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POV'S HARRY.
Ancora non mi capacito di chi ho davanti, ma non dovrei sorprendermi troppo, Charlotte è la tipica ragazza a cui piace continuamente fare viaggi e roba del genere. Mi stacco leggermente da Rosie e sembra non gradire questa cosa, ma cerco di far finta di niente.

"Charlotte, da quanto tempo che non ti vedo!" Esclamo salutandola con un bacio sulla guancia che ricambia con altrettanta gentilezza.

"Già. Com'è piccolo il mondo, eh?" Ride leggermente e poi fissa Rosie.

"Oh, lei è Rosie, una mia amica che ho conosciuto grazie al tuo carissimo fratellone che sbaglia sempre i numeri." Spiego e la sorella di Louis si presenta alla mia Rosa.

Charlotte le porge la mano calorosamente e Rosie ripete il suo nome mormorando. Devo dire che la sua gelosia la adoro. Anche se in questo caso non ha alcun motivo per esserlo.
Io e Charlotte siamo sempre stati ottimi amici, essendo la sorella del mio migliore amico. Ci siamo cresciuti tutti e tre, ed io la reputo come una sorella.

NARRATORE ESTERNO.
"Come ti va la vita, Harold?" Chiese la sorella di Louis.

A sentire quel nomignolo, Rosie sussultò. Dentro di se sapeva di essere gelosa, ma continuava a negarlo a se stessa. Rosie chiamava in quel modo Harry solo per indispettirlo, era il suo modo di scherzare, e a sentir quel nome pronunciato da qualcun altro la mandava in bestia, tuttavia cercò di non mostrarsi tanto interessata, il riccio doveva capirlo da solo che c'era qualcosa che non andava.

Harry lo aveva capito, ma per non litigare davanti a Charlotte non proferì parola e fece finta di non accorgersene.

"Tutto alla grande, e tu? Che ci fai da queste parti?" Domandò il riccio poco interessato, ma non lo diede a vedere.

In tutta onestà a lui non interessava più di tanto in questo momento avere una conversazione con Charlotte. Le interessava solo di Rosie e basta. Ma era da tanto che non la vedeva, e scambiarsi due parole non gli sarebbe costato nulla.
Cercava di entrare costantemente dentro la testa di Rosie, dentro i suoi pensieri. Voleva sapere a cosa stesse pensando la ragazza in questo preciso istante, come si sentisse dopo tutto, aveva uno sguardo talmente indecifrabile che il riccio stava impazzendo dentro di se.

"Sono venuta per il weekend, con il mio ragazzo Jason. Ti ricordi di lui?" Charlotte sapeva che tra i due c'era tanta tensione, lo percepiva. Voleva solo cercare di farla evaporare, perché le veniva l'ansia al solo pensiero, la metteva a disagio stare in mezzo a due persone che facevano le gentili con lei solo per non farla preoccupare.

"Si." Si limitò a rispondere il riccio.

Charlotte non sapeva più cosa dire, e preferì dileguarsi, benché i due potessero chiarirsi l'uno con l'altra da soli.

"Bene. Ora devo proprio andare.. È stato un piacere rivederti, Harry." Lo salutò con un cenno della mano per poi ritornare dal suo ragazzo in spiaggia.

POV'S ROSIE.
La cosa che più mi ha dato fastidio non è tanto il fatto che Harry e quella Charlotte parlavano come se io non esistessi, no. La cosa che mi ha dato fastidio è stato come Harry mi ha definita: amica.
Io non sono certo sua amica, ma pensandoci bene, come avrebbe dovuto definirmi?

In fondo, cosa siamo io ed Harry?

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