Cameron Dallas

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Mercoledì mattina, il giorno più brutto della settimana, non solo perché era abbastanza vicino al venerdì, quindi alla fine della settimana, ma anche abbastanza vicino al lunedì, quindi all'inizio. Ma anche perché il mercoledì mattina, per Rossella, spettavano un'ora di matematica e un'ora di scienze, materie che odiava con tutto il cuore, con qualsiasi molecola del suo corpo.

Come sempre, infatti stava scarabocchiando il suo quaderno di matematica con dei disegnini stupidi, quando qualcuno bussò alla porta. Sperò con tutta se stessa che fosse il bidello con qualche circolare,
così si sarebbe potuta stiracchiare per bene.

-Avanti.- rispose Mrs. Irwin, poggiando il gessetto sulla cattedra ed abbassando leggermente i suoi occhiali sulla punta del naso. La porta venne aperta e con passo sicuro entrò un ragazzo. Rossella si voltò lentamente e si scontrò con quella figura slanciata, dai capelli castani con qualche ciuffo biondo, occhi marroni, labbra paradisiache e pelle abbronzata.
<Sarà il classico fuckboy californiano.>pensò lei osservandolo avanzare verso la cattedra.

-Salve, sono il nuovo arrivato. Scusi il ritardo, ma ho impiegato un po' di tempo a trovare la classe, le assicuro che non accadrà mai più.- disse con un sorriso smagliante, anche Mrs. Irwin riuscì a farsi abbindolare da quel sorriso così perfetto, e tutti sapevano come quella professoressa fosse conosciuta per essere la donna che aveva il ciclo 365 giorni su 365 anche se probabilmente era già andata in menopausa.

-Allora... Lei dovrebbe essere...?- iniziò toccando dei fogli con fare nervoso. Rossella trattenne a stento un conato di vomito, la sua prof di centottanta cinque anni era nervosa davanti a un semplice studente, smoderatamente carino? Che disgusto.

-Sono Cameron Dallas, ho diciassette anni e vengo da Los Angeles.- disse voltandosi verso la classe. Per quanto Rossella volesse pensarlo, doveva ammettere che il sorriso che faceva era veramente perfetto, una schiera di denti perfettamente allineati e bianchi come il paradiso. Per non parlare della voce, profonda al punto giusto.

-D'accordo, Dallas. Vada a sedersi...- disse tornando in se Mrs. Irwin. Il castano annuì e si guardò intorno, c'erano dei posti liberi, tra cui uno affianco a Trevor, il tizio strano e ambiguo della classe, uno affianco a Caroline, la sgualdrina della classe e uno affianco a Rossella, quella normale in quella gabbia di matti.

-Scommetto cinque dollari che si mette vicino a Caroline.- sussurrò alla sua migliore amica, che si trovava al banco davanti a lei. Emily non rispose, ma era ovvio che avesse accettato la sfida, d'altronde non si ritirava mai da certe competizioni.
Cameron passò tra i banchi, superando quello di Caroline, la quale stava sbattendo con fare da gatta morta, quale era, le sue lunghe ciglia finte.

Emily porse indietro la mano verso Rossella, in attesa dei soldi, e quest'ultima li estrasse dai suoi skinny jeans neri, sbuffando. Ne rimase alquanto sorpresa da questa azione, quando poi si sedette accanto a Trevor trattenne le risate, non sapeva cosa gli sarebbe spettato.

La lezione continuò e lei iniziò di nuovo a disegnare, quando dopo qualche minuto si voltò verso il nuovo arrivato e trattenne a stento le risate: Trevor lo stava fissando in modo inquietante, mentre mangiava il suo panino al salame, che portava ogni giorni e che estraeva dalla sua tasca destra del gilet. Cosa alquanto schifosa.
Cameron gli sorrideva inquietato e schifato.

Diede un colpo alla sedia dell'amica, che si voltò e le fece cenno col capo verso i due. Anche lei si trattenne dallo scoppiare a ridere come una matta e per loro fortuna suonò dopo pochi istanti la campanella.

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