Premessa.

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                                                                                                                                                Fa freddo oggi.
Non so bene dove sono, non riesco a percepire niente.
Solo il silenzio e dei strani bep meccanici.
So che fuori fa freddo e che nevicherà. 
Nevicherà tanto amore mio, proprio come piace a te.
Bianco sopra e bianco sotto.
La tua voce, squillante, lontana, attutita risuona nel mio cervello.
La riconoscerei in mezzo a mille. 
Fa freddo oggi. Ne sono quasi certo, anche se non posso sentirlo.


13 settembre 2015

Quella domenica, quel tredici settembre, me lo ricorderò per il resto dei miei giorni probabilmente.
Quando Harry parcheggiò la sua auto nel vialetto di casa erano già le due del pomeriggio e tutti lo aspettavamo dalle dodici, ma è sempre stato così, tu dagli un'orario e lui arriverà due ore dopo.
Il rombo della sua Range Rover bianca, in centro a Mullingar non l'avevano mai sentito e faceva uno strano effetto anche a me.
Quel tredici settembre era, solo a pronunciarlo, d'effetto.
Fu l'ultima volta.
L'ultima volta in cui ci parlammo come fratelli tutti quanti.
- Diamine, non capisco perché lungo i viali non c'è mai posto! Ho parcheggiato a tre isolati da qui - urlò Harry dopo aver parcheggiato alla cazzo di cane la sua auto, non ha mai imparato veramente a guidare quel ragazzo.
- Harriet - così lo chiamava mamma Maura - Lo sappiamo bene che non sai parcheggiare, inutile che trovi scuse -
Harry in tutta risposta l'abbracciò. - Mauri, non rovinare la mia reputazione! - sorrise entrando in casa, mentre Maura lo trascinò vicino al buffet per fargli assaggiare una delle sue ultime torte, per quella giornata ne aveva preparate ben 7. Roba da panico.
Io me ne stavo in disparte e osservavo tutti.
L'estate era appena finita e quel giorno era il mio compleanno. Il mio ventiduesimo compleanno.
Non amavo i festeggiamenti ma pochi mesi prima Zayn lasciò la band e mamma aveva insistito sul fatto che dovevamo fare una rimpatriata tutti insieme in Irlanda.
Ecco spiegato il motivo di tutta quella gente a casa Horan quel giorno.
Tutti i parenti di Harry, sorelle comprese, avevano soggiornato la notte prima all'Hilton Hotel in centro a Dublino e i giornalisti erano andati in escandescenza. Nessuno aveva capito il motivo per cui tutta la famiglia di Harry fosse a Dublino insieme a quella di Liam, Zayn e Louis.
- Ehi Niall - una voce femminile, molto famigliare richiamò la mia attenzione. - Che ci fai qui? -
Alzai lo sguardo e mi scontrai con gli occhioni verdi di Gemma, identici a quelli di Harry.
- Sto osservando tutto l'ambaradam dei nostri famigliari. Lo sai che le feste mi mettono a disagio! - escalamai accennando un sorriso.
- A chi lo dici! Però è bello questo ritrovo, sono contenta ci sia anche Zayn e la sua famiglia, dopo maggio pensavo non venissero. -
- Anche io ma quando l'ho chiamato ha accettato subito. - rivelai a Gemma guardandola dall'alto verso il basso. E' sempre stata una bella ragazza.
- Gigi non penso sia molto contenta di questa cosa ! - Gemma sogghignò sotto i baffi, ogni tanto io e lei ci ritrovavamo a discutere su Gigi. A nessuno dei due andava a genio quella ragazza.
- Non penso proprio. Lei è abituata all'ambiente dell'Haute Couture a Parigi, questo sobborgo Irlandese è la feccia! - bisbigliai e Gemma rise.
- Smettila di essere così crudele con lei Niall! E' così angelica - scherzò ridendo.
