7. More than a brother

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 - Senti Niall, non mi sono mai intromesso nella tua vita personale
amico ma, esci con Gemma? -
- Eh? No, assolutamente. - risposi abbastanza demoralizzato.
- Ne sei sicuro? -
- Senti, Louis, te l'ha domandato Harry di farmi il terzo grado? - chiesi al mio collega, che mi era di fronte con una tazza di caffè in mano.
- Beh, me ne ha parlato - sospirò come se fosse affaticato - E ha visto le foto sul Times e sul Daily Mirror, due dei giornali Britannici più famosi e in più ieri sono uscite le stesse foto in America sul Washington Post, sul New York Times, senza contare altri
giornali Europei di gossip -
Louis parlava come se stesse parlando di un omicidio compiuto dal sottoscritto.
Quella giornata al molo si era rivelata un inferno. I paparazzi avevano scattato un sacco di foto a me e a Gemma abbracciati.
Eravamo su tutti i giornali di gossip e non, di mezzo mondo. Come se la notizia fosse di vitale importanza.
- Ascolta Louis - mi sistemai per bene sul suo divano di casa - Stavo solo cercando di distrarla, abbiamo passato una giornata al mare, niente di più. Aveva passato una brutta serata ed è venuta da me alle tre di notte, disperata. Le voglio un sacco di bene, non puoi capire quanto ma non ci esco insieme, ti basi su alcune foto dove siamo solo abbracciati. Se proprio ti interessa abbiamo anche dormito insieme quella notte e non è successo niente perché io sto uscendo con un'altra - spiegai al mio amico che in un primo momento fu sconvolto da tutte quelle informazioni. Sgranò gli occhi.
- Cioè tu esci con una però dormi con Gemma? -
- Non metterla così santo cielo! - ridacchiai cercando di dare un senso logico alla spiegazione
 - Gemma quella sera aveva bisogno di me e abbiamo dormito insieme. Anche se fossi fidanzato e lei avesse bisogno la farei dormire con me, puoi scommetterci -
- Da quando siete così intimi? -
- Da sempre direi, solo che Harry non mi ha mai permesso di avere contatti con lei ma ora che ho la possibilità voglio passare del tempo con lei, in amicizia. Louis, lo sai anche tu quanto è difficile avere dei rapporti umani facendo questa vita. -
Il mio compagno di band abbassò lo sguardo, compiaciuto.
Aveva capito alla perfezione quello che intendevo.
Quando sei così famoso non sai di chi puoi fidarti, non sai chi vuole essere veramente tuo amico o chi lo fa solo per fare scena.
Molte volte sono gli altri a conoscerti, a sapere tutto di te, ma tu non sai niente di loro e per molte persone è l'inizio della distruzione, inizia la solitudine, la nostalgia dei tempi passati e del fatto che prima si aveva una libertà che ora non esiste più.
La solitudine quando è servita a dovere è perfetta ma, quando inizia ad essere completa dove non si ha nessuno con cui parlare apertamente e sfogarsi, può essere l'inizio della depressione.
Ed io ero altamente spaventato dalla depressione e dalla solitudine, volevo avere persone da amare al mio fianco. 
- Ho capito, scusa se sono stato brusco ma Harry sta delirando ultimamente - indicò con lo sguardo una chitarra appoggiata al muro.
La cassa era rotta, come se qualcuno le avesse tirato un pugno molto forte. - Ha rotto Jenna, povera. -
- Puoi farlo ragionare un minimo? - chiesi, con lo sguardo perso in quella chitarra.
- Ce la sto mettendo tutta ma sembra impossibile Niall - si fermò, alzandosi lentamente dal divano per andare davanti alla finestra ed osservare Londra. L'appartamento di Louis era appena fuori città, ma comodo a tutto.
Era il suo nido e da lì sorvegliava tutto quello che accadeva a pochi kilometri da lui.
- Penso che il vero problema non siate tu e Gemma per lui. Dice che vuole prendersi una pausa e viaggiare un po' -
- Beh in fondo non è una cattiva idea, con la band tanto siamo fermi al momento - risposi, ero un po' frustrato dalla faccenda Harry.
Non ne potevo più.
- Anche a te farebbe bene, un viaggio dico -
Sorrisi a Louis.
Era sempre stato un punto di riferimento per me, più di un fratello.
E nonostante fossimo in un momento no con la band, andarlo a trovare e parlare come ai vecchi tempi mi rendeva la persona più soddisfatta al mondo.

