CAPITOLO 3

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SIMONE

Insopportabile e arrogante. Ecco cosa pensavo di quella ragazza. La prima ragazza che conoscevo che non sveniva a un mio sorriso. Magari era una secchiona e non le piacevano i ragazzi sexy come me. Modestia a parte, io ero veramente sexy. E lei fingeva di niente. Ero sicuro che fingeva, cavolo. Nom poteva ignorarmi in quel modo. E poi cosa le avevi fatto? Se solo quella ragazza fosse stata più brutta, sarei stato contento se mi ignorasse. Ma, diamine, era bellissima. La sera mise un leggero pigiama, con i pantaloni lunghi e la maglietta a maniche corte. Nel pigiama erano disegnati dei gufi. Stupenda anche in pigiama diamine. Io misi solo dei pantaloncini, tanto faceva caldo. Quando andai in sala, dove c'era lei che leggeva il libro, mi sedetti sul divano e accesi la tele. Lasciai accesa MTV anche se non guardavi quasi niente. Con la coda dell'occhio la vedevo attenta e concetrata sul libro. Provai a leggere il titolo ma lessi solo l'autore: Stephen King. A un tratto sembró accorgersi della mia presenza, forse perché avevo acceso la tele. Quando mi vide a torso nudo arrosì. In quel momento volevo alzarmi e sedermi sul divano con lei, ma lei riabbassó la testa e continuó a leggere. Mi farà impazzire, pensai. A un tratto alla tele compare Emis Killa, un cantante sui ventiquattro anni, e cantava una stupida canzone: Soli Assieme. Stavo per cambiare quando la vidi guardare lo schermo e ascoltare ogni parola di quel cantante.

"Ti piace Emis Killa?"le chiesi.

"Si. Problemi?"mamma che suscettibile. Si può?

"Figurati"le risposi ma lei sembrava non ascoltarmi. Era di nuovo immersa nel suo libro. E che cavolo.

MELISSA

Eddai. Non era possibile. Già era bello coperto, doveva anche stare a dorso nudo? Finsi di leggere un libro di Stephen King. In realtà non leggevo niente e giravo le pagine e basta. Ogni tanto con la coda dell'occhio lo guardavo e poi finsi di amare Emis Killa solo per poterlo vedere meglio. Cominciavo a odiare quel ragazzo. Perché doveva per forza parlarmi? Non poteva stare zitto e basta? Che stress. Prima che si alzi i nostri sguardi si incrociarono. Che bello! Mi sorrise e andò in cucina. Solo allora mi accorsi delle sue bellissime labbra piene. Cavolo che voglia di baciarlo. Ma non potevo. No che non potevo. Dovevo continuare con la mia finta. In fondo lui non mi piaceva, pensavo solo che era carino. Beh un pó di carino. E anche più di bello. Sexy é la parola che gli si addice.

"Vuoi da mangiare?"mi chiese. Alzai gli occhi al cielo. Ero sempre stata brava a teatro, quindi la maggior parte delle volte riuscivo a nascondere i miei sentimenti.

"Se volevo mangiare, sarei andata in cucina a prendere del cibo."gli risposi secca.

"Permalosa."

"E tu stressi! Davvero tanto!"

"Scusa!"mi disse alzando le mani in alto. Lo guardai. Non era uno scusa sincero. Infatti stava scoppiando a ridere.

"Che stress!"dissi e mi alzai. Lui mi fermó per un braccio.

"Dove vai?"mi chiese.

"Non sono affari tuoi!"

"Potresti anche essere più simpatica sai?"

"E tu meno stressante sai?" Lui mi mollò il braccio e io me ne andai in cucina.

PIÙ MI ODI, PIÙ IO TI AMO♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora