La serata giusta

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Il ragazzo sconosciuto ormai si faceva vivo solo con i bigliettini e con quel cappuccio maledetto. Dice che le cose andranno sempre così quindi se mi sta bene ok sennò non si faceva niente.

Dominic era un vero stronzo, portarsi a letto le ragazze per diventare il primo per tutte. Mente malata.

Il ragazzo non mi disse il suo nome ma ne sono quasi certo che sia del terzo anno.

- Allora, i piani sono tanti. Prima di tutto accetti? Accetti di aiutarmi?-

- Non capisco come fai a sapere tutte queste cose e perché ti interessa tanto- eravamo ancora sul terrazzo della scuola, non doveva vederci parlare nessuno. Almeno era ciò che mi aveva riferito il giorno del nostro incontro.

- Lo scoprirai se accetti-

- Ok- e accettai perché quello che mi importava di più era che non fossero andati a letto insieme.

- Perfetto. Proviamo a parlare con lei, cioè vai a spiegargli la situazione e vediamo se ti da ascolto-

- Non lo farà mai- presi a camminare avanti e indietro come un pazzo.

- E allora piano B?- mi fermó da un braccio.

- Ok-

- Perfetto. Per incastrarlo non dobbiamo sbagliare. Metti questo biglietto nel suo armadietto e quando raggiungerà il posto porterò una mia amica e registreremo tutto- il piano non mi piaceva proprio.

- Va bene. Proviamoci anche se è un idea pessima-

La campanella suonó e aspettai che tutti raggiungessero le aule. Mi avvicinai al suo armadietto e infilai il biglietto.

Il gioco era fatto. Nessuno mi aveva visto e tutto era andato secondo i piani.

Alla fine delle lezioni presa la mia ragazza stavamo raggiungendo l'entrata quando Dominic mi raggiunse.

- Bravo, secondo te ci cascavo? Ricorda che ho tanti amici qui e le voci di corridoio non mancano mai-

E cosa cazzo voleva dire? Qualcuno mi aveva visto. Merda.

Purtroppo dovevo aspettare il giorno dopo per poter parlare con il mio informatore e la giornata stava andando sempre peggio. Avevo litigato con Erin a causa del mio nervosismo, mia madre ormai non mi rivolgeva la parola, gli zii dopo le mie crude parole non osai neanche chiamarli, rimaneva solo mio padre.

- Ehi pa- preso posto sul divano lo guardai intento a guardare una partita di calcio.

- Ehi figliolo-

- Senti.. se tu dovessi scoprire una cosa importantissima... beh su un amica ma non vi parlate quindi... si tu che faresti? Ci parleresti?-

- Ragazzo mio, la tua migliore amica ti ascolterebbe, anche se non vi parlate più e se è una cosa importante come credo che sia.. alza il culo e corri da lei- si, non era male come consiglio. Alzai davvero il sedere dal divano e raggiunsi casa sua.

Suonato il campanello trovai la zia che appena mi guardó abbassó gli occhi dalla delusione.

- Sei tu- disse semplicemente. Era un colpo al cuore vederla in quello stato ma non capiscono lo stress che ho avuto io in quel periodo.

- Si, senti mi dispiace. Non le penso davvero quelle cose. Cioè penso che lei ci tenga a Dominic più di quanto tenga a me. Quello che mi ha detto mi ha ferito ok? E la mamma mi stava opprimendo. Mi perdoni?- la guardai alzare gli occhi con uno spiraglio di speranza.

- Non dovresti chiedere a me il tuo perdono sai?-

- Zia non sono qui per chiedere perdono. Sono qui per parlarle di una cosa importante. Se vuole ascoltarmi bene sennò...-

- Sennò ? Lascerai perdere? Seb tesoro, se la ami devi combattere e non arrenderti alla prima difficoltà-

- Non so cosa provo. So solo che questa cosa è importante e lei la deve sapere-

- Va da lei allora- mi indica le scale per raggiungere la sua camera e corro senza dire nulla.

Non faccio caso alla musica, non faccio caso al parlare che sento uscire fuori dalla sua porta, non faccio caso a niente. Problema principale è che non busso dalla fretta di non fare caso a nulla.

- Ahhhhhhh- Holly mezza nuda si mette ad urlare coprendosi il seno con un braccio e stringendo le gambe.

- Merda. Scusa scusa-

- Esci. Immediatamente- esco fuori ed aspetto che si vesta. Maledizione.

- Entra- mi avvisa dopo qualche minuto.

- Scusa. Non lo sapevo che- guardo il suo corpo ormai coperto e ripenso alla scena di pochi minuti prima. Ha un fisico da paura.

- Ok. Cosa volevi? Non ti basta ciò che hai detto? Se devi continuare la pagliacciata, quella è la porta- la guardo mentre indurisce il viso dalla rabbia.

- Non sono qui per quello anzi... so qualcosa che ti potrebbe interessare. Si tratta di Dominic- lei si avvicina e mi indica la porta.

- Vattene. Vai via da questa stanza e da casa mia. Non mi interessa quello che hai da dirmi anzi non mi interessa proprio niente di te e di ciò che sai- raggiunge la porta e la apre dopo che non mi vede muovere un dito.

- Holly è importante-

- Ho detto vattene- stava alzando di qualche tono la voce e mi stavo incazzando.

- Scopa solo le ragazze vergini capisci? Non è mai stato con una ragazza seriamente-

- C..cosa stai dicendo? Cosa diavolo stai dicendo Sebastian- e non mi ha mai chiamato con il mio nome intero e con tono dispregiativo. Mai.

- È vero. Ho un informatore attendibile- ed era davvero attendibile? Stavo credendo ad un ragazzo ad occhi chiusi. Perché?

- A si? E perché stiamo insieme allora? Perché perde il suo tempo con me se non per amore?- amore? É proprio ingenua come pensano tutti.

- Per portarti a letto Holly. So che non siete andati a letto insieme. Quando raggiungerà il suo scopo, ti lascerà-

- Vattene. Ho detto vattene- mi spinse fuori e chiuse la porta a chiave.

Raggiunta la zia che era nelle scale come sempre, la vidi preoccupata.

- Cosa c'è?- chiesi

- Lei... deve uscire questa sera e.. penso che sarà una serata importante. La porta a cena in un ristorante di lusso-

- C..cosa cazzo dici?- entrai in panico. Dovevo chiamare il mio informatore ma come? Come avrei fatto?-

Tornai a casa cercando tra i ragazzi del terzo anno. No. No. No. Questo no. No. Niente.

Suona il cellulare e stavo maledendo anche quello.

- Pronto?-

- Ehi sono io- grazie al cielo.

SebastianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora