Capitolo 13

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Dopo una lunga notte, siamo rimaste a dormire da Christian e Elliot, ognuno nelle rispettive stanze. Fuori c'è un grosso temporale e un forte rumore di un tuono mi ha svegliata. Christian dorme beatamente, cercando di toccarmi ogni tanto per vedere se sono realmente presente. Mi alzo per andare in bagno e prendere un po' d'acqua. Non riesco davvero a dormire con questi tuoni, è assordante e spaventoso allo stesso tempo. Quando vado in bagno provo ad accendere la luce del bagno, ma è andata via anche la corrente. Fortunatamente so dove Christian e Elliot tengono le torce di riserva e ne prendo una, finendo ciò che stavo per fare in bagno e ritornando in camera. Quando vado in camera di Christian sento dei passi dietro di me, ma non ci faccio molto caso, potranno essere Elliot o Kate. Punto la luce verso la camera da letto e vedo qualcuno. Inizio ad urlare e a nascondermi da qualche parte, lasciando cadere la torcia.
«Ana!» urla Christian, correndo a cercarmi, prendendo la torcia da terra. Per un attimo sembra disorientato, non riesce a trovarmi da nessuna parte. Poi abbassa lo sguardo e mi sorride. «Che ci fai nascosta qui?» Si abbassa alla mia altezza, senza toccarmi.
Io sono rannicchiata e spaventata vicino la cucina, sotto il tavolo da colazione.
Elliot e Kate corrono in cucina. «Che è successo?» chiedono, raggiungendoci. Christian alza le spalle e tutti guardano me, ancora incapace di parlare.
Tiro un sospiro e inizio a raccontare. «Ero andata in bagno, ma non funzionava la luce quindi sono andata a prendere le torce. Ho fatto quel che dovevo fare in bagno e stavo ritornando in camera quando ho sentito dei passi provenire dietro di me e, quando ho puntato la torcia verso la camera per farmi strada, c'era qualcuno. L'ho visto benissimo, indossava una tuta nera con una felpa col cappuccio, non sono riuscita a riconoscerlo in viso» dico con voce tremante.
Christian si rabbuia in viso mentre racconto questa storia e si alza di scatto prendendo il suo telefono. «Merda, nessun servizio» impreca.
Kate mi abbraccia rassicurandomi ed Elliot raggiunge Christian per vedere se possono fare qualcosa.
«Ho avuto paura» sussurro.
«Sh, lo so, tesoro. È plausibile avere paura» dice Kate ed io l'abbraccio automaticamente.
La luce è ritornata e Christian ne approfitta per correre nell'altra stanza seguito da Elliot, mentre Kate mi fa alzare e mi fa sedere sul divano e si offre per prepararmi un the.
Il the era la soluzione ai problemi di mio padre, una tradizione durata anni, ormai.
«Vedo che Christian si è fatto la scorta del tuo the» nota Kate ed io sorrido.
«Quel magico the» rispondo semplicemente facendole l'occhiolino.
«Andrà tutto bene vedrai» cerca di tranquillizzarmi, mentre Christian ed Elliot tornano dalla stanza.
«Siamo appena stati da Taylor e ci ha detto che la luce è saltata durante il temporale e quindi anche le telecamere non hanno funzionato. Non possiamo vedere chi era quello lì» Christian si passa nervosamente una mano tra i capelli e poi mi guarda, venendosi a sedere al mio fianco e prendendomi una mano, accarezzandola. Io lo guardo ammaliata, grata di averlo al mio fianco. «Tutto okay?» Annuisco e lui mi bacia in fronte. «Rafforzeremo la sicurezza, Taylor domani mattina farà dei colloqui con alcune persone che hanno fatto parte della sua stessa scuola. Mia madre domani verrà avvisata, anche da lei verranno raddoppiate le guardie di sicurezza»
«Christian, non pensi di stare esagerando?» rispondo, senza pensare e lui mi guarda come se mi fossero spuntate due teste.
«No, Ana, e se quello voleva rapirti? Non ha rubato nulla qua da me, è tutto apposto»
«Magari non gli ho dato il tempo» Alzo le spalle. «Se avesse voluto rapirmi, lo avrebbe fatto prima, quando sono andata in bagno e ho fatto tutta quella strada da sola. Non l'ha fatto. Okay, ho urlato facendo allarmare tutti ma perché mi sono spaventata. C'era un estraneo nella tua camera del dormitorio e stanza da letto, non potete biasimarmi. Non è successo nulla alla fine, l'ho beccato ed è scappato. Calmiamoci tutti» Sospiro.
Christian mi guarda a bocca aperta, possibilmente incredulo di ciò che ho appena detto e lo sono anche io, ma è ciò che penso. Sposta lo sguardo esaminando le mie parole e poi scuote la testa. «Non siamo al sicuro ugualmente, devo farlo per forza»
Alzo gli occhi al cielo. Non importa quello che farò o dirò, lui farà sempre di testa sua.
Taylor spunta silenziosamente nella stanza, facendo qualche colpo di tosse. «Signore, non ci sono state forzature nelle porte o finestre, l'SI aveva sicuramente la chiave della stanza e di tutto il resto della camera» Resta impassibile ed io mi chiedo come faccia in una situazione del genere.
Christian mi guarda alzando un sopracciglio e poi alza una mano per mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Avevo ragione» Mi sorride ed io scuoto la testa.
«Okay, va bene. Non bisogna sottovalutare la cosa. Fai ciò che ritieni giusto, sarò sempre dalla tua parte» Gli accarezzo il viso e lui poggia la testa sulla mia mano, lasciandoci un bacio. Poi si alza e va con Taylor e Elliot non so dove.
Giro lo sguardo verso Kate che mi osserva attentamente. «Il the è pronto» dice, e non credo che il suo sguardo fosse rivolto al the. Per la prima volta non ha detto cosa pensa di tutta questa storia ed è strano, magari tutto ciò e tutta la potenza che hanno i Grey ha sconvolto anche lei.
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Salve a tutti! Intanto volevo scusarmi per la mia assenza e volevo scusarmi anche per questo capitolo che non è lungo come gli altri. Dopo questa assenza avrei dovuto fare di più, mi dispiace.
Intanto ho ricevuto 252 notifiche tra questa storia e quella vecchia (Greedy) e vi ringrazio!
Greedy ha superato le 26mila letture ed io non posso essere più felice. Grazie grazie grazie per tutto il supporto e la pazienza che mi state dando, vi voglio bene.

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