancio un'occhiata nervosa a Christian, che si stringe nelle spalle e decide di assecondarla mentre la seguiamo in un'aula.

Ci ritroviamo tutti e 3 in un aula con una Kate furiosa che cammina nervosamente davanti a noi.
«Che cazzo significa?» sibila e fa ondeggiare un pezzo di carta davanti ai miei occhi. Completamente persa, lo prendo e gli do una rapida occhiata. Deglutisco a fatica. È il patto fatto con Christian e i miei pro e contro.
Il colore sparisce dal mio volto, mentre il sangue mi si gela nelle vene e la paura mi serpeggia nel corpo. D'istinto, faccio un passo frapponendomi tra Kate e Christian.
«Che cosa c'è?» chiede lui, guardingo.
Lo ignoro. Non posso credere che Kate stia facendo tutto questo.
«Kate! Questo non ha nulla a che vedere con te.» La fisso velenosa, mentre la rabbia si sostituisce alla paura. Come osa fare questo? Non ora, non oggi.
«Ana, cosa succede? Fammi vedere.» Mi tende la mano, e so che non ho scelta. La sua voce è fredda e dura. Riluttante, gli consegno il foglio.
«Che cosa ti ha fatto?» chiede Kate, ignorando Christian. Sembra in apprensione. Io arrossisco mentre una miriade di immagini erotiche mi attraversa veloce la mente.
«Non sono affari tuoi, Kate.» Non riesco a trattenere l'esasperazione.
«L'hai detto a qualcuno?» La voce di Christian è ingannevolmente dolce.
«No! Ovviamente no!» esclama Kate, offesa. Christian annuisce e sembra rilassarsi. Si volta e si avvicina al cestino. Senza dire una parola, Kate e io lo osserviamo prendere l'accendino, dare fuoco alla mail, e lasciar cadere il foglio nel camino, finché non si è consumato del tutto. Il silenzio nella stanza è opprimente.
«Voglio solo sapere che stai bene, Ana» sussurra.
«Sto bene, Kate. Più che bene. Per favore, Christian e io stiamo bene, davvero bene. Quella è una storia vecchia. Per favore, dimenticatene.»
Sospiro, mentre Christian mi raggiunge e mi attira a sé, mettendomi una mano attorno alla vita.
Lei ci guarda sorpresa, ha conosciuto un lato di Christian Grey che nessuno conosceva.
«E... Parker?» chiede.
«Sarà a ballare con una ragazza con cui si sta frequentando. Io e Parker siamo solo amici e mi ha fatto da copertura per te. Avevo paura di come l'avresti presa e questa è esattamente la reazione che temevo. Prima la storia tra me e Christian era solo sesso e eventuali feste in grande, ma è tutto cambiato adesso. Per favore, Kate, credimi»
Sospira. «Okay, va bene, mi fido. Volevo presentarti anche io una persona, ma l'ho lasciata sola da qualche parte. Venite»
Lei fa strada ed io e Christian ci guardiamo un attimo e lui scuote la testa esasperato.
«Beh, almeno con Kate è finita»
«Già»
«Ragazzi, lui è Elliot, il mio ragazzo»
Restiamo entrambi sbalorditi. È il fratello di Christian. Guardo Christian in cerca di risposte.
«Christian...»
«Non lo so» risponde.
«Ana, che bello rivederti» Elliot mi abbraccia.
«Ciao, Elliot, come stai?» Ricambio l'abbraccio.
«Mai stato meglio» Mi fa l'occhiolino. «Fratellino!»
«Elliot» risponde educatamente Christian.
Kate ci sta osservando accuratamente. «Un attimo, vi conoscete?»
«Elliot è stato il primo a sapere di noi, ma non ci ha raccontato nulla di te» Guardo Elliot e lui alza le spalle in tutta risposta.
«Faccio sorprese anche io ogni tanto» Ride e Kate dietro a lui. Sapevo che anche lei andasse dietro a qualcuno, ma non mi aveva mai detto chi fosse.
«Questa serata si fa sempre più strana. Vi va di andare a ballare?» Propone Kate e tutti acconsentiamo.

Un giovane sale sul palco tra gli applausi calorosi, si volta verso l'orchestra e schiocca le dita.
Christian mi sorride, mi prende tra le braccia e inizia a muoversi. Oh, balla così bene, è così facile seguirlo. Ci sorridiamo a vicenda come idioti, mentre volteggiamo sulla pista.
«Adoro questa canzone» mormora guardandomi negli occhi. «Mi sembra appropriata.» Non sorride più. È serio.
«Anche tu mi sei entrato sotto la pelle, come dice la canzone» gli rispondo. «O, perlomeno, così è stato nella tua camera da letto.»
Lui fa una smorfia, ma non riesce a nascondere di essere divertito.
«Miss Steele» mi ammonisce scherzoso «non avevo idea che potessi essere tanto volgare.»
«Nemmeno io, Mr Grey. Credo che sia per via di tutte le mie recenti esperienze. Ho ricevuto una certa educazione.»
«Vale per entrambi.» Christian è di nuovo serio, e potremmo benissimo esserci solo noi due e l'orchestra. È come se fossimo in una specie di bolla privata.

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