Capitolo 3

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"Ragazzo di una provincia di Manchester vince il Premio Kyōto per la filosofia, concittadini orgogliosi di questo grande risultato, il giovane Zayn Jawaad Malik [...]"

Rimasi un attimo allibita da quel piccolo pezzo d'articolo, anche perché sotto c'era la sua vita riassunta in breve con una frase a dir poco agghiacciante: "John Malik (fratello) morto per cause ancora ignote". Annoto tutto il necessario, mentre stavo per chiudere il quaderno Harry entra come una furia e inizia a sbraitare "Ma che cavolo le hai detto?!" "Harry ma di cosa stai parlando?!"dico sbalordita "Cosa hai chiesto a Juliette?! Dimmelo ora. Che ti ha detto!" disse sbattendo la mano sulla mia scrivania. Mi avvicinai mollandogli una sberla cosi potente da fargli girare la guancia destra dall'altro lato "Sento Coso intanto ti dai una calmata, poi forse se riesci a ritrovare una lucidità ti posso concedere un colloqui. Ora devo andare ciao." dissi prendendo la borsa e uscendo, lo sentii sbattere una sedia in terra cosi aprii la porta per fare capolino e gli dissi "Non distruggere il mio ufficio, grazie". Chiusi la porta e mi diressi in infermeria dove Zayn finalmente sveglio stava mangiando. " Salve Katherine..." "Ciao Zayn" dissi accomodandomi "Ne vuole un po'?"disse porgendomi la tazza "No, grazie. Allora Zayn come ti senti?" " Abbastanza bene, mi può far uscire di qui?" "Sto verificando. Conosci una ragazza di nome Juliette?" "Com'è fatta?" disse appoggiando la testa su un cuscino che sembrava fatto di cartone. " Minuta, riccia, bionda con gli occhi azzurri..." Si alzò di scatto e guardandomi in modo sorpreso "Juliette?! Dov'è? E' venuta a trovarmi, no lei mi sta prendendo in giro. E' impossibile!" "Zayn è nell'altro lato del carcere, da ben 6 mesi, tu come la conosci?" Si sedette correttamente sul letto e inizio a giocherellare con il lenzuolo, poi cominciò "Un estate i miei genitori mi portarono in un piccolo paesino dell'Irlanda mentre giocavo con alcuni amici e uno di loro si fece male, lo portammo all'ospedale si era rotto un piede niente di grave, mentre aspettavamo i genitori io da piccolo esploratore qual ero ho "visitato" tutto l'ospedale anche i reparti in cui non era permesso, e la vidi in una stanza, stava giocando da sola ad un gioco con delle pedine nere e bianche..." "La dama?!"dissi trattenendo una risata " No non era la dama, le pedine erano diverse, e non erano neanche gli scacchi, non ho idea di cosa fossero comunque entrai e incominciammo a giocare, siamo diventati amici e da li andavo a trovarla ogni giorno, poi quando sono ripartito abbiamo incominciato  a sentirci, era come una sorella per me, è piccola e fragile. E' da un po' che non la sento, come sa che sono qui?! E poi perché lei è qui?" disse stranito. Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli risposi molto pacatamente "Aggressione a mano armata, non ho idea di come faccia a sapere che sei qui" "Posso vederla?" " Non credo, conosci le regole. Si è fatto tardi meglio che vada" Mi alzai ma lui mi afferrò per il polso facendomi avvicinare bruscamente, ero a tre millimetri dai suoi occhi color caramello e dalle sue stupende labbra, mi ero persa un attimo... "Promettimi che mi salverai, promettimelo!" disse scandendo l'ultima parola "Zayn io vedrò..." Non mi diete il tempo di finire la fra se che ripeté "Promettimi che mi salverai, non dirmi vedrò cosa posso fare no! Promettimelo. Ho bisogno che tu mi salvi, solo tu puoi farlo" disse vicino al mio orecchio prima che una guarda lo fece allontanare da me. Presi le mie cose decisa a cambiare situazione e andai a casa, non ne potevo più. Dopo essermi fatta una doccia rilassante, mi infilai nel letto e inizia a navigare sul web con il mio Iphone, sulla vita di Juliette non c'era nulla ma quella di Zayn era davvero straordinaria e sconvolgente, era candidato anche per il premio Nobel per la filosofia, l'unico intoppo nella sua vita quasi perfetta era la morte del fratello. Devo vedere se mia madre che lavora per la Omicidi riesce a trovarmi delle informazioni su quel caso in particolare. Distrutta dalla faticosa giornata mi addormento.

****Il giorno dopo nel lato Femminile****

"SMETTILA!" sentii dire da una voce, poi un colpo e un tonfo, mi precipitai a vedere cosa era successo e vidi Juliette nella sua cella con una guardia stesa in terra, Harry si precipitò da lei e la bloccò mentre lei continuava a ripetergli "Non v-olevo..." e Harry in modo stranamente protettivo l'aveva bloccata come se la stesse abbracciando e potevo benissimo sentire che le stava sussurrando "non è niente, andrà tutto bene. Shh" . La tolsi da quella specie di abbraccio e la trascinai in un angolo del carcere "Cosa ti ha fatto?" "Voleva toccarmi, e io non volevo...Dov'è Zayn? Sta Bene?" disse preoccupata "Si sta bene, tu come facevi a sapere che era qui..." "Non lo sapevo, me lo sentivo" "Come vi siete conosciuti?" dissi distaccata "Lo sai" disse in modo piatto " Voglio sentirlo da te!" dissi in modo aggressivo "E' venuto nella zona dell'ospedale in cui c'ero io" "Perché eri li?" "Problemi..." "Cioè?" "Non me lo ricordo, ci dovrebbe essere nel mio fascicolo" disse indicandolo "Va bene, Juliette. Ti va di andare a fare una passeggiata?" Sorrise a trentadue denti dicendo "Posso uscire?!" "Si" dissi sorridendole "Ma Harry non mi fa mai uscire, dice che è pericoloso" "Non pensare a lui ci sono io. Parlami di Zayn" Dissi mentre ci dirigevamo in cortile...

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