Capitolo 10

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POV'S. KATHERINE

Sono passati sei mesi da quel brutto incidente, sono passati sei mesi da quando ho deciso di lasciar perdere Zayn Jawaad Malik, sono passati sei mesi da quando niente riesce a sollevare il mio cuore. Ho cambiato casa, mi sono iscritta ad un corso di autodifesa e sono diventa un pò più forte sia dentro che fuori. Questa mattina cerco di convincere me stessa che sto bene, che non ho bisogno di lui per sopravvivere. Sopravvivere a me stessa. Dopo essermi infilata un vestito blu scuro con delle scarpe coordinate, mi avvio al carcere. Parcheggio al solito posto, prendo il caffe che avevo comprato allo Starbucks e mi dirigo nel mio ufficio, noto molte persone che mi aspettano sul salottino. Strano di solito nessuno aveva bisogno della mia consulenza.  Entrarono un paio di agenti che erano all'ingresso che avevano avuto incubi e poi entrarono sua Ezra che Harry. Contemporaneamente. Che il mio mal di testa abbia inizio. "Cosa volete?!"dissi prendendo il fascicolo di uno psicopatico "Lui sa dov'è Juliette, ma non vuole dirmelo"disse Ezra sedendosi "Che cosa?!" dissi alzandomi di scatto "Non è vero, io non ho idea di dove sia è lui che si è fissato!"disse Harry in sua difesa "Noi stiamo cercando quella ragazza da quasi sei mesi, e ora voi due mi fate perdere tempo incolpandovi a vicenda?!" "La nasconde lui, ne sono certo. Controlliamo a casa sua!" "Fuori ne discuterò con il direttore" Si alzarono entrambi, Ezra uscii per primo. "Harry tu no!" Ritornò dentro e si sedette. "Lei dov'è?!" "Non lo so!"disse guardandosi intorno "Harry. Lei. Dovè?!" "A casa mia" "E Zayn?! Sa dov'è?!" "Katherine Zayn si è arruolato tre mesi fa, è venuto a salutare Juliette e io non ho più sue notizie da allora, è per questo che sono qui!" " E ti presenti dopo tre mesi dicendomi che lui potrebbe essere chissa dove, con chi, morto, vivo o resuscitato. Dopo tre mesi. Harry ma io ti ammazzo"dissi alzando il tono di voce "Ora la stai facendo tu la psicopatica però." "HARRY"dissi ammonendolo con lo sguardo. Lo presi per le orecchie e ci recammo a casa sua, aprii la porta e notai un particolare che a lui sfuggi, la portafinestra che dava sul giardino era rotta, lui andò a cercare Juliette per tutta la casa mentre io mi avvicinai alla finestra rotta, cercano delle tracce di sangue. Chiamai Harry e glielo feci notare, iniziò ad andare nel panico finchè non lo afferai per le spalle e lo scossi in modo violente "CALMATI, è una psicopatica è normale che sia scappata!" "L'hanno rapita!" "Non è possibile e perchè poi? chi?" "Non lo so, ma guarda i pezzi di vestri sono dentro casa non fuori non è scappata, poi avrebbe usato la porta. Devo trovarla!" "Chiamo il cercere" mi strappo il telefono dalle mani e lo sbatte contro un muro "Ma sei pazzo?!"dissi in modo acuto "non puoi avvisare nessuno, la giustizierebbero e sai benissimo che non lo permetterò quindi sta zitta e dammi una mano a trovarla prima che il tuo amato ex ragazzo le faccia del male altrimenti non sai che gli succede"disse in modo molto serio "Non sai nenahce che è stato lui!" "Nessuno Sapeva dov'era! E' stato lui. Non dovevi dimmeterlo porca puttana!" prese la sua pistola e si diresse alla macchina, entrai dal lato del passeggero ed Harry accellerò all'improvviso facendomi schiacciare contro il sedile, non sapevo nemmeno dove stesse andando. Controllo il cellulare e frenò di colpo, eravamo vicino al porto davnti ad un magazzino abbandonato, mi disse di scendere e lo guardai scettico, contraccambio lo sguardo e scesi. Entrammo contemporaneamente, vidi Zayn su una poltrona che si avvicinò in modo pericoloso con uno sguardo inferocito, questa volta non mi avrebbe soprafatto. Diede un pugno ad Harry che cadde al suolo sanguinante, cercai di bloccargli un baccio ma mi scaravento sul pavimento, mi rialzai e cercai di difendermi,continuavo a colpirlo sotto lo stomaco e in faccia poi mi afferrò per le spalle e mi sbatte contro un muro, chiusi gli occhi e senti un tonfo aveva dato un puno contro il muro facendogli un buco poco profondo, impaurito dalla sua stessa violenza indietreggio e cosi potei dargli un calcio sullo sterno facendolo cadere.Cercai di controllare le mie emozioni, Harry si era rialzato e gli aveva puntato la pistola alla testa "Dov'è Juliette!"disse fra i denti "Sta andando in un posgto migliore...lontano da te!" "Dove?!" disse alterato, cercai di avvicinarmi per scostare la pistola ma Harry mi guardo in modo feroce "DOVE?!" urlo facendo sobbalzare sia me che lei "House Of Darkness" "Perchè?!"dissi in un sussurro "Perchè lei puo nuocere a se stessa e ad altre persone,non era al sicuro, specialemnte con lui! Ho chiamato Ezra la sta portando li" "Sei un mostro"dissi colpendolo, cadde in terra stordito. Harry Prese del nastro isolante e me lo passo, lo imbavagliai e legai ad una sedia, lo lasciammo li saremo tornati più tardi per sapere tutto. Andammo in macchina e ci dirigemmo in quel posto,solo al vederlo mi diede i brividi, era grigio, isolato,cupo. Pieno di tristezza e persone che urlavano, Harry inicominciò a correre ma lo fermai. Vidi la macchina di Ezra da lontano ci appartammo per vedere la scena e potemmo sentire chiaramente Juliette dire "Lasciami andare, non voglio tornare li"tra le lacrime e la rabbia "No tu andrai li" "NO" rapidamente gli appoggiò una mano dietro la testa e gliela scaravento sul volante "Ma che diavolo...brutta ragazzina psicopatica"*disse infuriato, poi vide del sangue uscirgli dalla testa e svenne, Juliette aprii la porta e incominciò a correre finchè Harry non la bloccò lei si dimenò finchè non lo guardò negli occhi,poi scoppio in lacrime, corsi ad abbracciarla anche io stranamente mi era mancata.Ci mettemmo in macchina e sentimmo un urlo sordo, mi vennero i brividi lei si giro rispondendomi come se perceppisse il mio spavento " Si chima casa dell'oscurita perchè non ci sono molto luci e perchè ogni volta che sbagli vieni torturato, le urla si sentono fino a qui perchè è costruita in modo che ogni suono, di frusta di ellettrodi si amplifichi e risuoni aumentando la paura e l'angoscia nei pazienti...Zayn?!" "Te ne occupi tu?! disse HArry guardandomi nello specchietto retrovisore "Ovvio..."dissi sorridendo in modo cupo. Era la mia occasione per farmi valere e capire cosa c'era di strano in quel mistero che mi avvolgeva da quando ho incontrato quegli occhi color caramello

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