16.

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Nella lezione della Patch, venne Honny con due abiti confezionati.
Quello mio e di Tommy immagino...
Non vedevo l'ora di vederlo!
"Signorina Elizabeth Marlines questo è per lei".
Fece per darmelo, io lo colsi, e la ringraziai.
"Signor Tommaso Rolin, questo è suo". Tommy fece la mia stessa azione.
"Andate alla Dressing Room a cambiarvi. Fate in fretta" disse la Patch.
"Va tutto bene?" Mi chiese Tommy.
"Si, è solo che sono preoccupata, ho troppe cose a cui pensare: l'esame, il saggio, andare sulle punte..."
"Ehi, guardami..."
disse e io lo guardai e quando scorsi il verde dei suoi occhi, tutte le mie preoccupazioni se ne andavano, c'eravamo solo io, lui, e i nostri occhi.
"...in niente di tutto quello che dovrai affrontare sarai sola, IN NIENTE. Finché avrò le dita, ti giuro che suonerò sempre per te, come se fosse la colonna sonora della nostra vita. Non sarai mai sola, mai".
Nostra vita...
Prima che lo potessi ringraziare, lui mi baciò, sfiorando le labbra, giusto per toccarle, giusto per fermi vedere che per me lui c'era.
Entrati alle Dressing Room, andammo nei rispettivi spogliatoi.
Erano davvero spaziosi, era grande quanto un bagno standard: aveva una panca, uno specchio enorme e una stecca con degli attaccapanni.
Appesi il vestito e aprii la cerniera.
Rimasi incantata, sembrava un sogno, un sogno moto reale...
Era molto semplice ma d'effetto:
era bianco con la parte superiore e le bretelle in pizzo. La gonna arrivava un po' più giù delle ginocchia ed era fissata da una coulotte. Fissate alle bretelline c'erano dei pezzi di stoffa che andavano giù fino ai fianchi.
La schiena era leggermente scoperta.
Lo provai sperando che mi stesse bene almeno la metà di questo fosse bello.
Mi guardai allo specchio e mi calzava proprio a pennello!
Uscii dalla porta e vidi Tommy che si stava sistemando la camicia.
Era davvero elegante: indossava una camicia bianca e sopra una gilet nero con due lunghe punte dietro.
"Wow sei bellissima" disse.
"Anche tu. Sembri Chopin!" esclamai.
Rise.
"Beh allora questo Chopin sarà contento di esibire la sua musica a questa bellissima ragazza" disse prendendomi per i fianchi.
"Allora questa bellissima ragazza, sarà felice di ballare sulle note del suo Chopin".
Sorridendo entrambi e poi ci baciammo.
"Andiamo?"
"Andiamo" disse intrecciando le mie dita alle sue.

Entrammo in sala e Honny ci guardò attentamente, come se ci stesse scannerizzando.
Poi sussurrò qualcosa alla Patch, la quale annunciò che avremmo dovuto provare con gli abiti.
Io e Tommy prendemmo posizione, e insieme iniziammo. Sentivo che eravamo perfettamente sincronizzati, come se uno fosse nel corpo dell'altro, eravamo un tutt'uno...
Ormai era Febbraio, e questa coreografia, la sentivo mia, anzi nostra.
Tommy era davvero bravo a far tirare fuori il meglio di me, sia suonando, sia parlandomi.
Arrivati alla fine Honny applaudì e la Patch fece si con la testa... in segno di approvazione spero.
Ritornammo alla Dressing Room rimettendo gli abiti negli appositi contenitori, e tornammo in sala con le divise.
"Per oggi è tutto, potete andare. Oggi la Rosyl non ci sarà, quindi l'allenamento salterà" disse la Patch.
Stupita, andai in camera con il mio abito tra le mani, e con l'intenzione di imparare con Wendy ad andare sulle punte.
Entrata, feci vedere l'abito a Wendy, la quale rimase scioccata.
" Elu è stupendo" ebbe solo la forza di dire.
Dopodiché indossai le punte, e mi concentrati sulle parole di Wendy e sul mio corpo.

"La cosa fondamentale è che devi sapere il peso del tuo corpo dov'è, è molto importante" mi disse.
Annui.
Usammo il termosifone come sbarra, e con l'aiuto di Wendy salii sulle punte.
"Ok, stai andando bene... ora cerca di mettere il peso al centro, e quando sei sicura, stacca le mani".
Seguii il suo consiglio, e dopo aver sistemato il peso, staccai prima un braccio, poi l'altro.
Appena staccai il secondo braccio, mi sbilanciai indietro ma Wendy mi prese al volo e mi risistemò. Allora io ci riprovai, sempre più sicura, perché sapevo che Wendy era con me.
Ogni mio dito stava andando a fuoco, ma solo quando ci sarei riuscita, avrei smesso.
E finalmente, dopo infiniti tentativi, quando salii, e le braccia si staccarono, io stavo in piedi, in equilibrio.
"Bellissima esecuzione signorina Marlines" disse Wendy imitando la Rosyl.
Ridemmo insieme, come sempre.
E io strinsi le mie punte, che sarebbero diventate le mie nuove compagne d'avventura.
Molto felice, ma con i piedi distrutti, andai a farmi una doccia, per poi dopo andare alla Lunch Room.
"Eli, datti una mossa o faremo tardi" mi urlò Wendy.
Abozzai un sorriso, chiusi l'acqua e uscii.
Mi cambiai e dopo aver fatto una coda decente, uscii a pranzare.
Nel tragitto, una notifica, fece vibrare le mie gambe.
Controllai:

Ciao polpettina, come stai? Tua mamma mi ha detto che sei entrata in Accademia e sono contentissimo per te. Te lo meriti, hai sempre amato ballare, e te l'ho sempre detto che sei una brava ballerina. Io sono a Boston, farò il possibile per venire, per vederti e per abbracciarti. Tuo papà è molto orgoglioso di te, non dimenticarlo mai. Papi

Mi bloccai. Ero pietrificata. Mio papà mi ha scritto...
Volevo piangere, dalla gioia sia chiaro, ma c'era troppa gente.
Mi limitai ad abbracciare Wendy, e a sussurrargli "papà".
Lei, come se avesse capito tutto, intensificò l'abbraccio. Riuscivamo a capirci con pochissime parole, quasi telepaticamente.
Una lacrima mi scese ma me la asciugai, non volevo sembrare triste, perché in realtà io ero felice, molto felice.
Ci dirigemmo alla Lunch Room.
Prendemmo il nostro solito tavolo.
Tommy e Mattew tardarono un po', ma alla fine arrivarono.
"Scusate se abbiamo tardato, ho accompagnato Mattew a..." disse Tommy guardando la mano di Mattew, bendata e insanguinata.
"Matt! Cos'hai fatto?" Urlò Wendy, la quale corse fra le braccia di Matt.
"Non è successo niente tranquilla" la calmò Matt.
Wendy intensificò l'abbraccio e Matt lo ricambiò.
Ci salutammo tutti e andammo a prendere il pranzo.
Ovviamente, come ogni pranzo che si rispetti, c'era Melissa, poco più distante dal nostro tavolo, che fissava me e Wendy.
Ma che problemi ha quella ragazza?
Io affogai tutte le mie emozioni nel cibo.
Melissa, mio padre, l'accademia...
Troppe emozioni da assimilare in troppo poco tempo.

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