- Ti ricordi vero quello che ti ho detto qualche anno fa? Se mai dovesse piacermi una modella hai l'autorizzazione per picchiarmi. - confermai quanto detto anni prima a Gemma versandole dell'altro Champagne nel bicchiere in cristallo.
- Me lo ricordo bene, come tu hai l'autorizzazione di tirarmi i capelli se mai dovesse piacermi un cantante -
Gemma era sempre così cordiale e simpatica con me, da sempre mi piaceva la sua compagnia. Stavo veramente bene con lei quando ci vedavamo, il che accadeva raramente dati i miei impegni. Parlavamo delle cose più stupide e sopratutto di Gigi.
Quel pomeriggio però cercai di parlare con Harry e Louis che avevano bevuto come due spugne ed erano più allegri di noi Irlandesi durante la notte San Patrizio.
E durante tutta questa allegria Louis mi trascinò fuori in giardino. Ogni tanto mi rapiva dal grupo per parlarmi. Il che non mi dispiaceva affatto, ma non pensavo lo facesse alla mia festa di compleanno dove c'erano tutti i nostri parenti. 
Stava sorseggiando il settimo o forse l'ottavo spritz.
- Mi sono proprio divertito oggi. Ho passato una bella giornata! Buon compleanno stronzo - mi abbracciò, quell'abbraccio me lo ricordo ancora.
Durò a lungo. Forse Louis sapeva che ce ne sarebbero stati pochi simili.
- Anche io. Ricordati che dobbiamo tirare fino all'una quindi smettila di bere, sono io l'Irlandese fra i due - dissi, prendendogli lo spritz dalla mano sinistra.
Ci fu qualche secondo di silenzio. Gli occhi di Louis guardarono i miei.
- Niall devo dirti una cosa. L'ho detta solo ad Harry ma sei uno dei miei migliori amici, devi saperla pure tu -
I miei occhi si fecero subito curiosi. Ma capii dal suo sguardo e lo anticipai. 
- Briana è incinta - dissi, senza bisogno che me lo dicesse lui.
- C-come lo sai? - domandò incredulo.
- I giornali me l'hanno riferito prima di te. Ma non ho voluto interferire nella tua vita privata -
- Scusa Niall. Davvero io non so, non so che fare. Sono spaventato all'idea di crescere un bambino. - la sua voce era un tremolio sottile. Percepii la paura della novità e tutto ciò si possa provare in una situazione nuova.
- Smettila di lagnare, sarai un padre perfetto. L'importante è che ogni tanto mi lasci portare a spasso il piccolo! Zio Niall gli insegnerà parecchie cose - mi sorrise e il sorriso di Louis, lo dico da etero, è veramente mozzafiato. Quando sorride vuol dire che sta bene perciò non mi preoccupai, lanciai un'occhiata a Briana, che pure lei era lì quella sera e sorrisi. 
Pensavo davvero che, sarebbero durati a lungo e fossero stati due genitori modello. 


Quel giorno ebbi l'opportunità di parlare anche con Zayn e con sua madre, parlammo del più e del meno. Mi raccontò dei suoi progetti da solista e mi disse che cantare in solitaria era strepitoso.
L'anno successivo l'avrei compreso da solo.
Liam e tutta la sua famiglia invece mi fecero gli auguri in un coro canticchiato e parlato, poi si aggiunsero anche Harry e Louis, i due asini di turno ovviamente.
Di quel giorno ho dei ricordi meravigliosi.
Ci fu un legame speciale fra tutte quelle persone che erano lì per me. 
Mi sentii, per la prima volta, parte di qualcosa.

Qualcosa che poi svanì il giorno seguente, il quattordici settembre.






Spazio autrice: 
E' la prima volta che scrivo qualcosa su di loro. Non voglio concentrarmi moltissimo sui personaggi come facevo in passato ma sulle loro azioni. 
Spero sia di vostro gradimento. Fatemi sapere! :)
Real Dervla

Slow handsWhere stories live. Discover now