..Mi sentii in colpa come non si sa cosa, quella Giorgia, Marco, Manuel.. Tutti.
Una storia così.. Non mi meraviglio che lei si sia data allo studio e a farsi un lavoro...Sospirai avvolto dai miei pensieri e cominciai a svuotare la valigia e mettendo le mie cose dove capitava. Mi portai tutto, apparte i lampadari e i vari mobili, che dovranno essere messi nella nuova casa.
Mezz'ora dopo
Sentii la porta spalancarsi, andai di fretta e furia alla porta.
"Ah, sei te" dissi preoccupato
"Non c'é lavoro, posso stare a casa, se hai bisogno dimmi" rispose lei mettendo giù la sua valigetta.
"Martina, ti senti ancora con Marco?"
Silenzio.
Lei spalancò gl'occhi, erano.. Spenti.
"Con cosa vuoi che ti aiuti?" mi chiese con un sorriso.Martina's pov
"Con cosa vuoi che ti aiuti?" gli chiesi con un sorriso.
Lui cominciò a pensare mentre io mi guardai intorno, la sua valigia vuota.
"Ma per quanto starai qua?" non volevo rimanesse troppo, sarei stata male.
"Boh" rispose lui ridendo.
Che stupido ragazzo davvero..
"Allora.. Che si fa?" gli chiesi ancora.
"Possiamo.. Ricominciare?" disse con tono serio guardandomi negl'occhi.
Tossii, poi notando le mie guancie infuocate distolsi lo sguardo, "s-sei occupato" dissi insicura.Dio santo hai aspettato fino adesso questo momento.
"No.." si avvicinò lentamente alle mie labbra, poi chiusi gli occhi..
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Riaprii gli occhi.
Lui si alzò e venne verso di me, si inginocchiò e io alzai la testa.
"Martina.. Perché piangi?" disse confuso guardandomi negl'occhi.
"Eh?" mi toccai il viso ed i miei occhi erano bagnati, come le mie guance, non riuscivo a capire che stesse succedendo.
"Sto.. Piangendo..?" dissi a bassa voce, notando che nessuno ci stava guardando, se non 2-3 fan.
D'impulso lo abbracciai. Calò il silenzio appena tutti sentirono le mie urla e i miei lamenti. I nostri colleghi cercarono di coprirci distraendo i fan. Simone mi prese e mi portò in un posto isolato. "Martina.. Hey, calmati" disse guardandomi preoccupato mentre cercavo di smettere di piangere. Mi coccolò un poco finché non mi calmai.
Mi asciugai le ultime lacrime e feci dei respiri profondi, poi lo guardai. "Scusa é che.. Non so.." dissi in modo incerto, insicura di me e della mia vita in quel momento. "Prova a spiegare, io ti ascolto" mi rispose lui prendendomi per mano. "Ecco io.. É tutto così complicato".
"ah, stavo per dimenticare.." lui si avvicinò in modo sfacciato al viso di lei, con calma, senza fretta. Sapevo cosa stava per succedere, ma volevo che succedesse, pioggia o meno. Mentre lui si avvicinava, cominciarono a scendere goccioline dal cielo, come previsto. Ci lasciammo andare, con o senza pioggia, e prima che le nostre labbra si potessero toccare, una goccia toccò le mie labbra. Lui mi prese il viso, si avvicinò quanto bastava e mi guardò negl'occhi, per poi baciarmi. Era un'obbligo si, ma la scena era dolce e senza fretta. Niente lingua, le nostre labbra e basta. In quel momento per me, esistevamo solo noi due: Martina e Simone. E tutto era perfetto.
Ci staccammo dolcemente. Lui voleva dire qualcosa, doveva dire qualcosa, ma non ci riuscì. "Si beh, ecco.." pronunciai io cercando parole per formulare una frase di senso compiuto, mentre girao il viso dall'altra parte. "Wow.." disse lui schiarendosi la voce. Rimanemmo in silenzio in un momento d'imbarazzo. Io sospirai, mi alzai e feci finta di nulla. "Andiamo dagl'altri?" dissi con un sorriso stampato in volto. Lui annuì e ci aviammo verso i fan. "Dovete pagarci perché vi abbiamo coperto le spalle" disse Tear ridendo porgendoci l'ombrello. Arrivò Chelsea, doveva parlarmi a quanto pare..
"Devo trasferirmi" mi disse diretta. Mi strofinai gli occhi. "Eh?" la guardai confusa. "Si, devo, il più presto possibile".