Tutti si girarono sbigottiti al suono delle parole di Matt, compresi i suoi genitori, che si sarebbero aspettati di tutto, fuorché i loro figli a bordo della Perla Nera.
Selene era paralizzata con un'espressione neutra che non lasciava trapelare nessuna emozione, nonostante nel suo cervello stesse avvenendo una guerra, non riusciva a muovere un muscolo, e aveva paura che quello fosse tutto un sogno, o un'allucinazione. Matthew aveva una mano sulla spalla della sorella, anche lui in stato di shock, ma ancora in grado di proferire parola.
-Pensavamo foste morti. Pensavamo che Barbossa vi avesse uccisi.- Quest'ultimo, al suono di quelle parole, guardò male Matt per poi parlare in terza persona:
-Oh, certo, è sempre colpa di Hector, Elizabeth Swann viene rapita ed è colpa di Hector, la scimmia ruba qualcosa ed è colpa di Hector, il mondo esplode e, oh... sempre colpa di Hector!-
-In effetti il rapimento di Elizabeth è stato a causa tua.-
-Taci, Jack.- Poi si resero conto di essere fin troppo d'impiccio in quella che poteva essere la riunione di famiglia più strana di sempre, lasciando ai genitori il tempo di avvicinarsi ai figli.
Loro madre accarezzò la guancia a Selene.
-Tesoro, sei la ragazza più forte che abbia mai visto, sono fiera di te.- Ma sua figlia la scansò, spostandosi di colpo e allontanandosi da lei.
-Otto anni. Siete spariti per otto anni, e noi li abbiamo passati a piangere perché sicuri che foste morti. Otto anni buttati deprimendosi, portando avanti la squallida locanda che ci avete lasciato, convinti che così avremmo onorato la vostra memoria. Otto anni in cui l'unica cosa che ci portava avanti era il desiderio di vendicarvi. E poi si scopre che non siete morti, anzi, state meglio di noi. E scoperto come, poi? Neanche vi siete degnati di cercarci, anzi neanche di mandarci una lettera, almeno con scritto "Come va? Ah già, non siamo morti, sopresa!". Voi dovreste essere dei genitori? Voi che ci avete abbandonati? Avevate detto che sareste tornati in pochi mesi, e dopo un anno noi eravamo ancora lì a sperare, ma poi molti marinai ci hanno parlato di voi, dicendo che eravate stati uccisi da Barbossa. Ci siamo inoltrati in questa avventura solo per vendicarvi, se no perché partire con un pirata strambo e una ciurma di incapaci alla ricerca di quella maledetta "grotta magica" di cui non ce ne frega nulla? Eh, madre? E la prima cosa che mi hai detto è stato che sono forte. Grazie al cazzo che sono forte, sono dovuta crescere senza genitori perché voi eravate impegnati ad ubriacarvi e fare razzie a bordo di una nave pirata. Complimenti.- Dopo questo sfogo che sembrava infinito, lei se ne andò nella cabina di Jack (che ormai era diventata più della ragazza, che del capitano, visto quanto tempo ci passava) sbattendosi la porta alle spalle. Tutti erano senza parole, nessuno si sarebbe aspettato una reazione del genere, nemmeno il fratello, che era sempre stato quello più irascibile. A quel punto, infatti, i genitori guardarono speranzosi loro figlio, sperando nel perdono che non avrebbero ottenuto, lui sbuffò:
-Tutto ciò che c'è da dire l'ha già detto lei, sono così tanto deluso da voi che non ci sono parole per descrivere come mi sento.- E anche lui se ne andò, seguito da Alessandra che voleva solo cercare di aiutarlo, ma che fu scacciata a malo modo, Matthew non era decisamente in vena di compagnia, era troppo scosso e contrariato per ricevere l'affetto di qualcuno, neanche quello di Ale.
Sul ponte si respirò un'aria pesante per parecchio tempo, e i mormorii dei presenti erano gli unici suoni udibili, oltre alle onde che si infrangevano contro le navi.
-Non per interrompere questo lungo periodo di imbarazzante silenzio, ma là sotto c'è la grotta dove eravamo diretti fin dal principio, qualcuno ha voglia di farci un salto?- Il solito Jack inopportuno si fece sentire, indicando poi il mare incredibilmente tranquillo.
-Credo tu abbia ragione, ma non sarai tu a prendere le pietre, perché lo farò prima io.- E così Barbossa ingoiò una pozione diversa dalla loro, ma probabilmente con gli stessi effetti e si lanciò in acqua seduta stante, per poi venire seguito a ruota da tutti coloro che disponevano del magico liquido in grado di far respirare sott'acqua chiunque lo bevesse. Intanto, anche l'Olandese Volante scese nelle profondità marine, con a bordo, oltre alla ciurma e al capitano Turner, anche Elizabeth, intenta a vivere anche quell'esperienza. Matt e Selene uscirono dai loro nascondigli pieni di rancore e seguirono i loro compagni verso la città sommersa, nonostante tutta la rabbia e il disappunto che provavano, non li avrebbero mai lasciati soli.
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I Pirati dei Caraibi e La Grotta dei Sogni.
MaceraMatthew e Selene erano due semplici fratelli senza genitori che lavoravano nella loro locanda. Ogni giorno era sempre uguale all'altro, fino a quello in cui incontrarono il capitan Jack Sparrow, che li trascinò in un'incredibile avventura verso la G...