Paulo Bruno Ezequel Dybala, Juventus
"Pronto?"
"Fede, sono io, Paulo. Vieni a casa mia ora."
"Pau, c'è mio fratello, potrebbe fare domande."
"Tranquilla ho già parlato con Alessia, per lui sta sera dormi da lei."
"Va bene, dieci minuti ed arrivo."
"Ti aspetto."La loro storia non era una semplice storia come tutte le altre. Quanto desideravano averne una così, senza problemi, intoppi, senza dover inventare mille scuse per potersi vedere anche solo un'ora. Ma la loro storia era tutt'altro, segreti su segreti.
Tutto questo perché Daniele, il fratello di Federica, non voleva che sua sorella frequentasse i suoi compagni di squadra, o più semplicemente non voleva che lei si innamorasse di loro, e viceversa. Era sempre stato un fratello molto protettivo, non sopportava vedere la sorellina tra le braccia di un ragazzo al di fuori di lui.
Lei, i loro genitori, avevano provato di tutto per toglierli dalla testa questa fissazione, ma più tentavano più lui diventava rigido. Nei primi mesi della sua avventura alla Juventus la portava spesso a Vinovo con lui, poi, dopo aver sentito commenti poco carini sul conto della sorella da parte di alcuni ragazzi della primavera, aveva deciso di portarla con se sempre meno, fino ad arrivare al punto di non portarla per niente.
A Federica questa situazione pesava molto, lei e Daniele erano sempre stati molto uniti l'uno con l'altro, non amava mentirgli, ma da quando aveva incontrato Paulo le cose erano cambiate drasticamente. Si erano allontanati e non poco, a causa dei frequenti sensi di colpa di Federica, che tutto voleva tranne che mentire al suo adorato fratellone.
Ma la passione e l'amore per l'Argentino andavano oltre a tutto ciò.
Sistemò tutto l'occorrente per passare la notte a casa di Paulo, dirigendosi poi in fretta e furia verso la porta di casa, sperando di non incontrare lo sguardo di suo fratello. Stava per farcela, doveva solamente attraversare l'ingresso, ma proprio mentre era intenta ad abbassare la maniglia del portone, il biondo fece il suo ingresso nella stanza, con un sguardo tutt'altro che amichevole.
"Dove vai?" Chiese con voce bassa e fredda.
"Vado a dormire da Alessia." Rispose lei fermamente, senza farsi influenzare dal tono del fratello. Non gli piaceva affatto il continuo pernottare dalla sua amica, stava iniziando a nutrire dei sospetti.
"Stai sempre da lei, non mi piace questa cosa." Disse accusatorio.
"Almeno lì non mi fanno il terzo grado ogni giorno." Si lamentò lei, per poi uscire di casa e chiudere la porta dietro le sue spalle.
Il tragitto tra casa sua e quella di Paulo era breve, infatti in poco tempo si ritrovava già sotto casa del moro con lo zaino sulle spalle.
Non appena entrò nella villetta due forti braccia la strinsero in grande e tenero abbraccio, e successivamente due labbra calde e umide si posarono sulle sue, facendole così dimenticare all'istante il piccolo battibecco con suo fratello. L'abbraccio di sciolse per poter permettere alla ragazza di sfilarsi lo zaino dalla schiena ma le loro labbra rimanevano sempre attaccate saldamente.
Liberi del peso si strinsero di nuovo, mentre le loro labbra si cercavano ardentemente. Le mani di Fede finirono subito tra i capelli di Paulo, le quali invece vagavano per la schiena e i fianchi di lei. Il bacio era sempre più veloce, rude, voglioso.
La spinse verso il muro, la fece appoggiare dolcemente, ma la sua stretta diveniva sempre più salda. Le sue mani finirono sotto la maglia di lei, prendendo così ad accarezzarle i fianchi scoperti, il ventre, fino ad arrivare ai seni, che stringeva leggermente tra i palmi insieme al reggiseno. Le labbra di Federica, tinte di un leggero rosso, finirono sul collo di lui, mentre le sue mani stringevano i lembi della maglia di Paulo, che venne presto sfilata rivelando così gli addominali scolpiti che nascondeva.
L'Argentino mise le mani sulle sue cosce, così da farle allacciare le gambe al suo bacino. La portò fin dove poteva, i baci lenti e caldi di Fede lo facevano impazzire, così tanto che non riuscì nemmeno a raggiungere la camera da letto, si era fermato al salotto. Si sedette sulla prima poltrona a disposizione, sempre con Fede avvinghiata a lui e al suo collo.
Le sfilò velocemente la maglietta e subito dopo il reggiseno, avendo così la piena visione di quei piccoli seni bianco latte. Li strinse tra le mani ed iniziò subito a baciarli, mentre lei si lasciava scappare qualche gemito direttamente sul suo collo. Si soffermò su un punto preciso del seno sinistro, adorava vedere il contrasto della pelle candida con le macchie che lui le lasciava, lo facevano impazzire.
Fece per alzarsi e sdraiarsi sul divano, ma lei non glielo permise, voleva rimanere sulla poltrona. Prese a baciargli il petto e gli addominali, arrivando fino al basso ventre, dove si incontrava con la fibbia della cintura. La slacciò e fece scendere pantaloni e boxer di Paulo fino alle caviglie. Lui la fece alzare, così da poterle sfilare pantaloni e slip, lasciando così entrambi nudi alla visione dell'altro.
Lei tornò a sedersi a cavalcioni su di lui e riprese a baciarlo con foga. Lui le accarezzava i fianchi, mentre l'eccitazione e la passione si facevano strada dentro di lui. Impaziente di sentirla sua le fece alzare il bacino, posizionandosi sotto di lei, per poi farla abbassare e sentirla finalmente intorno a se.
La stanza si riempì dei loro gemiti, del rumore della loro pelle che si strusciava, dei loro baci, dei loro sospiri. Ormai esausti si sdraiarono sul divano, coperti solamente da un plaid, mentre si abbracciavano e si raccontavano avvenimenti vari della giornata.
D'un tratto il campanello suonò, così i due si rivestirono in fretta. Paulo si avviò verso la porta, mentre nel frattempo la persona fuori la porta continuava a suonare con insistenza. Aprì la porta quasi scocciato, ma la sua espressione mutò subito in spaventata quando si trovò Daniele davanti alla porta, con una faccia tutt'altro che felice. Gli fumavano le orecchie per quanto era arrabbiato.
"Ehi, Danie.." Non riuscì a finire la frase che subito gli arrivò un pugno dritto sul naso.
"Dov'è mia sorella stronzo!" Gridò Daniele palesemente fuori di se, mentre si faceva strada detto casa del moro. "Federica! Vieni subito qui!" Urlò non appena si trovò nel salone. Federica sbucò fuori dal bagno dove si era nascosta, impaurita dalla reazione del fratello."Ma cosa cazzo ti salta in mente?! Quante volte te l'ho ripetuto che non devi uscire con i miei compagni!" Gridò poi contro la sorella, che si era diretta verso il proprio ragazzo, che se ne stava accasciato a terra con il naso sanguinante.
"Ma cosa ti è saltato in mente a te!?" Chiese fermamente al fratello, senza lasciar intravedere la paura che provava in quel momento.
"A me? Tu vieni qui per questo qua da non so quanto e mi chiedi anche perché?" Sputò freddo verso la sorella, era deluso.
"Ma mi spieghi che c'è di male in tutto questo?" Domandò lei esasperata dal comportamento del fratello. "Perché io non lo capisco."
"Io so come sono i calciatori. Si approfittano di tutti e ti fanno soffrire. Devi darmi ascolto." Disse lui tornando piano piano in se.
"Daniele, ti giuro che non mi sto approfittando di lei, la amo sul serio. Capisco che vuoi proteggerla ma ti prego di credermi. È la cosa più bella della mia vita, non portarmela via." Disse d'un tratto Paulo, che si era ripreso dal cazzotto ricevuto in pieno viso.
"Io... io non voglio che soffra Paulo." Disse Daniele tentennando un po'.
"Non lo farà, te lo prometto." Disse lui per poi stringerla a se, come per farle capire che quelle parole erano vere.
"Mi raccomando Dybala, hai solo un'occasione." Disse Daniele, per poi stringere i due in un abbraccio.
In quel momento Fede non poteva chiedere di meglio, era felice tra le braccia degli uomini della sua vita.
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