Il sole era tramontato da poco per la terza volta da quando erano partiti, e sulla nave si respirava un’aria tranquilla.
Jack stava trafficando con la mappa davanti al timone, con in mano una strana bussola che non segnava il nord, toccandosi distrattamente il pizzetto ogni tanto.
Selene era seduta per terra a leggere, incurante di ciò che accadeva intorno a lei.
Matthew era seduto dall’altra parte della Perla, con un’espressione corrucciata, a lucidare la sua spada. Gli altri marinai, invece, guardavano il capitano con un’aria di ammirazione, ascoltando ogni suo borbottio che potesse o no avere senso.
Ad un certo punto il silenzio si ruppe inevitabilmente, dopo che il pirata Duncan (che in quel momento stava di vedetta) urlò:
-Ci sono gli inglesi! C’è una nave con una bandiera inglese!-
Jack saltò, facendo cadere a terra tutto ciò che aveva in mano, risvegliato dal suo stato di trance, così corse a prendere una pistola, che tenne nella mano destra, mentre con la sinistra lanciava una spada ad un marinaio di cui non ricordava il nome, pronto anch’esso a combattere.
-Ciurma! In quattro vadano ai cannoni, gli altri restino sul ponte, chi non ce l’ha vada a recuperare un’arma. Immantinente. Muoversi muoversi muoversi!-
Nel giro di pochi secondi, tutti erano pronti al loro posto, tranne Jack, che correva per il ponte con aria smarrita, e la faccia a terra per cercare ciò che gli era caduto prima.
-Selene, la mia bussola e la mappa.-
-Ti sono cadute prima.-
-Lo so, dove sono?-
-Perché dovrei saperlo io?-
-Non lo so, dimmi solo che lo sai, perché se lo sapessi, allora non sarebbe necessario che lo sappia io, comprendi?.-
-Comprendo, ma non ho idea di dove siano. Cercale, ti copro le spalle io.-
Così Sparrow continuò la ricerca, con Selene al suo fianco, la spada tesa verso potenziali nemici.
-Jack, sono quasi qui da parte, cosa dobbiamo fare?- Così il capitano alzò lo sguardo, si guardò intorno con aria confusa, e poi decisa.
-Beh, cosa aspettate? FUOCO!- Tutti seguirono il suo urlo, in modo che potesse arrivare nitido a chi era ai cannoni. Nonostante questo, non si sentì nessun rombo, come non si videro palle di cannone.
-Quei deficienti… Buckater, vai ai cannoni!- Così Selene cominciò ad allontanarsi
-Sicuro, Jack?-
-Ma non tu, quell’altro.-
-MATT, VAI AI CANNONI.- Selene sentì la risposta chiara e forte alle sue spalle:
-Non ti lascio da sola con questo a combattere.- Era la prima volta, dalla litigata dopo la partenza, che Matthew le rivolgeva la parola, così lei restò un attimo sbigottita, mentre Jack era visibilmente irritato.
-Bene, lo faccio io, è proprio bello avere una ciurma così competente e collaborativa!.- e se ne andò di corsa in soccorso dei pirati incapaci di accendere dei semplici cannoni, sbuffando e dicendo parole a caso.
-Selene, ti ricordi quando ci esercitavamo con la spada?-
-Come dimenticarselo.-
-Perfetto, stai contro le mie spalle, andrà tutto bene, ricordati le mosse che ci ha insegnato papà.-
Si guardarono intorno, tutta la ciurma era armata fino ai denti, sicuri che la metà di loro non ne avesse mai usata una prima, così si rassegnarono all’idea che avrebbero dovuto fare tutto da soli, se Jack non fosse tornato in tempo.
Ad un certo punto sentirono dei rumori sordi quasi assordanti, e sorrisero istintivamente: di sotto erano riusciti a fare fuoco. Jack tornò di corsa sul ponte, con il fiatone.
-La peggiore ciurma- sbuffò di fatica- che abbia mai a…- Non riuscì a finire la frase, perché la Perla Nera tremò dopo un colpo ricevuto dalla nave inglese.
