Neymar Jr

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Neymar Da Silva Santos Jr, Paris Saint Germain

Il rumore delle onde cullava il suo sonno, mentre la leggera brezza proveniente dal Mediterraneo le accarezzava dolcemente i capelli. La sera prima si era addormentata in spiaggia, come faceva sempre. La casa al mare affacciava proprio su quel tratto di spiaggia, quindi perché non passare la nottata sotto la luce della luna?

Era completamente immersa nel mondo dei sogni, quando sua madre decise di rovinare tutto, cominciando ad urlare dalla terrazza che dava sulla spiaggia il nome di Rebs, intimandola di tornare subito in casa, a meno che non desiderasse di restare in punizione per il resto dell'estate.

Controvoglia si rizzò in piedi ed a passo lento si diresse verso la grande villa di proprietà della sua famiglia. La famiglia. Lei non la sopportava proprio. Li definiva i soliti milionari ossessionati dalla propria imagine pubblica, che non accettavano i comportamenti di una figlia ventenne che desiderava soltanto divertirsi come tutte le ragazze della sua età.

"Allora signorina, dormito bene?" Chiese subito sua madre non appena Rebs mise piede dentro casa.

"Benissimo, almeno non sentivo la tua voce." Rispose lei acida con lo stesso tono usato dalla madre.

Senza aggiungere altro si diresse verso la propria stanza e si chiuse dentro, non voleva parlare con nessuno. Si stese sul setto e fissò il soffitto per un tempo indefinito. Avrebbe preferito mille volte nascere in una famiglia meno agiata della sua, non le interessava nulla dei vestiti firmati o dei viaggi ai Tropici, lei voleva soltanto sentirsi viva e stare bene con se stessa, ma non le era mai stato permesso fino in fondo.

Poi tutto d'un tratto le venne un'idea: i suoi genitori volevano che frequentasse solo persone del suo stesso rango, bene, li avrebbe accontentati.

"Pronto, Rebs?"

"Si Ney sono io."

"Dimmi tutto."

"Tu e la tua famiglia siete ufficialmente invitati questa sera a cena a casa mia, direttamente dalla sottoscritta."

"Bene. Che dici, dopo cena ti va di fare un giro nella dépendance?"

"Non vedo l'ora."

Si rizzò in piedi ed iniziò subito a prepararsi, voleva rendere quella serata speciale. Lei e Neymar erano amici si da piccoli, e ad entrambi andava stretta la vita che facevano. Loro volevano divertirsi, viaggiare, non rimanere insieme ai loro genitori per imparare il mestiere e portare avanti l'azienda di famiglia.

Ecco perché erano soliti invitarsi tra di loro insieme alle famiglie, per tenerli occupati tra di loro e per potersi divertire a modo loro,lontano dagli occhi dei loro genitori.

Cosa facevano nella dépendance? Si divertivano, bevevano, ballavano, a volte si facevano ed altre volte ancora si facevano tra di loro; ed era proprio quest'ultima il fine della serata per Rebs. Per lei avere Neymar era diventata un'ossessione, ne era ormai dipendente. Era il suo modo di ribellarsi pur rimanendo il solito angoletto agli occhi della società. E lo stesso valeva per lui, erano due cuori liberi ma rinchiusi nei corpi sbagliati.

"Buonasera e benvenuti." Esordì la domestica non appena i Da Silva Santos ebbero varcato la soglia di casa.

"Buonasera." Risposero in coro i due coniugi, per poi dirigersi insieme al figlio verso il salotto, dove i padroni di casa erano seduti in attesa dei loro ospiti.

La cena passò di fretta, tra una risata e l'altra arrivarono presto al dolce, per poi spostarsi in salotto e continuare li la conversazione. Non appena tutti e quattro si furono sufficientemente distratti in chiacchere i due fecero scattare il loro piano, allontanandosi tranquillamente da loro e prendendo la strada del giardino.

Fecero attenzione a non farsi vedere dalla cameriera, che era una grande impicciona, e non avrebbe esitato a chiedere mazzette in cambio del silenzio.

Oltrepassarono la piscina e si ritrovarono di fronte alla piccola costruzione che era ormai diventato il loro rifugio più che un'area per gli ospiti, visto che ogni scusa di Rebs era buona per farli alloggiare dentro casa, così da non dover rinunciare al suo rifugio con Ney.

"Allora, cosa vuoi fare?" Esordì Rebs appoggiandosi al bancone della piccola cucina.

"Non so, inizierei con una birra. Che ne dici?" Propose il moro al suo fianco.

"Buona idea."

Inutile dire che da una birra passarono ben presto ad un'altra, ed un'altra ancora. Si trovavano sul divano, ormai molto più che brilli, con gli occhi lucidi a causa dell'alcool, mentre non riuscivano a smettere di guardarsi e ridere.

Stavano parlando di uno dei loro precedenti incontri, quando erano stati beccati dal giardiniere di Neymar mentre fumavano erba, e per farlo stare zitto gliene avevano offerta un po' anche a lui, che aveva accettato volentieri.

Dopo aver finito di bere anche la quarta birra erano definitivamente andati, tanto che la mano di Neymar si posò subito sulle coscie di Rebs, la quale non era per niente dispiaciuta del contatto, anzi si avvicinò ancora di più al ragazzo.

I loro visi erano vicini, molto vicini. Fu lei ad annullare la distanza tra le loro labbra, con un bacio che se inizialmente era un semplice bacio a stampo, si trasformò ben presto in qualcosa di meno casto e più focoso.

Neymar non esitò un attimo di più e la fece sedere a cavalcioni su di lui, mentre la sua mano viaggiava sotto il vestito corto e largo di Rebs, che da parte sua aveva iniziato a slacciargli la camicia. Non appena ebbe terminato di slacciare tutti i bottoni fece volare via la camicia da qualche parte della stanza, cosa che fecero ben presto anche il suoi vestito e i pantaloni di lui.

Si stava soffermando sul gancetto del reggiseno di Rebs, quando ad un tratto sentirono le voci dei loro genitori, accompagnati da quella odiosa della domestica, che li chiamavano incessantemente.

"Mi sembra di averli visti entrare nella dépendance." Chi poteva essere se non lei?

"Cazzo Ney, questi ci scoprono." Disse Rebs alzandosi velocemente dalle gambe del ragazzo, che come lei si mise a raccattare i vestiti caduti a terra.

"E adesso che facciamo?" Chiese lui nel panico.

"Le voci provengono dal lato opposto della piscina, se ci sbrighiamo ci tuffiamo dentro." Propose lei, non le venivano idee migliori.

"Bhe, meglio farsi trovare mezzi nudi in piscina che sul divano." Rispose lui con un'alzata di spalle, per poi raggiungere insieme a Rebs la porta finestra, richiudendola senza fare rumore e lanciandosi successivamente all'interno della piscina.

Le voci dei due ragazzi erano ben udibili dai loro genitori, che accorsero subito a vedere cosa stessero facendo, trovandoli in mutande mentre ridevano e nuotavano nella piscina illuminata solamente dai faretti subacquei.

"Ragazzi, ma vi sembra l'ora di fare un bagno?" Chiese la domestica con fare da saputella, non ricevendo nemmeno un occhiata dai due, che continuavano indisturbati a ridere e schizzarsi tra di loro.

"Ney, noi dovevamo andare dal cliente di papà, ora tu come fai a venire con noi?" Domandò sua madre, facendo per un attimo bloccare Neymar, che non sapeva minimamente come fare.

"Se volete può stare da noi, c'è tutta la dépendance libera." Propose Rebs con un'alzata di spalle.

"Non vorremmo crearvi disturbo." Questa volta era il padre di lui a parlare.

"Ma quale disturbo, non ci va mai nessuno lì." Si intromise il padrone di casa.

"Bene, allora passiamo a prenderlo domani mattina." Disse il signor Santos, prima di lasciare l'abitazione insieme alla moglie.

I due uscirono dalla piscina e si asciugarono come poterono, mentre Rebs si era offerta di rimanere insieme a Neymar per fargli vedere la dépendance. Inutile dire che vi uscì la mattina dopo.

"Allora signorinsa Rebs." Esordì il moro. "Che ne dice di continuare ciò che stavamo facendo prima di essere interrotti?" Chiese con un sorriso malizioso sul volto.

"Ne sarei molto felice." Rispose lei, facendo sdraiare entrambi sul divano pronti a godersi la movimentata serata.

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