Capitolo 13- Scontro {KiddXRobin}

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NOTE DELL'AUTORE
Salveee a tuti! <3 La coppia di oggi è merito di Fenice_Blu ^^
Spero vi piaccia <3

SCONTRO



Robin stava ammirando il paesaggio dell'arcipelago Sabaody in cerca di una biblioteca, o anche di una libreria. Il fatto che quel luogo fosse l'unico in cui la tratta degli schiavi fosse lecita poteva derivare da un fatto accaduto nei cento anni di vuoto. Inutile dire che più passeggiava tra le mangrovie, più la sua curiosità cresceva a dismisura.

In teoria non doveva andare in giro da sola, c'erano molte zone pericolose e avrebbe rischiato di farsi catturare diventando anche lei una schiava. L'interesse storico prevalse su tutto il resto.

Camminando senza guardare davanti a sé andò inevitabilmente a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. Qualcuno di molto grande.

"Ehi donna, guarda dove metti i piedi!" gridò la voce, infastidita dallo scontro.

Robin alzò lo sguardo sul suo interlocutore, sapeva chi era, lo aveva visto sui manifesti delle taglie.

"Ti chiedo scusa, non so proprio come ho fatto a non vederti nonostante la stazza e i capelli vistosi, Capitano Kidd" si scusò lei, non nascondendo però il tono ironico che ovviamente l'altro non gradì.

"Se sai chi sono dovresti anche sapere che con me è meglio non scherzare!" la minacciò

"Me ne guarderò bene" rispose pacata con un sorriso sulle labbra.

"Lo fai apposta a provocarmi? Che c'è vuoi forse morire?!" chiese Kidd alterato.

Robin si fece seria per un attimo, poi tornò a sorridere e gli rispose semplicemente.

"Voglio vivere."

Il pirata rimase frastornato, studiò attentamente la ragazza e finalmente la riconobbe.

"Aspetta un attimo, ma tu non sei il demone di Ohara?" domandò con un ghigno

"Allora anche tu sai chi sono" Robin non si scompose, era abituata a quell'appellativo.

"Certo, hai dato un bel po' di problemi al governo ultimamente ahahah"

"Sei molto informato a quanto pare. Se vuoi scusarmi ora devo andare" disse superandolo per proseguire le sue ricerche

"Ferma donna, non così in fretta! - Kidd la trattenne per un braccio - Io non perdono mai un affronto subito, qualsiasi esso sia. Come minimo mi devi offrire da bere se non vuoi fare una brutta fine"

"Ma come, non l'hai saputo?" domandò Robin

"Che cosa?" chiese a sua volta il rosso incuriosito

"Sono gli uomini a offrire da bere alle signore, è una galanteria risalente a qualche secolo fa, strano che non lo conoscessi. Forse devo dedurre che la tua minaccia è una scusa per uscire con me?" concluse con sguardo furbo.

Ok Kidd si era un po' perso nel discorso, ma dico che razza di ragionamenti si andava a fare?

"Tsk figurati, non sei il mio tipo donna!" esclamò

"Neanche tu il mio, ragazzino" ridacchiò la bella piratessa.

In effetti per lei Kidd era solo un ragazzino, bello alto, ma pur sempre più giovane d'età.


***


Erano seduti al tavolo di un bar dei bassifondi, locale scelto dalla supernova ovviamente. Uno schifo di posto tetro e umidiccio.

"Si dice che tu abbia distrutto la tua isola natale e molte navi da guerra a soli otto anni. Io non ci ho mai creduto, nessun bambino potrebbe mai compiere una catastrofe del genere, ma chi sta al comando può decidere la verità dei fatti"

"Sei molto intelligente capitano. È un peccato che ci siamo conosciuti solo ora, magari avresti potuto aiutarmi un tempo" lo disse così per dire, ma a pensarci bene non era male come idea.

Le sarebbe piaciuto avere qualcuno che credesse in lei allora, non sarebbe stata sola.

"Al massimo saremmo stati due reietti della società, dubito che avrei potuto cambiare in qualche modo le cose" le rispose.

Era strano fare un discorso di quel tipo, ma non lo era per loro. Entrambi conoscevano il dolore, la disperazione, il disprezzo e la solitudine, adesso era un loro diritto immaginare un passato più roseo per lasciarsi alle spalle quello che avevano vissuto.

Continuarono a parlare di come si sarebbero potuti conoscere, di come avrebbero potuto vivere, di come si sarebbero difesi a vicenda, di come si sarebbero vendicati dei nemici e della loro rivalsa sul mondo intero.

Più andavano avanti più quei racconti sembravano veri, come se stessero narrando vecchi ricordi dopo essersi incontrati molti anni dopo.

"Anche tu eri considerato un mostro da piccolo" constatò Robin

"Già, colpa dei miei capelli rossi e del mio carattere, ero il figlio del demonio. Alla fine avevano ragione, anzi mi hanno indotto a dargli ragione" ricordò Kidd

"Mi ricordi molto una storia che avevo letto su un ragazzo dai capelli rossi, una triste storia ..."

"Eh? La mia storia non finirà male, io diventerò il re dei pirati! Ahahah" affermò orgoglioso.

Robin lo guardò attentamente appoggiando la testa su una mano. Kidd non era come lei, no lui nonostante tutto ciò che aveva passato non aveva mai perso la determinazione. Era coraggioso, testardo e otteneva sempre ciò che voleva. Lei no, si era arresa sempre, da poco aveva capito quanto fosse bello vivere e ciò grazie al suo capitano. Però adesso anche il rosse le trasmetteva sicurezza.

Un sorriso le si dipinse sul volto.

"Perché mi guardi in quel modo?" domandò Eustass dopo essersi accorto che la piratessa lo osservava.

Robin non rispose ma con il suo potere fece comparire due mani vicino al pirata; con una gli accarezzò una guancia, con l'atra gli scompigliò i capelli.

"Ehi ehi ma che fai?!" chiese imbarazzato mentre le sue guance si tingevano di rosso.

La donna rise, si alzò dal suo posto e gli si avvicinò.

"Siamo molto simili noi due" rispose enigmatica.

Non lasciò a Kidd il tempo di rispondere che lo baciò. Un bacio dolce dai mille significati. Il rosso prese la ragazza per la vita e la fece sedere sulle sue gambe senza interrompere il contatto.

Erano anime gemelle che finalmente si riunivano.

Quando si staccarono entrambi accarezzarono il volto del compagno. Chi avrebbe mai immaginato che anche loro fossero capaci di tanta dolcezza?

Si salutarono con la promessa che si sarebbero ricongiunti un giorno, nel nuovo mondo.

Perchè stare da solo quando puoi avere qualcuno al tuo fianco?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora