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Dopo pranzo, chiesi a Wendy se voleva venire con me in giro per New York, così per staccare.
Fortunatamente accettò.
Avevo bisogno di una figura femminile di cui mi potessi fidare, e quella persona, era Wendy.
Aveva iniziato a fare caldo, ma comunque mi misi leggins leggeri, maglietta a maniche corte, e una giacca leggera legata alla vita.
I capelli, li avvolsi in una coda per poi farne una treccia.
Come scarpe, ovviamente, scelsi le mie Puma Red Bown, un edizione della limitata, che io ero riuscita ad avere. Eravamo inseparabili!
Quando fummo entrambe pronte, uscimmo, pronte per vivere a pieno questa giornata.
"Posso chiederti una cosa?" domandai.
"Certo".
"I tuoi genitori verranno a trovarti?"
Wendy si scurì, per un momento, come se io le avessi fatto affiorare, dei ricordi, dei brutti ricordi...
"Mi dispiace io..." balbettai.
"È tutto ok, solo potremmo sederci, è una lunga storia".
Annui.
"Devi sapere che io sono stata adottata. I miei genitori, non avevano i soldi per mantenermi, e mi hanno dato ad un famiglia benestante, cosicché io possa costruirmi un bel futuro. I miei genitori adottivi, Natalie e Max, sono delle bellissime persone, mi hanno cresciuta ed educata, proprio come dei genitori. Ad ogni modo io vedo i miei veri genitori una volta al mese, ed è poco, perché mi mancano tantissimo.
Adesso che sono qui, a New York, i miei veri genitori, non potranno più venirmi a trovare, non ne hanno i soldi... è brutto da dire, ma spero che non cambierai opinione su di me Eli. Sei la sorella che non ho mai avuto e davvero non voglio perderti."
Istintivamente mi venne da abbracciarla, ma non come amica, come sorella.
Wendy iniziò a versare delle lacrime ma io la fermai.
"Ascoltami, non devi abbatterti, tu sei una fantastica ballerina dai capelli rossi, e dagli occhi marroni. Sei una figlia meravigliosa, sia per Natalie e Max, ma soprattutto per i tuoi veri genitori. Loro dovunque siano, sono sicura che ti staranno pensando, ti penseranno ogni secondo della loro vita, perché tu, Wendy, sei una bellissima persona".
Le dissi tutto guardandola negli occhi, quasi capendo quello che stesse passando, quello che passava da molto tempo.

Dopo averla consolata, andammo a fare l'unica cosa che tira su il morale alle ragazze: lo shopping!
In ordine, entrammo da Pull&bear, Primark, So-a closeths, H&M, Bershka, Shein, e Starbucks.
"Eli avremmo speso €100 a testa" disse Wendy ridendo.
"Eccome!" risposi.
Andammo a sederci è finendo il nostro Frappuccino, parlammo, ma di talmente tante cose, che ci dimenticammo che eravamo a New York, e che erano già le sei.
Guardai il mio orologio rose gold della Casio.
Mi resi conto che erano le 18:10 e la cena era alle 19:00!
"Wendy, siamo in ritardo!! Corri come non hai mai corso prima, sbrigati!" le urlai.
"Pronta?"
"No..."
"Perfetto andiamo!"
Corremmo talmente veloce che la città di New York la vidi sfuocata.
Appena entrate in Accademia, Wendy riprese fiato.
"Possiamo prendere l'ascensore se vuoi" dissi scherzosamente.
"Dobbiamo prenderlo" rispose evidenziando il 'dobbiamo'.
Arrivati in stanza ci buttiamo entrambe sotto la doccia, prima Wendy, poi io.
Quando fummo pronte, andammo alla Lunch Room, e con stupore, vidi che Mattew e Tommy erano già lì.
"Strano che siano già qui" sussurrò Wendy.
"Già, molto strano..."
Ci salutammo.
"Come mai in anticipo ragazzi?" Domandai.
"C'era l'arrosto e siccome finisce subito, e non me lo volevo perdere ho dovuto trascinare Mattew fuori dalla stanza per mangiarlo" disse Tommy.
Mi scappò una risata, che contagiò anche gli altri.
"Allora ragazzi, come vanno i preparativi per il saggio e l'esame?" chiese Mattew.
Io guardai Tommy, il quale mi fece cenno di rispondere.
"Beh, sicuramente l'ansia c'è, da parte di entrambi credo. Il pezzo per il saggio è molto bello, e l'esame è tosto a giudicare da quello che mi ha fatto fare la Rosyl, ma ce la faremo" risposi.
Alla fine Tommy mi guardò come segno di approvazione.
Che bel discorsetto che ho fatto!
Finimmo i nostri piatti, tra discorsi bizzarri e divertenti, per poi andare nelle rispettive camere.
Salutai Tommy con un bacio e Wendy fece lo stesso con Matthew.

"Wendy ti va se facciamo mezz'ora di punte?"
"Certo, nessun problema".
Mi misi le mie punte e Wendy mi disse sempre il discorso del peso, e della postura, fondamentali per stare sulle punte.
Poi mi fece fare un esercizio nuovo:
Pliè - stendo - salgo in punta - scendo.
E piano piano, sentivo che acquisivo più stabilità.
"Stai migliorando a vista d'occhio, solo mi raccomando ricordati il peso e la postura" disse Wendy.
La ringraziai, e mi misi a letto, con la consapevolezza che domani tra la Patch, e la Rosyl, non sapevo chi mi avrebbe distrutta di più.

La sveglia suona, da subito forte, un rumore facilmente detestabile.
Mi alzai e poco dopo anche Wendy fece lo stesso.
Mi misi la divisa, mi preparai il borsone, chignon e poi uscendo, salutai Wendy.
Mi fermai alle macchinette per prendermi un succo, e nel tragitto finì sia il succo sia la mia barretta.
Entrai in sala, vidi che era completamente vuota: non mi aspettavo certo di vedere Tommy, ma la Patch si...
Scacciando via tutto dalla mia testa, mi misi a fare stretching, in modo che fossi più calda in caso di devastazione totale...
Poco dopo entrò Tommy e un secondo dopo la Patch.
Li salutai.
Come avevo previsto, la Patch mi fece provare subito la coreografia, tipico di quando si devono preparare spettacoli.
Tommaso partii, e come sempre le sue dite, andavano a braccetto con il mio corpo, la sua musica era un tutt'uno con la mia danza, era tutto sincronizzato.
Nonostante sentivo gli occhi della Patch, su di me, continuai a ballare, senza sentirmi osservata, né oppressa da niente e da nessuno.

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