-Mi stanno rovinando la nave! FUOCO!- Evidentemente, i veloci insegnamenti di Jack bastarono, visto che si sentirono dei boati subito dopo la frase appena pronunciata. Di colpo, videro delle corde provenire dagli inglesi, ed infilarsi direttamente sulla loro nave, segno che sarebbero saliti a breve.
-Dobbiamo tagliare le corde!- Così, armati di spade e asce, corsero sul ponte a cercare di spezzare ogni corda possibile, ma loro erano il doppio rispetto ai pirati, e per ogni corda tagliata, ne lanciavano altre due, così si arresero alla possibilità di lottare faccia a faccia.
-Jack, hai un piano?-
-Come no, Matt, loro arrivano, noi li uccidiamo, facile.-
-Ottimo piano, complimenti.- Jack sorrise fiero, non cogliendo subito il sarcasmo.
Ad un certo punto, videro delle assi di legno partire dalla nave degli inglesi e finire sulla loro, così Sparrow disse una sola parola, che fece partire l’ansia e l’adrenalina di tutta la ciurma:
-Cominciamo.-
Salirono i primi inglesi, i fucili puntati verso di loro, e il primo mirò direttamente al petto di Selene, ma fu steso dalla velocità di Matthew, che lanciò un coltello con una prontezza tale da lasciare allibiti tutti, soprattutto la sorella, che mormorò un “grazie”, non le era mai piaciuto ringraziare il fratello, è sempre stata troppo orgogliosa, ma quella volta non poteva esimersi. Di fronte a loro si presentarono quattro marinai con le spade tese, così, ancora schiena contro schiena, Matt e Selene cominciarono a combatterne due a testa. Uno dei due crollò a terra dopo un taglio netto sulla giugulare, così l’altro, distratto dal peso del compagno che gravava sui suoi piedi, venne letteralmente trapassato dalla spada di Selene, poco prima che lei si inginocchiasse sul corpo morente, estraesse la spada e rubasse, al compagno ormai morto, il fucile, che passò velocemente a suo fratello.
Così Matt ne stese diversi grazie all’arma da fuoco, e poi ne uccise altrettanti impugnando fieramente la spada che il padre gli diede anni prima per il suo diciassettesimo compleanno.
Ad un certo punto, videro Jack avvicinarsi e infilzare distrattamente chiunque capitasse sulla sua strada.
-Complimenti, ora dobbiamo uccidere il comandante, non sapranno cosa fare e se ne andranno.-
In contemporanea, i due fratelli risposero:
-Lo faccio io!-
-Oh, il vostro spirito di iniziativa vi fa onore, ma quello è compito mio.-
Così Jack si allontanò verso l’uomo che gli puntava la pistola alla testa e pronunciava parole dal suono solenne:
-Per il potere della corona, fermatevi, o sarò costretto ad uccidervi.-
Sparrow non aveva intenzione di fermarsi, continuava ad avvicinarsi a lui per poterlo eliminare con le sue abilità da spadaccino, il comandante si sentì costretto a ripetere ciò che aveva appena detto, ma non riuscì a terminare la frase, perché un proiettile gli finì direttamente nel cranio, uccidendolo sul colpo.
-Duncan! Dovevo ucciderlo io il comandante!-
-Scusate, capitano, ma io sono John.-
-E’ uguale.-
Gli inglesi, ormai ridotti in minoranza e senza qualcuno che li guidasse, corsero sulla loro nave, scappando da morte certa.
Restarono in posizione ancora per qualche minuto, fino a che la Perla non fu abbastanza distante da dichiarare la vittoria, poi si rilassarono. Jack, che non si è mai smentito, urlò:
-Dobbiamo festeggiare! Qualcuno vada a prendere da bere!-
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I Pirati dei Caraibi e La Grotta dei Sogni.
AventureMatthew e Selene erano due semplici fratelli senza genitori che lavoravano nella loro locanda. Ogni giorno era sempre uguale all'altro, fino a quello in cui incontrarono il capitan Jack Sparrow, che li trascinò in un'incredibile avventura verso la G...