Incuriosendosi del fatto che io non mi sia mossa da quando ho aperto la porta, Andrea mi raggiunge e mi appoggia le mani sui fianchi:<<C'è qualcosa...?>> chiede, ma la domanda gli si spegne prima di finire.
Anche Andrea è fermo a guardare il ragazzo sulla soglia della porta.Un ragazzo sui 19 anni, decisamente punk, con i capelli neri sistemati in spuntoni ma si può perfettamente intuire che siano tinti per via della ricrescita bionda, gli occhi verdi, alto e completamente vestito di nero; porta degli anfibi che gli arrivano a metà polpaccio e svariate catene che penzolano dalla cintura, al collo porta una lunga collana argentata con una sfera attaccata.
Ha un sorriso inquietante e capace di spaventare chiunque non fosse abituato a vedere un outfit simile.<<Tu non dovresti essere qui.>> sussurro irrigidendomi e stringendo la presa sulla maniglia della porta, le mie nocche diventano bianche <<Oh ma vedo che hai un amichetto adesso, sorellina.>> dice <<Io non sono più la tua sorellina.>> ribatto <<Oh invece si, abbiamo ancora lo stesso sangue nelle vene.>> dice allargando il sorriso e rendendolo così più inquietante <<Ti sbagli, tu non fai più parte di questa famiglia, non sei più il benvenuto in questa casa.>> dico <<Quanto sei ingenua, piccola Valery, sono tuo fratello, la tua famiglia e questa è anche la mia casa.>> dice ridendo <<Hai smesso di esserlo quando ti hanno portato via di qui.>> dico digrignando i denti e ricordando la scena, si fa largo spostando la porta e entra facendo un profondo respiro come per sentire il profumo che aleggia nell'aria.
<<Chi è?>> mi chiede sussurrando Andrea <<Sono Martin Ricks.>> si presenta il ragazzo allungando una mano verso Andrea, quest'ultimo gliela stringe e solo adesso noto che Martin indossa i guanti, gli stessi che portava qualche anno fa.
<<Why are you back? I thought you were still in jail!>> dico <<Oh oh, you didn't thought, you hoped I was there.>> mi corregge ridendo <<Go to hell, we don't want you here anymore!>> <<You're not in right, baby.>> quanto non lo sopporto; Andrea sta assistendo a tutta questa conversazione capendo praticamente niente <<E quindi tu chi saresti in tutta questa faccenda?>> gli chiede <<Non te l'ha detto? -dice guardandomi- Io sono suo fratello maggiore.>> risponde <<Pensavo fossi figlia unica.>> mi dice forse un po' deluso dalla mia bugia <<Non sono figlia unica, è solo che vorrei non avere a che fare con lui.>> dico <<Uhm... potevi dirmelo, avrei capito.>> dice <<No Andrea, perdonami, ma non avresti capito.>> dico sentendomi come se avessi appena ricevuto uno schifo per quanto gli ho detto e così sento una lacrima calda solcarmi la guancia portandosi dietro una striscia nera.<<Non ti commuovere sorellina, non sei per niente credibile.>> dice Martin avvicinandosi per asciugarmi la lacrima, mi scanso <<Non sono commossa per te, anzi, non mi importa niente di te.>> dico <<Vedo che il tuo caratterino è peggiorato, e finirà per farti solo male, come con la mano.>> dice notando la fasciatura attorno alle nocche della mia mano sinistra <<Non sono affari tuoi Martin, non sono più cose che ti riguardano.>> dico fredda per poi andarmene in camera mia.
Quanto vorrei poterlo vedere soffrire, ma so che non riuscirei mai a torcergli un capello; mi chiudo la porta alle spalle "È tornato" scrivo a Luca "Parli di Martin, vero?" risponde subito "Si" scrivo.
Martin e Luca prima erano amici, molto legati, avevano dato vita loro a questa "banda" e per questo conoscevo già Luca; non passava giorno che i due non facessero danni, si erano fatti sospendere insieme ed erano anche arrivati all'espulsione dalla scuola, ma nonostante ciò la prendevano come una sfida a chi la combinava più grossa, e Martin vinceva quasi sempre. Finché un giorno non tornò a casa fatto come non mai: era ridotto malissimo e non capiva più niente, aveva preso un coltello e mi aveva inseguita per tutta la casa, minacciando di farmi a fettine; all'epoca avevo solo 12 anni e lui 15, era la prima volta che lui si drogava e mi aveva spaventata a morte. Quando i nostri genitori erano tornati lo avevano trovato sopra di me con il coltello in mano, la lama insanguinata e io con dei tagli e terrorizzata, così avevano chiamato la polizia e lo avevano fatto portare via.
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Romeo & Juliet
RomanceDimenticate il solito Shakespeare, il romanticismo e il crudele suicidio di due giovano troppo innamorati per poter vivere. Lei è una punk scatenata, testarda, scontrosa, acida e insopportabile, non permette a nessuno di avvicinarsi e va sempre in g...