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ROSE

"Quindi lei vorrebbe una barista per tutta la notte?"

"Esattamente, attacca lavoro alle sette di sera e finisce alle tre di notte" mi rispose un po' scocciato il gestore della taverna per le continue domande.

"E... quanto mi paghereste?"

"Trecentocinquanta dollari alla settimana, in più avrà l'alloggio per i dipendenti. È tutto chiaro?"

"Sí, allora accetto il lavoro. Quando inizio?"

"Questa sera signorina Dawson"

"Perfetto"

Uscii dalla taverna, finalmente avevo trovato un lavoro, ovviamente non sarebbe stato come prima, avrei dovuto guadagnarmi da vivere e avrei condiviso tutto con Jack.

Svoltai a destra e andai dritta, il luogo dove avrei iniziato a lavorare non era lontano all'ostello, questo mi avrebbe aiutato sicuramente, anche se, avendo una camera io e Jack, avremmo potuto andare a vivere lì.

Vidi Jack in lontananza, stava parlando con un uomo. Forse anche lui aveva avuto fortuna e si era trovato un impiego.

Andai verso di lui e mi uní alla loro conversazione.

"Oh ciao Rose, lui è Mark, ha intenzione di farmi lavorare nel suo negozio. Là dovrò fare quadri su richiesta, non è una brutta idea. Cosa te ne pare?"

"Sarebbe fantastico" dissi esultando e senza tener conto di Mark baciai Jack.

Lui si staccò. Rimasi pietrificata dal suo gesto così gli chiesi cosa avesse.
Senza rispondere allungò la mano e indicò un punto.

C'era una signora ed un ragazzo.
Iniziai a scrutarli fino a capire.
Mia madre e Caledon.

"Non facciamoci vedere" mi sussurò all'orecchio facendomi voltare.

"Tutto bene Dawson?" ci chiese il buon signore.

"Certamente Mark"

"Allora domani ti aspetto, adesso andate"

Jack mi prese per mano e mi portò dal lato opposto delle persone "indesiderate".

Camminammo tenendo lo sguardo basso per non farci riconoscere.

"Ho trovato un lavoro come cameriera e barista in una locanda"

Annuí senza dare troppo peso alla faccenda siccome era probabilmente indaffarato nei suoi pensieri.

"Inizio questa sera a lavorare e finisco un po' dopo mezzanotte" cercai di non dargli troppe informazioni.

"Di... n - notte, io non mi fiderei molto Rose" mi disse guardandomi negli occhi e toccandomi una spalla.

"La paga è buona in più ci darà una stanza gratis, potremmo andare lì per un po'" dissi speranzosa.

"Va bene, però dopo voglio accompagnarti io" acconsentí Jack imponendo i suoi patti.

"Ok... facciamo una passeggiata per New York?" chiesi.

"Mi fa questo onore Milady?"

"Certamente"

Girammo le strade a braccetto e visitammo la città.

"Guarda là!"

Guardai e scoppiai a ridere.
Un uomo stava venendo menato con un ombrello da una signora anziana.

L'uomo era povero, lo si vedeva dai vestiti e da come era ridotto, mentre la donna portava gioielli e vestiti sfarzosi.

Appena notai questi dettagli il mio sguardo cambiò, divenne cupo, e non potei fare a meno di pormi una domanda.

Perché c'era tutta questa differenza, perché non potevamo essere tutti uguali?

Titanic - La vita continua Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora