18.

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Ormai era metà maggio, e tra meno di un mese, si sarebbe presentato il saggio e poco dopo l'esame.
Stavo andando in bagno per lavarmi la faccia, per poi andare dalla Rosyl.
Punte arrivo.
Vidi la Rosyl in sala e io mi misi le punte per provare.
Feci più volte l'esercizio di Wendy, sentendo gli occhi pungenti della Rosyl su di me. So che pretendeva la perfezione, ma non la poteva avere da me, non adesso...
"Mi stupisci Marlines" disse d'un tratto.
"G-grazie" risposi incredula.
"Ha una buona postura ed equilibrio, ma sia chiaro, hai ancora molto da imparare" disse.
Fermi tutti: la Rosyl ha appena usato le parole 'buona' e 'stupisci'... sto forse sognando?
"Certo miss, mi impegnerò" risposi, più carica. Quelle parole mi hanno caricato!
Sapere che la Rosyl crede in me, che mi ha appena fatto un complimento...
Dacci dentro Elizabeth!
Passarono settimane, ma con gli incoraggiamenti della Patch, della Rosyl e di Wendy, avevo imparato ad andare sulle punte, appena in tempo direi... mancava una settimana al saggio.
Come si dice: Il tempo vola quando ti diverti!
L'ansia era ben oltre le stelle, ma sapere che avrei ballato su quel palco, dove solo i migliori ballerini hanno potuto farlo, mi dava una carica infinita di adrenalina.

Ma le buone notizie non finiscono qui! Natalie e Max hanno pagato i biglietti ai genitori di Wendy, che potranno venire a New York! Sono contentissima per lei.
E a proposito di Wendy, anche lei farà parte dello spettacolo, in un duetto, ma sono ugualmente fiera di lei.
"Eli sei carica?" mi chiese Wendy.
"Un casino, ma ho purissima di sbagliare".
"Non sbaglierai, te l'assicuro".
"Grazie Wendy" dissi abbracciandola.
"Sbrigati la Rosyl ci vuole in teatro per la prova costume, non dimenticarti niente!" le dissi.
Già l'accademia aveva un teatro, ovviamente loro, che usava per gli spettacoli.
Quante stanze dovevo ancora scoprire in quest'accademia?
Wendy mi fece strada verso il teatro, dato che non sapevo dove fosse.
Varcata l'enorme porta rimasi esterefatta: il palco era enorme, e le luci lo illuminavano. La platea era immensa, come l'orizzonte del mare, senza fine. Le sedie erano molto eleganti, e c'erano delle lucine molto piccole sotto i sedili.
Sembrava di essere alla Scala, ma in America.
La Rosyl, insieme alla Patch e alla Toussand, chiamarono tutti i ballerini sul palco.
"L'ordine delle esecuzioni è il seguente:
- Elizabeth e Tommaso duo
- Elizabeth assolo modern
- Wendy e Katy duo modern
- Melissa e Diana duo classico
- Sabrina e Jeorge duo contemporaneo
- Elizabeth assolo classico".
Calmiamoci: io dovrei iniziare e chiudere lo spettacolo?! Oh mio dio.
Ero contentissima ma allo stesso tempo spaventata... è una grossa responsabilità: il pubblico si ricorda l'inizio e la fine di uno spettacolo, e se avrei fatto un disastro...
No, sarebbe andata bene, mi sono impegnata tanto, e adesso sono qui, io sono una ballerina.
... io sono una ballerina...
La frase che mi ripetei in testa per tutte le prove, anche mentre ballavo.
Era arrivato il momento del numero finale, il mio assolo di classico: la performance di cui avevo più paura, avevo le punte...
Pensa positivo Elizabeth, tu sei una ballerina.

Iniziò il mio numero, e con lui anche i miei movimenti presero vita. Il palco era scivoloso, ma non troppo, il giusto per fare le piroettes.
Tenni gli occhi fissi sulla platea, nonostante sentivo che la Rosyl mi teneva d'occhio, cogliendo ogni mia minima imperfezione.
Fatta la mia posa finale, la Rosyl mi disse che inchino fare, e come uscire ed entrare dal palco.

Tu sei una ballerina Elizabeth e fidati, non è poco.

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