CAPITOLO 5

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MELISSA

Erano passate ormai due settimane da quando era iniziata la scuola e Simone non stressava più. Finalmente. Ogni tanto mi chiedeva aiuto in matematica e io glielo concedevo. Niente di più. Era passato poco tempo dall'inizio della scuola e io e Bea eravamo ormai diventate migliori amiche. Marco divenne un mio grande amico quando scoprii che era gay. Non l'avevo mai detto a Simone. In fondo, perché dovevo dirglielo?

La professoressa dell'ultima ora entrò e cominció a parlare in inglese, come al solito. Alla fine dell'ora vidi Simone con una finta bionda. Beatrice notò che gli stavo fissendo.

"Eddai Meli!"

"Cosa?"

"Perche non ammetti che ti piace?"

"Di chi stai parlando?"

"Lo sai benissimo!" Sbuffai.

"Hai da fare quesfa sera?"

"No."

"Vieni a dormire da me?"

"Certo. Ho capito il motivo!"

"Cioé?"

"Pensi che si porta a letto la bionda e non hai voglia di pensare a loro due!"

Cavolo, mi leggeva nel pensiero.

"Non lo nego."le dissi.

"A casa tua alle sette?"

"Perfetto!" Quando tornai a casa Simone era gia li. Mi superava sempre. Mangiai una omlette che feci al momento e salii in camera mia a fare i compiti. Lui rimase giu a guardare la tele. Dopo due ore sentii la borta sbattere, ma non sentii il rumore delle chiavi. Così scesi giù e andai a chiudere la porta a chiave. Prima di arrivare alla porta però mi sentii fermare da due grosse braccia che mi girarono verso l'individuo che mi prese. Il mio cuore smise di battere per un istante e quando guardai il ragazzo cominciò a battere con calma e poi rapidamente. Povero cuore mio.

"Da dan! Ti ho spaventata!"mi disse Simone, ridendo a crepapelle.

"Ma vai a cagare!"gli dissi, cercando di fargli mollare la presa su di me. Cavolo era piu forte, non ce l'avrei mai fatta.

"Mollami!"gli dissi divincolandomi. Niente.

"Non sai quanto darebbero le ragazze per essere al tuo posto adesso."

"Sei ubriaco! Mollami!"

"Non sono ubriaco, volevo sapere se sei ancora viva. Sei salita in camera e non ti ho più sentita."

"Facevo cose piu belle che stare qui con te. Mi molli?"

"Ti da fastidio stare tra le mie braccia?"

"Devo studiare."

"Studi stasera!"

"Stasera non posso mollami!" Cavolo, quanto avrei dato per dimenticare tutto e baciarlo? Tanto.

"Va bene ti mollo!"mi disse e mi lasciò andare. Avrei voluto correre in camera mia ma non volevo fare la figura dell'imbecille. Così finsi di spolverarmi i vestiti.

"Che strana!"mi disse.

"Solo perchè non sono una di quelle che ti porti a letto, sarei strana?"gli dissi e gli passai di fianco, sperando che non mi prendesse per un braccio. Non lo fece e salii di fretta in camera mia.

SIMONE

Cavolo, cavolo, cavolo. Ci mancava poco che la baciavo. L'avevo mollata non perché me l'aveva chiesto lei, ma per non baciarle quelle bellissime labbra. Che figura avrei fatto? Guardai l'orologio. Le sei. Non avevo voglia di stare in casa così uscii. Per strada incontrai la bionda di questa mattina. Che stress quella ragazza.

"Ciao bello!"mi disse.

"Ciao Laura!"le risposi secco.

"Hai da fare?"

"Si. Ci vediamo domani!"

"Aspetta. Vuoi che ti accompagno?"

"No. Ho un appuntamento e sono in ritardo. Ciao!"le dissi lasciandola ferma a guardarmi. In realtà non avevo nessun appuntamento, é che non mi andava di vedere qualche ragazza, dopo l'accaduto con Meli. Cavolo come era bella quella rossa.

PIÙ MI ODI, PIÙ IO TI AMO♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora