10. Slow hands on me

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- Chiama Harry, subito - esclamò Alisha chiudendo la porta di casa mia alle sue spalle.
- No, prima devo chiamare Gemma, non so quello che le è successo - obiettai cliccando sul pulsante verde del mio telefono.
La chiamata partì.
E quel bip meccanico mi diede subito i nervi.
Passarono cinque lunghissimi secondi con quel bip continuo ma, alla fine, Gemma rispose.
- Niall - pronunciò il mio nome urlandolo, era in lacrime.
- Gemma, ehi, che succede? - cercai di rimanere col tono più calmo possibile.
- Credo di essere in un sobborgo di Tottendham Hale, ma non sono sicura -
Quando sentii dov'era sobbalzai.
Tottendham Hale distava circa trenta Km dall'appartamento di Gemma, era uno dei sobborghi di Londra più malfamati.
Andare in giro di notte per quel posto era molto pericoloso.
Gemma che diamine ci faceva lì?
- Che cosa ci fai lì? -
- Thomas -
Thomas era quel fenomeno che le aveva dato uno schiaffo il mese prima.
- Thomas che cosa Gemma? - strillai, ero furioso.
Davanti a me Alisha mi osservava.
Mai avrei voluto rivelarle la parte peggiore di me, ma non avevo altra scelta.
- E' venuto a prendermi all'aeroporto ed è successo ... -
Iniziò a piangere ininterrottamente, senza finire la spiegazione.
- Ti vengo a prendere, dammi le indicazioni precise -

La trovai all'angolo di una strada di quel quartiere disgustoso, con una gonnellina striminzita, le calze a rete rotte, e una pelliccia in nera.
Vista così assomigliava ad una prostituta.
Mi vergognai subito del pensiero che avevo fatto sulla mia migliore amica.
Scesi dalla macchina appena la vidi, senza nemmeno mettere le quattro freccie.
Le andai in contro e più mi avvicinavo più ipotizzavo quello che poteva essere successo.
Il trucco nero era sbavato sulle sue guancie.
Tremava come una foglia.
- Cazzo ha fatto quel bastardo? -
Rimase zitta.
- Gemma, cosa ha fatto? -

Da quella sera iniziò una terribile lotta.
I primi venti giorni di dicembre sono sempre terribili e molto stressanti dato che precedono il Natale, ma per me furono l'inferno.
Per far parlare Gemma ci avevamo messo una settimana intera.
Non spiaccicava parola con nessuno tranne che con me.
Quando spiegai tutto ad Harry, lui ebbe una crisi nervosa delle sue dove spaccò due sedie e un vetro del salotto di casa sua.
- Tu vuoi dirmi che quel cretino ha messo le mani addosso a mia sorella senza che lei lo volesse? Niall porca troia, seriamente? - mi urlò in faccia come un dannato.
Annuii sconcertato. - L'ha violentata - sussurrai piano, non credevo a quello che stavo dicendo.
Non volevo nemmeno dirlo apertamente. 
- E tu non hai fatto niente? Non era la tua migliore amica? - mi domandò, incazzatissimo.
- In questo periodo non siamo tanto legati e tu comunque sei suo fratello, potevi fare qualcosa! -
- Non mi parla da quando sospettavo di voi due insieme, non la vedo da due mesi circa come cazzo facevo a rendermene conto? Io questo Thomas non l'ho mai visto -
- Non si fida minimamente di te, lo sai bene questo, come puoi pretendere che voglia vederti se la tratti di merda? - domandai, scocciatissimo.
- Tu dovresti essere l'ultimo a parlare -
- Sospetti ancora di me e lei? - chiesi, ridendo per quanto fosse ridicola quella conversazione.
Sogghignò. - Ho capito che hai la ragazza ora, ma dato che sei l'unica persona che mia sorella reputa fantastica, dovevi prenderti cura di lei e invece non l'hai fatto -
- Stai esagerando ora, sei solo incazzato per quello che le è successo! Sono nove giorni che dorme a casa mia perché nel suo appartamento non ci vuole tornare e ha paura.
Nove giorni che cerco di farla stare meglio. Stai zitto Harry. Zitto - urlai, più forte di lui ed uscii da casa sua sbattendo la porta.
Era un vigliacco insopportabile.

Nei giorni successivi Gemma non spiaccicò parola con me.
Arrivai al venti di dicembre senza sapere cosa fare con lei, volevo aiutarla ma era così fottutamente difficile.
Un pomeriggio ero uscito con Alisha e quando tornai a casa la sentii urlare nel pianto più disperato.
Volevo che si rimettesse, ma sarebbe mai stato possibile?

Slow handsWhere stories live. Discover now