8. You're the reason for this smile

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 La cena insieme ad Henrik quella sera andò molto bene, ci eravamo conosciuti, avevo chiacchierato anche con Sandra e Annabelle, mi avevano raccontato aneddoti buffi riguardanti Alisha come ad esempio la sua mania del pane, ogni mattina alle otto comprava sempre il pane caldo e lo mangiava per colazione e poi ritornava dal fornaio all'una per comprarne altro, appena sfornato.
Sandra mi aveva specificato che Alisha era fissata col pane, comprava sempre lo stesso tipo.
- Penso abbia una specie di malattia imbarazzante, sai quel programma? Beh lei ha un disturbo legato al pane - mi aveva detto la sua coinquilina, ridendo.
Con Henrik invece parlai molto di New York, lui era innamorato di quella città tanto quanto lo siamo tutti forse.
Io c'ero stato una quarantina di volte ma non avevo mai avuto modo di viverla da vero turista, ma qualcosa avevo visitato.
Raccontò ad Alisha e alle altre che aveva cambiato appartamento, ora viveva nel quartiere di Brooklyn, uno dei miei preferiti.
Alisha quando sentì la notizia sbiancò in viso. - Grazie per avercelo detto prima - disse, continuando a masticare la sua pizza.
- Avrei voluto farvi una sorpresa, ma non c'è stato modo - si giustificò Henrik mentre io cercai di cambiare subito discorso notando però l'espressione affranta di Alisha.
Teneva davvero tanto al suo amico.
A metà serata, io e Henrik ci congedammo per una decina di minuti. Andammo a prendere una boccata d'aria sul balcone del locale, uno dei più belli fuori Londra, veramente mozzafiato.
Mi domandò se avevo intenzione di mettermi con Alisha. - Sai, so che sei famoso, ma secondo me lei saprebbe gestirla bene la cosa - mi confermò, convinto.
- Beh vedi, non ne ho proprio idea, faccio un lavoro particolare che spesso odio, non voglio trascinarla in tutto questo -
- Credi che ad una ragazza importi davvero la fama, i soldi, la privacy e i paparazzi se è veramente innamorata? - mi domandò, accendendosi una sigaretta.
E quella sigaretta mi ricordò immediatamente Liza.
Pensai a lei e a quanto ero stato bastardo. Le avevo promesso che saremmo usciti ma non l'avevo più ricontattata.
Scacciai via quei pensieri quando Henrik mi fissò negli occhi, aspettava una mia risposta.
- Credo che la mia fama, i soldi, privacy e paparazzi non siano di vitale importanza se una ragazza si innamora di me ma, ovviamente, fanno parte di me e quindi non c'è via di scampo - risposi, guardandolo fumare.
- Se c'è amore non ci sono problemi, Niall - mi fece l'occhiolino e spense la sigaretta. - Io direi di provarci -
Mi diede il suo numero infine, dicendo che per una chiacchierata sarebbe sempre stato disponibile.
Lo ringraziai notando quanto era bello. Alisha avrebbe di certo preferito uno come lui ad uno come me.

Più tardi quando la serata si concluse offrii ad Henrik un passaggio per l'aeroporto.
Dopo mezz'ora buona di autostrada arrivammo a Heathrow. Henrik mi salutò dicendomi di tenerlo aggiornato e Alisha mi guardò male quando sentì quella frase. Lo rassicurai e li lasciai soli alle partenze in modo che si salutassero per bene.
Quando fui solo, in auto, cercai il numero di Liza, ce l'avevo ancora.
N: '' Ciao Liza. So che è passato più di un mese dall'ultima volta che ci siamo visti ma ti avevo promesso un'uscita e non me lo sono scordato. Dimmi solo se ti farebbe ancora piacere! Niall xx ''
L: '' Niall oddio che piacere ricevere un tuo messaggio. Pensavo fossi veramente scomparso, non ti ho più visto al May!
Certo che mi fa piacere, la settimana prossima hai tempo? ''
N: '' Si, domenica sono a casa. Ci aggiorniamo in settimana sull'orario e luogo ''
L: '' Okay perfetto domenica! Senti, ma tutto okay? ''
N: '' Più o meno, tu? ''

Improvvisamente, mentre messaggiavo con Liza, comparve davanti alla mia macchina Alisha.
Aprì la portella ed entrò tutta infreddolita, aveva le guance e il naso rossi. Non feci a meno di pensare quanto era bella in qualsiasi circostanza. 
Le mie gambe erano come paralizzate e il mio cervello in fumo alla vista di quella ragazza.
Mi piaceva così tanto che non riuscii a far partire l'auto.
- Ehi, tutto okay? - domandai indeciso mentre la fissavo.
- Si, sono veramente felice - rise voltandosi completamente per fissarmi in viso - E tu sei bellissimo Niall, davvero, non so cosa ho fatto per meritarmi tutto questo -
Quelle parole rimasero fisse nella mia mente per svariati secondi.
Poi finalmente, le mie labbra si schiantarono contro le sue per un lungo tempo.
Finalmente, la baciai o lei baciò me.


Molte volte si dice che quando si sta facendo la scelta giusta si è felici, io in quel momento non ero solo felice, ero euforico allo stato puro. 
Quello che sapevo era che Alisha era l'unica persona che avrei voluto baciare come stavo facendo.
La fissai negli occhi e sorrisi.
- Che hai da ridere? - domandò ed io non ebbi risposta, continuai il mio sorriso ebete. - Mi piaci veramente tanto Niall, anche quando ridi spontaneamente -
- Sei la ragione di questo sorriso, Alisha -    

Slow handsWhere stories live. Discover now