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È incredibile quanto il clima a Milano sia ingannevole: ero uscita con un top, e ora ho la borsa del liceo come sciarpa.
"Tesoro, è arrivata!", esclamò mia madre appena arrivata a casa.
Sospirai mi tolsi le scarpe. Stavo aspettando da giorni la risposta al mio esame d'ammissione alla New York Dance Academy. La presi e corsi in camera, con un cuore che batteva come un tamburo. Sfilai con cura il foglio all'interno e lessi le più belle sette lettere della mia vita: A-M-M-E-S-S-A.
Mi portai lettera al petto e quasi piansi per il turbinio di emozioni che stavo provando.
"Mamma te lo immagini, io alla New York Dance Academy?!" Pensai ad alta voce.
"Le tue lezioni partiranno la settimana prossima... cercherò un volo", annunciò mia madre. Io, sempre più incredula, mi chiusi in camera per leggere probabilmente la lettera più bella e importante della mia vita.

Sig.ra Elisabeth Marlines,
siamo lieti di comunicarle che sua figlia Elisabeth Marlines è stata ammessa alla New York Dance Academy con punteggio 47/50. Le più sincere congratulazioni per sua figlia. Le lezioni cominceranno la settimana prossima, all'abbigliamento penseremo noi. La zona notte sarà all'interno dell'accademia.
Cordiali saluti,
Francesca Rosyl,
Direttrice della NY Dance Academy.

"Tesoro ho trovato un volo" annunciò mia madre, riportandomi sulla terra. A sentire queste parole, cominciai a preparare psicologicamente la mia valigia. Era un po' troppo presto, ma non riuscii a controllare la mia gioia.

~~

"Più dritta Elisabeth! Tira le punte!" Urlò freddamente l'insegnante. Era un incubo: il mio primo giorno alla NY Dance Academy, e già mi becco parole?
No.
Mi concentrai ancora di più e incanalai tutte la mia forze sul mio corpo per accontentare l'insegnante.
"Elisabeth no! Sei una ballerina o uno scaricatore di porto? Animo ragazza".
Ma stiamo scherzando?
Io mi impegno e... e....

"Tesoro sveglia" esclamò mia madre. E da lì capisco che era solo un incubo, un fottutissimo incubo. Avevo il terrore che fosse vero, che sarei stata un autentico disastro...

Frugai nel cassetti in cerca di vestiti scacciando via i pensieri negativi, ma l'ordine non era mai stato il mio forte e per di più l'armadio non collaborava. Alla fine scelsi una maglietta rosa di Bershka, e dei pantaloncini corti, dato che era Giugno e faceva caldo.
Salii in macchina dopo aver caricato le valigie, due delle quali piene del necessario per le lezioni. Appena entrata in macchina, avevo l'impressione che mi fossi teletrasportata nel deserto, quindi accesi l'aria condizionata che mi salvò dallo sciogliermi.
La macchina partì e con lei, tutto il mio futuro.

"Tesoro siamo al check-in..." sentii dire a mia mamma. Io la abbracciai perché capii che ne aveva bisogno. Non ha tutti i torti, ci vedremo solo una volta all'anno...
"Tranquilla mamma, ti prometto che ti chiamerò ogni giorno" affermai.
"Elisabeth, sei grande ormai ma ti prego stai attenta" disse preoccupata, accarezzandomi il viso.
"E..."
"...Prendermi cura di me stessa, lo so mamma ho 17 anni!" esclamai.
"I passeggeri per il volo diretto a New York sono pregati di imbarcarsi" disse una voce cupa, come la faccia di mia madre. Le do un ultimo abbraccio, e alla fine mi imbarcai con le mie 3 valigie e la consapevolezza che stavo andando verso il mio futuro.

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