Quando lasciai casa di Louis, mi fiondai a casa mia. A Londra faceva un freddo cane e volevo farmi un bagno caldo il prima possibile.
Ma di colpo, pensai ad Alisha.
La settimana precedente ero uscito con lei ben due volte e mi aveva reso felice come non lo ero da anni.
Eravamo andati a spasso per Londra e al cinema. Era stato così surreale che credevo d'averlo sognato, ma no, non era stato un sogno.
Quando arrivai nel mio appartamento sentii l'iPhone vibrare nella tasca posteriore dei jeans.
Lo afferrai. Alisha. Le mani iniziarono a tremarmi leggermente.
Non mi aveva mai scritto messaggi prima di allora, solo due chiamate.
A: ' Niall, non puoi capire! Henrik questa settimana è in Europa per lavoro, sta a Parigi tutta la settimana ma domani ha un giorno libero e viene qui a Londra a trovarci, non ci posso credere '
N: 'Quindi me lo presenti giusto? '
A: 'Se sei libero si'
N: 'Lo sono, a che ora? '
A: 'Ha il volo di ritorno per Parigi domani sera alle 11. Possiamo trovarci a cena se ti va? '
N: 'Direi che mi va alla grande! A che ora e dove? '
A: 'Dove è una sorpresa, ti passo a prendere io '
N: ' Ehm, non vorrei destare troppi sospetti '
A: ' Dimmi un posto che non sia casa tua allora '
N: 'Okay troviamoci all'angolo fra Saint Cross Street e Hatton Garden okay? '
A: ' Perfetto baby! Non vedo l'ora di vederti '
N: ' Io di conoscere questo Henrik '
A: ' Ah quindi non vuoi vedere me ma Henrik? '
N: ' Non ho detto questo. Voglio vedere anche te, ovvio '
A: ' Sicuro? '
N: ' Al 100%! Sta da te tutto il giorno? '
A: ' Si, arriva domani mattina alle 7 e sarà a casa mia per le 8, abbiamo una giornata intera pianificata con Annabelle e Sandra '
N: 'Ah quindi rimpatriata del secolo '
A: 'Assolutamente si! Lo portiamo sulla London Eye '
N: 'Bello, sono felice per te anche se è solo un giorno. Mi raccomando divertiti e fallo divertire '
A: ' Lo spero tanto! Grazie Niall, sei così gentile! Ora dormo, ci sentiamo domani in giornata. Buonanotte '
N: ' Buonanotte, a domani! '

Avevo fatto senza raccontare ad Alisha di me e Gemma perché l'aveva scoperto da sola ma, fortunatamente era abbastanza intelligente da non credere a tutte quelle baggianate scritte sui giornali.
- Siete veramente carini abbracciati tu e Gemma, sai? - mi aveva detto mentre io mi ero morso il labbro perché morivo dalla voglia di abbracciare lei come abbracciavo Gemma in quelle foto.
- Le voglio molto bene - dissi, guardando il suo sorriso innocuo. - E' l'unica amica che ho -
- Forse non l'unica - rispose, con aria furba.
Aveva letto gli articoli ma non mi aveva fatto nessuna domanda.
Aveva solo detto che sapeva che eravamo solo amici. Non mi aveva giudicato.
E quello che mi stupì fu la completa razionalità che ebbe al contatto delle notizie sui giornali o su internet.
Non gliene importò niente.
Non diede peso a niente.
Forse perché non gliene importava niente, pensai. 

Slow handsWhere stories live. Discover now