20. Cameron

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Voglio aprire gli occhi, voglio svegliarmi.

Riesco a sentire tutto, ho sentito i medici parlare delle mie attuali condizioni, i miei amici, mia sorella che piangeva, ma soprattutto la voce triste, ma dolce e supplicante della mia piccola e adorabile principessa.

Mi si è spezzato il cuore sentire le sue lacrime bagnarmi il volto o sentire le sue parole spezzate dal pianto.

Sento aprire e richiudere una porta, poi dei passi leggeri. Capisco che si tratta di Nicol solo quando sento abbassarsi da un lato il letto.

"Amore mio, perdonami. Devi perdonami per non aver capito subito che c'era qualcosa che non andava, che nascondevi qualcosa. Scusami, scusami, scusami..." Continua a ripetere questa parola all'infinito fino a quando non si addormente con la testa sul mio petto.

Ho il cuore in mille pezzi, sentirle dire queste parole non mi piace. Sono io che dovrei scusarmi con lei per non aver subito capito che Jodi le aveva fatto qualcosa.

La sera dell'incidente stavo andando a casa di Nicol dopo che aver obbligato Jodi a dirmi quello che era successo. Era da due settimane che non la vedevo, ho provato a chiamarla una volta al cellulare e siccome non mi ha risposto ho rinunciato.

***
"Signorino Dallas, come si sente? Tra poche ore sarà dimesso e volevo sapere se si sente bene."

"Fisicamente sto bene dottore, ma mentalmente no siccome ha cacciato via la mia ragazza appena è entrato." Lo fulmino con lo sguardo e penso di avergli fatto un po' di paura, mi sta guardando con mix tra l'imbarazzo e il dispiacere.

***
"Cosa vuol dire che non sapete dov è!"

"Wow amico, sei appena stato dimesso dall'ospedale e già stai urlando. Ti preferivo mezzo morto!"

"Ditemi ora dove si trova la mia piccola e indifesa ragazza!" urlo nel bel mezzo della parcheggio dell'ospedale, una nonna mi guarda malissimo e sembra voglia tirarmi quella borsetta di cuoio sulla testa.

"Sono dietro di te Cameron."

Mi giro e vedo la mia ragazza in tutto il suo splendore venirmi in contro con un bicchiere di caffè.

Appena è davanti a me, l'abbraccio forte forte. Mi è mancata tanto questa sensazione, nascondo la faccia tra i suoi capelli che profumano di cioccolato...

Quando riesce a liberarsi dal mio abbraccio posa le sue labbra sulle mie.

Mi sembra così strano, è un bacio così diverso dal solito che quasi non mi reggono le gambe. È un bacio lento, ma dolce. Ci sta mettendo tutti i sentimenti che prova per me, in questo momento mi sento amato.

È una sensazione nuova, così bella. È come quando bevi un thé bollente in pieno inverno, ti senti a posto con l'anima e ti senti come riscaldato.

Qui, con le labbra sulle sue, con lei tra le braccia mi sento veramente a casa.

Sento che qualcosa è cambiato tra di noi.

Sento un colpo di tosse alle mie spalle e Nicol si stacca subito da me.

"Scusate ragazzi per aver interrotto il vostro troppo carino e picci pucci, ma Anita e Sierra ci hanno chiamato ora dicendo che a casa ci aspettano i biscotti al cioccolato appena sfornati." annuncia Cristal con il cellulare ancora a mezz'aria.

Ci dividiamo in macchina, io vado a casa con Nash, Cristal e laprincipessapiúbelladelmondo, lo so devo trovare un nome più corto.

***
Mi butto sul letto aspettando che Nicol abbia finito di mettere apposto la cucina con mia sorella, io l'avrei portata subito a letto, ma lei ha insistito e non avevo voglia di discutere perciò ora mi trovo da solo, sul letto, fissare il soffitto.

Dopo qualche minuto Nicol entra in camera con già la mia maglietta addosso, é così sexi con la mia maglietta...

Si siede sul letto accanto a me cercando di legarsi i lunghi capelli, nel mentre la maglietta scopre un'altra parte di pelle sulle gambe.

Si corica accanto a me fissando il soffitto mentre io fisso il il bordo della sua maglietta che lascia intravedere le mutandine nere in pizzo, porca puttana!

Le cingo la vita con il braccio lasciandole dei baci bagnati sul collo. Mi prede la testa con le mani avvicinando pericolosamente le labbra alle sue, non che mi diaspiaccia chiriamo...

Salgo sopra di lei reggendomi con le braccia per non schiacciarla, geme quando le mordo il labbro.

Le slego i capelli mentre lei fa scorrere le dita fredde fino all'estatico dei boxer percorrendo tutto  il petto. Questa volta il comando lo ha lei e lo sa bene infatti capovolge la situazione montandomi sopra a cavalcioni.

Mi lascia una scia di baci sul collo, sulla clavicola dove comincia poi a succhiare fino a quando non è soddisfatta.

Gemo quando lei fa scontrare il bacino contro il mio, lo fa ripetutamente.

Si siede sul mio cazzo facendomi gemere, porca puttana, e togliendo la maglia rivela un reggiseno nero in pizzo abbinato alle mutandine. Dio non ci capisco più niente, è così sexi!

Mi toglie i boxer che ormai stringevano troppo sul davanti...

Lo prende in mano cominciando a far scorrere la mano su e giù.

"Cazzo Nicol, più veloce ti prego!"

Mi guarda con un sorriso abbastanza soddisfatto.

Cerca di sgarciarsi il reggiseno con un mano sola e non so come ma ci riesce.

Dopo questo vengo nella sua mano lasciandomi senza fiato.

La guardo, prima il viso, poi il collo per ora senza segni violacei, poi il seno, poi guardo le sue mutandine sexi nere che è arrivato il momento di togliere.

Capovolgo la situazione stendendolo questa volta io su di lei, comincio a baciarle il collo mentre le tolgo le mutandine. La tocca, è bagnata fradicia li sotto e questa mi soddisfa  perché so che è merito mio.

La penetrò con dito facendole scappare un gridolino sorpreso. Muovo il dito dentro di lei aggiungendone poi un secondo. Con il pollice le accarezzo il clitoride ormai gonfio facendola venire alcuni attimi dopo.

La lascio riprendere fiato mentre mi infilo il preservativo, è da troppo tempo che non la scopavo.

Entro dentro di lei lentamente sfregando il viso contro il suo collo.

Andiamo avanti cosí fino a quando non veniamo entrambi.

Drogata Di Te - Drogato Di Me /C.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora