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Sento la sveglia suonare e sento qualcosa affianco a me che mi impedisce di spegnerla, così rotolo sopra a questa "cosa" e cado per terra spegnendo la sveglia; apro a fatica gli occhi e vedo che sono le sette e mezza, mi giro verso il letto e vedo Andrea che dorme pacificamente, ecco cosa mi impediva di muovermi.
Mi dispiace doverlo svegliare ma siamo in ritardo.

<<Andrea, ehi, sono qui, sono Valery, sveglia siamo in ritardo.>> lo sento mugugnare e poi dico:<<Se ti alzi ti do un bacio.>> dico, e lo vedo un po' più interessato <<Piccola che ore sono?>> dice con la voce impastata dal sonno <<Sette e mezza.>> dico, spalanca gli occhi e si alza di scatto <<Dove siamo?>> chiede <<A casa mia, ieri sera ci siamo addormentati nel letto.>> dico, sembra ripensare anche lui alla serata precedente e sorride compiaciuto <<Io vado a farmi una doccia.>> dico prendendo dei vestiti puliti e andando in bagno.

Mi lavo il più in fretta possibile e mi vesto alterato in fretta. Quando torno in camera lo vedo con gli stessi vestiti di ieri e dice:<<Dobbiamo passare a casa mia per prendere la mia roba.>> <<Va bene.>> dico e poi corriamo giù più in fretta possibile.

<<Good morning.>> dice mia madre <<Ciao.>> dico uscendo in fretta seguita da Andrea; abbiamo preso l'autobus <<Cazzo.>> impreco <<Casa mia non è molto lontana.>> dice prendendomi per mano.
Camminiamo veloci per poi arrivare a casa sua ed effettivamente non è lontana.

<<Dove cazzo sei stato?!>> grida sua madre quando entra <<Con amici.>> dice, dopo cinque minuti esce pronto e va in quello che penso sia il garage. Tira fuori una moto e mi passa un casco rosso <<Tu mi fai paura alla guida.>> dico <<Ragazza di poca fede. Sali.>> dice e faccio come mi è stato detto, faccio per aggrapparmi alla moto quando sento le sue mani prendermi le braccia e mettersele attorno al busto <<Finché sarò io alla guida le tieni qui.>> dice e così lo abbraccio forte.
Partiamo a tutto gas e arriviamo a scuola in poco tempo, per fortuna la campanella non è ancora suonata.

Ci togliamo il casco e senza preavviso Andrea mi mette le mani attorno al volto e appoggia le sue labbra sulle mie, ricambio il suo gesto alzandomi leggermente in punta di piedi e poi la sua lingua trova il modo di entrare nella mia bocca.
Ci limoniamo per un po' quando poi mi rendo conto di dove siamo e così mi stacco <<Cosa c'è che non va? Non ti è piaciuto?>> mi chiede <<Non è quello, anzi, mi è piaciuto tantissimo, ma ti rendi conto di dove siamo?>> chiedo, si guarda attorno nel parcheggio e per fortuna non c'è nessuno perché tutti sono in cortile <<Cazzo.>> impreca <<Cerchiamo di non dare troppo nell'occhio.>> dico, poi ci incamminiamo verso il cortile.
Prima di raggiungere Anna mi giro verso Andrea e gli do un bacio veloce ma deciso <<Sono cotta anch'io di te.>> gli dico facendolo sorridere, poi compiaciuta entro nel cortile della scuola sperando che il muro che avevamo davanti ci abbia coperti abbastanza dagli sguardi dei nostri compagni.

<<Ieri non ti sei fatta viva.>> mi "rimprovera" Anna <<Dov'eri finita?>> <<Stavo studiando.>> dico, alla fine non è una bugia, stavamo studiando anche se con qualche interruzione.
<<Mhm... spera che sia vero, perché Luca era furioso.>> dice <<Mi scuserò con lui più tardi. Hai detto a Luca di volerlo invitare al ballo?>> le chiedo, abbassa lo sguardo verso il prato <<No.>> ammette alla fine <<Adesso ti muovi e glielo vai a dire, oppure ti farò fare una figura di merda dicendoglielo io.>> la avverto <<Ma, non puoi fare una cosa del genere!>> esclama lei <<E invece si che posso, soprattutto quello che mi hai fatto tu l'altro giorno.>> dico alludendo a quando è entrata nella classe urlando il nome di quel coglione di Lorenzo.
<<Ve bene, glielo dirò all'intervallo.>> promette <<Brava ragazza.>> dico e poi entriamo nell'edificio seguendo la massa di studenti.

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